Giada Benazzi, schiacciatrice dell’Olimpia CMC Ravenna al Centro Iperbarico Ravenna per edema al muscolo
Capelli corti, viso squadrato e sguardo determinato: è Giada Benazzi, la schiacciatrice di punta dell’Olimpia CMC Ravenna. Aveva 10 anni quando ha cominciato a giocare a pallavolo e questa passione l’ha portata a diventare atleta della nazionale italiana di beachvolley. Sono tanti i trofei portati a casa: il titolo di campionessa italiana juniores 19/20/21 e quello di vicecampionessa europea.
Nel 2010 è passata dalla sabbia ai campi di pallavolo e dopo essere stata in Francia nel 2015 è approdata alla squadra ravennate.
L’abbiamo incontrata insieme al Dott. Carlo Casadio, medico sportivo della squadra e collaboratore nel nostro Centro: un brutto trauma l’ha spinta a scegliere la camera iperbarica per riuscire a tornare presto in forma. Le sue compagne di squadra non potevano fare a meno di lei: il campionato di serie B1 è già iniziato!
Ciao Giada: cosa ti è capitato e quale percorso di cura hai seguito al Centro Iperbarico di Ravenna?
Durante un allenamento a causa di una lesione al retto femorale si è creato un edema al muscolo e ho iniziato un percorso di cura con laser, tecar e piscina sotto la guida del Dottor Massimo Cirilli, ortopedico del Centro di Medicina Ravenna 33.
Avevo molta voglia di ritornare velocemente in campo e così ho pensato di seguire anche il consiglio del mio medico sportivo, il Dottor Carlo Casadio, che mi ha consigliato di provare l’ossigenoterapia iperbarica.
Anche se in passato ho avuto altri traumi, tra cui una frattura scomposta alla caviglia a causa di un grave incidente stradale, questa è stata la mia prima volta in camera iperbarica.
Come ti senti ora? Quando ti rivedremo di nuovo in campo?
Ora sto molto meglio, anche se devo continuare le terapie finché il muscolo non si riprende del tutto altrimenti rischio una recidiva. La camera iperbarica mi ha sicuramente aiutato a guarire più velocemente.
Nel frattempo ho continuato con gli allenamenti: siamo in pieno campionato e non posso fermarmi, naturalmente con le giuste attenzioni e cautele.
Tu sei una bravissima schiacciatrice: nel tuo ruolo a quali infortuni si va spesso incontro?
Sicuramente nel volley, e in particolare nel mio ruolo si rischia di avere dei problemi alla spalla destra. In generale nello sport agonistico sei spinto continuamente a superare i tuoi limiti e per questo il tuo corpo è molto stressato e il rischio di farsi male è alto.
Dottor Carlo Casadio, lei è specializzato in medicina subacquea e sportiva ed è consigliere della Federazione medico sportiva di Ravenna. Perché ha consigliato a Giada di rivolgersi al Centro Iperbarico di Ravenna?
Voglio ricordare a tutti che l’ossigenoterapia può essere davvero molto utile in caso d’infortuni o traumi sportivi se è fatta all’interno di un percorso di cura. Non stiamo parlando di migliorare la prestazione prima di una gara importante, ma di accelerare il processo di guarigione nel caso di alcune patologie. La camera iperbarica favorisce il processo di neoangiogenesi: vengono stimolati i capillari a riprodursi e a portar via l’edema a livello locale.
Così, visto che il Centro iperbarico è anche sponsor della squadra di volley, e che il Dottor Cirilli (ortopedico) era d’accordo con la mia proposta abbiamo suggerito a Giada di fare sette sedute in camera iperbarica nell’arco di due settimane.
Dottor Casadio, lei è anche consigliere regionale ADI (Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), e da anni si occupa di alimentazione mettendo la sua esperienza a disposizione di diverse squadre sportive italiane. Quale stile alimentare suggerisce ai suoi atleti per migliorare le proprie prestazioni?
L’importante è seguire una corretta alimentazione mediterranea scegliendo di mangiare in maniera equilibrata, leggera la sera e poca carne: insomma sullo stile di quella che era l’alimentazione contadina di una volta.
Devo specificare che gli sportivi devono stare attenti all’apporto calorico: una camera iperbarica fa perdere circa 700-800 calorie ogni volta. Bisogna integrarle con un’alimentazione equilibrata.
La dieta deve essere personalizzata: adattarsi al timing degli allenamenti, al tipo di sport e alle patologie (e anche gusti) di ciascun atleta. In base agli orari degli allenamenti è l’atleta che decide cosa mangiare per apportare le giuste calorie. Se si tratta di sport di durata c’è un maggior bisogno di carboidrati se invece sport di esplosività hanno maggior bisogno di proteine. A volte ci sono anche i valori etici dell’atleta che bisogna tenere in considerazione e saper integrare con altri tipologie di alimenti.
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