Presunta embolia a seguito di un’immersione: Maurizio chiede un parere
Attacco di nausea e vomito, seguito da forte dolore alla parte bassa della schiena. Questo è quanto è successo a Maurizio a 10 minuti da un’immersione. Ci scrive per capire se può continuare ad immergersi in sicurezza.
Ecco cosa ci scrive Maurizio:
Gentili dottori, sono un sub ricreativo che da circa 4 anni ha iniziato ad effettuare immersioni (un totale di circa 50 ). Sono iscritto alla FIPSAS e con loro ho fatto i corsi per i brevetti e le immersioni. Da giovane ho fatto nuoto e pallanuoto e ho continuato anche se saltuariamente a nuotare in piscina. Gli istruttori di questo gruppo mi hanno consigliato di scrivervi per avere, se possibile, un parere su ciò che mi è accaduto.
Circa 30 giorni fa al ritorno di una immersione (prima dell’anno, prof max 35m, tempo totale 22min, rispettato velocità risalita e soste) dopo circa 5-10 min che sono risalito in gommone, ho avuto un attacco di nausea e vomito, seguito da un forte dolore alla parte bassa della schiena in corrispondenza dei reni. Dopo un paio di minuti in questo stato ho iniziato a perdere la sensibilità alla gamba SX fino alla completa paralisi.
Questa condizione è durata circa 10-15 minuti (nel frattempo i miei compagni mi hanno fatto respirare ossigeno) dopodiché ho sentito iniziare un formicolio alla gamba che si è gradualmente ripresa. Al rientro al gamba aveva ripreso il “quasi” normale funzionamento mentre il formicolio era persistente su tutto l’arto.
Mi sono recato al Pronto Soccorso con camera iperbarica e dopo la visita, i prelievi e i controlli mi hanno portato in camera iperbarica per 6 ore. Al termine il medico ha trovato che la forza della gamba era migliorata, anche se continuava a persistere una forte formicolio.
Nei giorni successivi ho fatto altre 5 sedute (3 ore la prima e 2 ore le successive) ma il formicolio era solo leggermente migliorato. Mi è stata fatta una RM alla schiena ma non ha evidenziato evidenti problemi (solo alcuni leggeri problemi su alcune vertebre, anche se mi è stato detto “normali” dato l’eta) . Nei fogli che mi sono stati consegnati alla dimissione viene riportato come diagnosi “malattia dei cassoni”. A circa un mese da quanto è accaduto il formicolio fortunatamente si è gradualmente ridotto fino a scomparire quasi del tutto.
Questo, in modo riassuntivo, è ciò che è successo, non so se è stato descritto in modo esaustivo.
La mia domanda è: dopo quello che è successo è possibile fare altre immersioni o ci possono essere delle condizioni fisiche, da verificare, che potrebbero provocarmi nuovamente qualche problema ? E’ possibile identificare chiaramente se si è trattata di embolia?
Ringraziandovi anticipatamente,
cordiali saluti.
Maurizio
Risponde, qui sotto nei commenti, il nostro Dottore Paolo Della Torre
P. della Torre
Gentile Maurizio,
Ho letto la tua richeista con interesse; quello che vi é riportato, sembra essere la descrizione del comparire e della manifestazione di un classico caso di Malattia da Decompressione, mi sembra opportuno tuttavia fare alcune considerazioni:
– “dopo circa 10-15 minuti dalla risalita”: nella prima ora dalla riemersione compare la maggior parte dei sintomi di esordio. Hai fatto particolari sforzi per risalire sul gommose o sollevare bombole, salpare ancora?
– “sensazione di nausea e vomito seguito da un forte dolore alla parte bassa della schiena in corrispondenza dei reni”: oltre alla nausea hai anche vomitato?
– “Dopo un paio di minuti in questo stato ho iniziato a perdere la sensibilità alla gamba SX fino alla completa paralisi”: Dolore alla schiena seguito da ipoestesia paralisi agli arti, é la descrizione riportata nei libri, di esordio e della successiva evoluzione di una forma di MDD midollare.
Hai fatto bene a respirare Ossigeno normobarico, meglio se hai anche assunto liquidi, in modo particolare se in precedenza avevi vomitato (ti ricordo che in caso di MDD, Ossigeno e liquidi sono il primo e piú efficace trattamento, quanto meno per limitare i danni prima della ricompressione in Camera Iperbarica), per questo “ho sentito iniziare un formicolio alla gamba che si è gradualmente ripresa”
Infine: in molti casi queste forme non si risolvono subito completamente dopo il primo trattamento in Camera Iperbarica; (nel tuo caso, da quanto riferisci posso pensare che, appropriatamente, sia stata adottata una Tab. 6 USN con estensioni) e per questo hai attuato in seguito altre sedute piú corte di Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) nei giorni seguenti.
Spesso succede che permangano Parestesie Formicolari che fortunatamente si risolvono, anche se dopo settimane. “A circa un mese da quanto è accaduto il formicolio fortunatamente si è gradualmente ridotto fino a scomparire quasi del tutto”
Sin qui nulla da eccepire e per rispondere alle tue domande:
a) Dopo immersione a 35 mt per 22 min tototali, purtroppo hai avuto una Malattia da Decompressione, questo nonostante tu abbia seguito le indicazioni del computer rispettando tempi e velocitá di risalita, (il 60% circa delle MDD si possono definire “Immeritate”) i sintomi, i tempi di comparsa, la loro evoluzione non mi fanno pensare ad altro.
b) Si conoscono alcune condizioni che possono aver favorito l’incidente: la disidratazione, l’etá, il freddo, lo scarso allenamento, la presenza di infiammazioni. In tal senso é corretto richiedere una RMN che avrebbe potuto evidenziare pregresse lesioni o compressioni midollari, ma che nel tuo caso “non ha evidenziato evidenti problemi ( solo alcuni leggeri problemi su alcune vertebre anche se mi è stato detto “normali” dato l’eta)”
c)Tra gli esami cui sei stato sottoposto, non ho trovato accenno invece alla ricerca, che dovrebbe essere effettuata dopo ogni manifestazione di MDD, per valutare la presenza di eventuali Shunt Dx-Sx e quanto questi possano essere significativi emodinamicamente.
Nel tuo caso specialmente, la comparsa di sintomi neurologici nei primi minuti dalla riemersione, dopo una immersione che ha rispettato le indicazioni del computer, può trovare una spiegazione nella presenza di uno shunt dx-sin (il Forame Ovale Pervio FOP è quello che si riscontra più frequentemente)
d) Dovrai effettuare una visita, in cui dovranno essere valutati eventuali sintomi residui e condizioni che possono averne favorito la comparsa, (mi raccomando il FOP ) ma penso che potrai riprendere l’attività subacquea tranquillamente.
Spero di esserti stato utile e sufficientemente chiaro.
Un saluto,
Paolo Della Torre
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano e specializzazione in Medicina del nuoto e attività subacquee all’Università G. d’Annunzio di Chieti. N. ordine dei Medici Chirurghi di Roma: 42375
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