Rettocolite ulcerosa e medicinali: l’attività subacquea è permessa?
Elena, istruttrice subacquea, ci ha contattato per chiedere se un farmaco somministrato a una sua allieva, affetta di una forma lieve di rettocolite ulcerosa, possa vietarle di svolgere l’attività subacquea.
Questo è il messaggio che ci ha scritto:
Buongiorno Dott. Longobardi, mi chiamo Elena e sono istruttore subacqueo.
Una nostra allieva che segue il corso di primo grado, già in possesso di visita medica agonistica sportiva, ci ha detto di utilizzare quotidianamente il seguente farmaco da alcuni anni: ASACOL 800 milligrammi compresse gastrointestinali a base di mesalazina, perché affetta da una forma lieve di rettocolite ulcerosa dal maggio 2010.
Non conoscendo né il farmaco né la malattia, vorrei sapere se vi sono controindicazioni per l’attività subacquea. Al momento il medico di base dice di no, ma avrei piacere di una conferma da parte Sua.
In allegato troverà anche i referti della ragazza che è scrupolosa e mi ha inviato il tutto.
Arrivederci e grazie. Elena
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
Gentile Elena, grazie per l’attenzione.
Visto che la patologia in atto è lieve e ben controllata dal farmaco, ritengo che l’allieva Annalisa, limitatamente al quesito posto sulla rettocolite ulcerosa, non presenti controindicazioni in atto per l’attività subacquea ricreativa e turistica.
E’ necessario che prosegua con le visite di controllo previste dal Servizio di Gastroenterologia che la segue abitualmente. Oltre alle indagini strumentali da loro previste (ecografia, Risonanza magnetica, colonscopia), è importante il monitoraggio degli indici di infiammazione (leucociti, VES, PCR, fibrinogeno).
Annalisa dovrà evitare le immersioni in caso di riacutizzazione della sintomatologia (dolori addominali) o di aumento degli indici di infiammazione.
Il rischio è che l’eventuale stress correlato con l’immersione (freddo, fatica per il trasporto delle attrezzature) possa causare un peggioramento della infiammazione e della malattia.
Tu,, come istruttore, verifica che l’acquaticità, l’assetto e la navigazione in immersione (trim pointi) siano buoni e che Annalisa sia veramente appassionata di immersione. Sussistendo tali condizioni, l’attività subacquea è rilassante e potrebbe farla stare meglio.
Suggerisco che la visita annuale per l’idoneità all’attività subacquea, visto che Annalisa è residente in Romagna, sia eseguita presso il Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152)
Segnalo che è in atto una collaborazione con la gastroenterologia del Policlinico di Modena per il trattamento con ossigenoterapia iperbarica di pazienti affetti da rettocolite ulcerosa e morbo di Chron con gravi complicanze (ulcere del perineo): i risultati sono molto buoni. L’ossigeno iperbarico induce la sintesi di un messaggero, il monossido di azoto (NO), che riduce la capacità dei globuli bianchi di danneggiare l’intestino. Le lesioni al perineo guariscono (la malattia però rimane e sono necessari dei richiami periodici di ossigenoterapia iperbarica)
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti Cordiali saluti, Pasquale Longobardi
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