PFO, ischemia e mal di testa dopo l’immersione
A scrivere è Fabrizio un subacqueo al quale è stata diagnosticata una microlesione ischemica semirecente al cervelletto.
Ecco il messaggio:
Buongiorno, sono un subacqueo che pratica immersioni ricreative e per ricerca scientifica. Non faccio molte immersioni l’anno, ma quasi sempre dopo, o a volte durante, le immersioni oltre i 15 m, avverto mal di testa. Le procedure di sicurezza le rispetto sempre.
Ho fatto una risonanza alla testa a luglio 2014 e mi è stata diagnosticata una microlesione ischemica semirecente al cervelletto, anche se non ho mai avvertito sintomi. La ricerca del PFO ha avuto esiti positivi. I fattori di coagulazione sono nella norma e non ho mai avuto altri problemi neurologici/cardiaci. Il neurologo che mi ha seguito, guardando le immagini della risonanza, ha ipotizzato piuttosto che si trattasse di un’anomalia di sviluppo venoso, ma una seconda risonanza fatta a Dicembre 2014 non ha mostrato più la lesione. Probabilmente si è trattato quindi di un’ischemia causata da una bolla. I medici mi hanno consigliato di chiudere il PFO anche se decido di non fare più immersioni. Per i mal di testa dopo le immersioni non ho avuto risposta e non so se sono collegati al PFO.
Gentilmente, vorrei sapere il vostro parere a riguardo e se necessario e utile venire a Ravenna per una visita ed ulteriori analisi. Vi ringrazio.
Cordialmente,
Fabrizio
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
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Luigi Santarella
06/02/2015, 11:53:36
Buongiorno Fabrizio e grazie per la stima.
L’insorgenza di sintomi durante o dopo un’immersione è da considerare fino a prova contraria come malattia da decompressione. La sua sintomatologia, compreso il mal di testa, è quindi da ritenersi correlata ad una malattia da decompressione.
Queste forme di malattia da decompressione, nonostante lei abbia rispettato tutte le norme di sicurezza, vengono definite immeritate e vedono fra le cause eziologiche più probabili la presenza di forame ovale pervio.
Questa alterazione morfologica del setto interatriale determina il passaggio di bolle dal cuore destro al cuore sinistro con il rischio di embolizzazione sistemica.
Per valutare se lo shunt destra sinistra sia più o meno grave, se la sede del travaso sia nel cuore o altrove (per esempio nei polmoni) il Centro Iperbarico Ravenna ha studiamo un protocollo specifico basato su tre indagini:
• doppler transcranico con rilevazione dei segnali microembolici (MES) su entrambe le arterie cerebrali medie (dr. Paolo Limoni) a riposo, dopo Valsalva e con variazione di posizione.
• emogasanalisi durante respirazione in ossigeno puro e sforzo fisico (valore normale ~ 400 mmHg)
• ossimetria transcutanea durante respirazione in ossigeno puro e sforzo fisico (valore normale ~ 300 mmHg)
L’ecocardiografia transesofagea è prescritta solo qualora si sia orientati alla chiusura del PFO, cioè quando vi sia stato incidente da decompressione neurologico, vestibolare, malattia cerebrovascolare, evidenza RMN di ischemia cerebrale, predisposizione alla formazione di coaguli (trombofilia), aneurisma importante del Setto InterAtriale, shunt destra sinistra grave in condizioni basali.
Altrimenti (cioè se non ci sono stati incidenti subacquei, sono assenti lesioni cerebrali, di trombofilia, lo shunt destra sinistra è presente dopo Valsalva) si suggeriscono delle norme di buona prassi, diverse per immersioni ricreative e tecniche, affinché nell’immersione si producano poche bolle.
Per il tuo caso specifico, avendo avuto sintomi e segni che si possono attribuire allo shunt destro-sinistro, ritengo che la chiusura del forame ovale pervio sia appropriata.
Se vorrai, il Centro iperbarico Ravenna (0544-500152, scrivici@iperbaricoravenna.it) rimane disponibile per un secondo parere con una visita del neurologo (dr. Paolo Limoni) per il doppler e una visita del medico subacqueo per le valutazioni finali. Si esegue tutto il martedì e l’impegno è di mezza giornata.
Un caro saluto,
Dott. Luigi Santarella
Fabrizio Gianni
10/02/2015, 13:53:33
Buongiorno Dott. Santarella,
la ringrazio della sua risposta, mi ha chiarito alcuni dubbi. Verrò a Ravenna il prima possibile per fare ulteriori analisi e saperne di più. Ho già contattato giorni fa la segreteria del Centro Iperbarico esponendo il mio problema e mi hanno detto che mi daranno un appuntamento dove aver sottoposto il mio caso al Dott. Longobardi.
Certamente ora sono più conscio di dover chiudere il forame e che i mal di testa sono probabilmente dovuti ad esso.
Ringraziandola ancora, porgo i miei cordiali saluti,
Fabrizio Gianni
luigi santarella
18/02/2015, 14:05:41
Caro Fabrizio,
i tuoi ringraziamenti ci onorano e ci spingono ancor di più a perseverare nell’impegno profuso nello svolgere la nostra attività con ancora più passione e competenza.
Troverai presso di noi questo spirito e insieme individueremo il percorso terapeutico più adeguato al fine di restituirti alla tua passione per la subacquea in tutta sicurezza e serenità.
Cari saluti e ci vediamo al Centro Iperbarico Ravenna
fabrizio gianni
21/03/2016, 16:57:29
Buonasera,
riprendo questa discussione avendo aggiornamenti e alcune domande da porvi.
Innanzitutto, sono contento di essere venuto a Ravenna l’anno scorso ed essermi sottoposto ad ulteriori analisi per valutare il mio problema al cuore. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla vostra professionalità e mi avete aiutato a capire meglio cosa fare. A Novembre 2015 quindi ho chiuso il forame ovale e tutto procede bene.
Tra qualche mese vorrei fare altre visite mediche per capire se posso ritornare a fare immersioni. Quali analisi consigliereste? Un ecodoppler transcranico credo sia obbligatorio per valutare se il dispositivo aderisce bene e se non passano ancora bolle.
Vi ringrazio
Cordiali saluti
fabrizio
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