Per i lavori in alto fondale deve essere presente il medico subacqueo?
Giampiero ci scrive per sottoporci una domanda di natura tecnica: per le attività di alto fondale è obbligatoria la presenza del medico subacqueo a bordo dei mezzi di supporto?
Ecco il quesito:
Buongiorno dottore, stavo esaminando alcune norme e documenti per cercare di capire se esiste un obbligo di presenza del medico subacqueo a bordo di mezzi di supporto ad attività di alto fondale, ma non ho trovato nulla a riguardo.
Esiste questo obbligo? Se sì, quando? Vi sono condizioni particolari che potrebbero rendere tale presenza obbligatoria/necessaria?
Grazie, Giampiero Silvestri
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
caro Giampiero, ti ringrazio per l’attenzione.
Il medico è presente in un cantiere di lavoro subacqueo industriale qualora siano identificati dei pericoli che egli possa, ragionevolmente, contribuire a ridurre. L’identificazione dei pericoli e la scelta di richiedere il medico a bordo si effettua nelle fasi di Hazard Identification (HAZID) e di Risk Assessment, preliminari all’esecuzione del lavoro.
I possibili pericoli sono connessi con il lavoro di costruzione o di attività mineraria oppure, specificamente, con l’attività subacquea. In quest’ultimo caso, possibili pericoli distinti per le diverse fasi di lavorazione sono (elenco non esaustivo):
– in acqua: perdita di coscienza; intrappolamento; incidente
– in campana: perdita di coscienze; risalita incontrollata con portello non in tenuta; perdita della campana
– nell’impianto iperbarico: ambiente contaminato (fanghi tossici, idrocarburi, altro); incidente o malattia intercorrente; incendio; evacuazione iperbarica.
Incide molto il numero di lavoratori (nel progetto di parbucklng della Costa Concordia sono implicati 430 lavoratori) e la distanza dalla più vicina struttura medica.
Inoltre il DLg 24.01.12 (pubblicato sulla G.U. del 24.03.12) ha riconosciuto come legge dello Stato la norma UNI 11366. Per quanto riguarda l’attività subacquea di alto fondale, la norma riporta i seguenti riferimenti al medico subacqueo (che è uno specialista in medicina del nuoto e delle attività subacquee o un medico con diploma di Master universitario di secondo livello in medicina subacquea e iperbarica):
7.3.4 Durata delle saturazioni. La durata del ciclo di saturazione è generalmente di 28 d e può essere estesa, in casi straordinari, dietro autorizzazione dello specialista medico subacqueo e del capocantiere subacqueo
7.3.13 Trattamenti terapeutici. Per i trattamenti terapeutici delle malattie da decompressione durante ed a seguito di cicli di saturazione devono essere seguite le indicazioni dello specialista medico subacqueo incaricato dal contrattista.
7.4.10 Disposizioni igieniche. Prima di iniziare le operazioni di compressione gli ambienti iperbarici devono essere accuratamente puliti e disinfettati utilizzando esclusivamente presidi sanitari per la pulizia e la disinfezione.
Il contagio tra operatori in saturazione è favorito dallo spazio esiguo a disposizione.
Per prevenire il rischio di infezioni è pertanto necessario adottare le seguenti disposizioni igieniche:
– sostituzione settimanale della biancheria e lavaggio degli apparati di respirazione;
– uso di tovaglie, tovaglioli, bicchieri, posate e contenitori per il cibo del tipo usa e getta;
– uso di disinfettanti orali;
– uso di gocce otalgiche preventive;
– l’uso di antibiotici in saturazione deve sempre essere autorizzato dallo specialista medico subacqueo.
7.4.11 Disposizioni relativa all’alimentazione. L’alimentazione del personale in saturazione deve essere quanto più varia possibile, privilegiando i carboidrati, le verdure cotte ed i cibi proteici. L’alimentazione dei sommozzatori in saturazione deve seguire le indicazioni dello specialista medico subacqueo. Devono essere evitate tutte le bevande alcoliche.
E’ stato creato uno strumento di coordinamento (la piattaforma digitale “www.divingdoc.it”) per integrare un gruppo di quaranta medici che si scambiano report dai cantieri di lavoro subacqueo industriale e li commentano per incrementare la formazione e la cultura del gruppo. L’accesso alla piattaforma è riservato ai medici che collaborano attivamente con il Servizio di assistenza medica su cantiere.
Attualmente (marzo 2013) i medici di “divingdoc.it” sono impegnati su diversi cantieri nel mondo: Italia (Isola del Giglio per il recupero della Costa Concordia e Livorno); Libia, Angola, Israele, Congo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti (Centro iperbarico Ravenna 0544-50015; email: scrivici@iperbaricoravenna.it), saluto cordialmente. Pasquale Longobardi
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