Ulcera al tendine di Achille
Donato è un signore di 73 anni che soffre di diabete mellito e da circa 7 mesi soffre di un’ulcera distrofica al piede destro con tendine d’Achille scoperto.
Ecco cosa scrive:
Ho 73 anni e da circa 15 soffro di diabete mellito con valori di glicemia medi tra 150/170, curato con Metforal 500 e Diamicran 60 mg.
Da circa 7 mesi ho un’ulcera distrofica al piede destro con tendine d’Achille scoperto, che sto cercando di curare con medicazioni di Fisian plus e Fitostimolina.
Ho forti dolori che dalla ferita si propagano fino al ginocchio, il piede é molto gonfio e ho difficoltà a camminare.
Cosa mi consigliate?
Donato
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Nicola Fusetti
Caro Donato,
la ringrazio per l’interesse che dimostra per il nostro Centro.
Capisco quanto può essere difficile per lei vivere una situazione che oltre al dolore limita la sua mobilità e autonomia.
Le consiglio come prima valutazione di eseguire un ecodoppler agli arti inferiori sia venoso che arterioso ed eventualmente una visita dal chirurgo vascolare.
Da quello che leggo dovrebbe rivalutare la terapia diabetica perché i valori glicemici sono tendenzialmente alti pur assumendo questa terapia ipoglicemizzante orale.
Essendo il piede molto gonfio è probabile ci sia un’infezione in corso e dovrà assumere antibiotici specifici ed eseguire una visita chirurgica per valutare eventuale pulizia chirurgica del piede.
Al Centro Cure Ferite Difficili del Centro Iperbarico di Ravenna siamo in grado di valutare la lesione già durante la prima visita adottando un percorso definito molto efficace avvalendoci di esami non invasivi.
Questi esami comprendono la valutazione di indici specifici di vascolarizzazione per capire lo stato di perfusione dei tessuti, un eco-doppler degli arti, un ecografia dei tessuti molli per studiare lo stato del tendine e dei tessuti limitrofi e una teletermografia per verificare il grado di infezione e vascolarizzazione della parte.
Ottenute queste informazioni possiamo impostare una terapia personalizzata che prende in considerazione le problematiche del paziente; prevederà l’associazione di bendaggi funzionali per ridurre l’edema all’arto, medicazioni avanzare e ossigeno terapia iperbarica che ha azione antibatterica e antinfiammatoria.
Estremamente importante per la guarigione è l’immobilizzazione della parte sofferente per non sollecitare e stressare i tessuti impegnati a guarire attraverso una valva gessata e le calzature adeguate per scaricare la parte lesa.
Spero di esserle stata utile, se vuole ulteriori informazioni o fissare un primo appuntamento per risolvere il suo problema ci può contattare al numero 0544/500152.
Un caro saluto,
Fusetti Nicola
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