Sub da molti anni: posso ancora immergermi in sicurezza?
Rispondono il Dott. Pasquale Longobardi e il Dott. Paolo Della Torre
Laureati in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee all’Università G. d’Annunzio di Chieti.
Tra i subacquei che frequentano il Centro Iperbarico di Ravenna ci sono quelli avanti con gli anni (oltre i 65 anni) o che praticano l’attività subacquea intensamente (oltre 30 ore di immersione per anno da decenni). Chiedono se possono, ed entro che limiti, continuare ad immergersi in sicurezza.
Un subacqueo che, negli anni, abbia acquisito notevole esperienza (indipendentemente dall’età) è in grado di prevenire e gestire meglio situazioni di emergenza. E’ consapevole che sia necessario evitare l’esposizione a condizioni che richiedono particolari performances (assetto eccessivamente negativo, muta scomoda e che non ripari adeguatamente dal freddo, nuoto contro corrente, panico). Non sottovaluta il fatto che in acqua comunque si possano realizzare situazioni che impongano necessità di picchi di prestazione (il soccorso di un compagno infortunato in corso di immersione comporta un picco di frequenza cardiaca fino a 190 battiti al minuto).
I parametri della forma fisica idonea all’immersione
Il Centro Iperbarico di Ravenna non pone limiti di età per l’attività subacquea purché la forma fisica (indice biometrico di massa corporea inferiore a 35, preferibilmente entro 30) e la capacità funzionale cardiopolmonare siano sufficienti. Per la seconda, il Metabolic Equivalent of Task (MET) è necessario sia superiore a 7 e il consumo di ossigeno (VO2) superiore a 25 millilitri per chilo di peso corporeo al minuto, in tal caso il subacqueo può immergersi in compagnia di altri subacquei dei quali almeno uno con brevetto di salvamento.
Per essere istruttore o guida, con la responsabilità di altri subacquei, il MET deve essere prossimo a 12 e il VO2 a 35. Raccomandato fortemente, per il subacqueo con età avanzata, l’utilizzo di un veicolo di propulsione subacquea (Dive Propulsion Vehicle, DPV o scooter subacqueo) e la protezione termica con muta stagna e corpetto riscaldante.
Per il subacqueo con attività intensa e prolungata (in particolare per l’Operatore Tecnico Subacqueo con trenta ore di saturazione per anno) è raccomandato il controllo annuale dell’udito e delle ossa lunghe per escludere la osteonecrosi disbarica (malattia professionale). A tal fine il Centro Iperbarico di Ravenna suggerisce una Risonanza Magnetica delle ossa lunghe (spalle e anche) ogni cinque anni.
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