Subacquea e ipertensione: come fare?
A Laura è stata riscontrata una lieve ipertensione e ci chiede se è sconsigliato fare immersioni con assunzione del betabloccante anche se, le misurazioni sono mediamente 75 – 125.
Ecco cosa scrive:
Buongiorno,
faccio immersioni da tanti anni, con la menopausa è stata riscontrata una lieve ipertensione, da tre anni sono diabetica tipo 2, e il cardiologo ha ritenuto opportuno prescrivere il lobivon in concomitanza con lercaprel.
Non ho mai avuto problemi in immersione neanche a max profondità, vorrei però sapere se è sconsigliato fare immersioni con assunzione del betabloccante anche se, le misurazioni sono mediamente 75 – 125
Vi ringrazio sentitamente, Laura
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Luigi Santarella
Cara Laura grazie per la stima e l’attenzione,
i farmaci beta bloccanti possono presentare alcune problematiche da tenere in considerazione nel caso si pratichi l’attività subacquea.
In primo luogo questa classe di antipertensivi determina riduzione della frequenza cardiaca.
In questo caso il parametro da considerare è la frequenza cardiaca: se l’assunzione di questi farmaci riduce la frequenza cardiaca al di sotto di 60 battiti per minuto (bradicardia) allora potrebbe essere sconsigliato l’uso perché, in immersione, si potrebbe avere un’ulteriore riduzione della frequenza cardiaca e aumenterebbe la probabilità di aritmia.
Il consiglio è di sottoporsi a un test di induzione del riflesso di immersione (diving reflex o bradicardia): una delle tecniche prevede l’utilizzo di un guanto ghiacciato.
In secondo luogo questi farmaci possono determinare costrizione delle vie respiratorie (effetto broncocostrittore). Se tu soffrissi di asma o avessi una predisposizione alle allergie, i beta bloccanti potrebbero essere sconsigliati. Non è piacevole la eventuale “fame d’aria” in immersione.
In ultimo: l’uso di questi farmaci può indurre riduzione del flusso di sangue nei muscoli. I beta bloccanti sono controindicati nei pazienti che soffrono di claudicatio (dolore al polpaccio nel camminare, dovuto a problemi di circolazione). Nel subacqueo potrebbero indurre debolezza muscolare in immersione o all’emersione che non faciliterebbe la gestione di una eventuale corrente forte o potrebbe essere un sintomo che si confonde con un eventuale incidente da decompressione.
Per quanto riguarda il tuo caso specifico riferisci di non avere mai avuto particolari problemi, è da notare che la tua terapia antipertensiva preveda un’associazione triplice di beta-bloccante, ace-inibitore e calcioantagonista: è da ritenersi quindi che i tuoi problemi di ipertensione richiedano questi tre farmaci per ridurre efficacemente il grado di ipertensione.
In base a queste considerazioni il mio consiglio è di rivolgerti ad un cardiologo esperto in medicina subacquea (per esempio il dr. Claudio Marabotti esperto cardiologo di Cecina che è anche docente del Master di Medicina Subacquea e Iperbarica della Scuola Superiore S. Anna di Pisa) in modo da chiarire compiutamente le problematiche legate a questa classe di farmaci nella subacquea e dopo una visita di idoneità subacquea poterti immergere in tutta sicurezza.
Se ti servissero altre informazioni contattaci pure, il numero della segreteria del Centro Iperbarico è 0544- 500152, la mail (scrivici@iperbaricoravenna.it).
Un caro saluto,
Dott. Luigi Santarella
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, n. ordine dei Medici Chirurghi di Ravenna: 3151
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