Infarto al cuore: potrò immergermi o appendo le pinne al chiodo?
Massimo, istruttore subacqueo, ci scrive perché un mese fa ha avuto un infarto del miocardio. Adesso è in fase di ripresa, ma vuole comprendere se in qualche modo potrà riprendere l’attività subacquea o se gli sarà per sempre preclusa.
Ecco il messaggio:
Buongiorno Dott. Longobardi, sono Massimo, ho 54 anni e sono istruttore subacqueo NASE. Mi è stato consigliato di rivolgermi a Lei per la sua grande esperienza e nota professionalità.
Un mese fa ho avuto un infarto miocardico acuto anterosettale e mi sono stai inseriti 4 stent, di questi uno è su un ramo secondario e si è già richiuso.
ECG all’ingresso: ritmo sinusale, necrosi lesione subepicardica anteriore. Alla dimissione: necrosi ischemica subepicardica anteriore.
Ecocardiogramma: alle dimissioni esiti di necrosi settale ed apicale, FE 45%
Adesso sono in riabilitazione e mi sento in lenta ripresa. Quello che mi preme sapere è se veramente in futuro la subacquea mi sarà preclusa o se al contrario ho qualche possibilità di riprendere a immergermi. Devo veramente appendere la mia vecchia muta al chiodo?
La ringrazio cordialmente per il suo interessamento, Massimo
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
caro Massimo, grazie per l’attenzione. Ti rassicuro subito: per adesso conserva l’attrezzatura subacquea e mantieni i contatti nel settore. Faremo in modo che tu possa tornare a immergerti con sicurezza.
Devi avere pazienza perchè, al momento, il tuo cuore lavora con scarsa efficienza (frazione di eiezione ventricolare 45% mentre mi piacerebbe che fosse superiore almeno al 50%)
Continua la riabilitazione cardiologica e quando saranno trascorsi più di tre mesi dall’incidente, poi ci risentiremo per la valutazione.
In accordo con le raccomandazione dell’European Diving Tecnology Committee (EDTC) sarà necessario escludere insufficienza del cuore, angina pectoris, aritmia, anomalie al test da sforzo.
Quindi dovrai eseguire (al massimo entro 30 giorni prima della data della visita medica) un ecostress (di solito lo stress è provocato famacologicamente con infusione endovenosa di ecodobutamina o ecodipiridamolo). L’esame dovrà includere un elettrocardiogramma da sforzo con valutazione del Metabolic Equivalent of Tasks (METS) e l’ecocardiografia.
Se l’esame evidenziasse solo l’esito del pregresso infarto senza ulteriore deficit ischemico, contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152) per la visita di idoneità.
In bocca al lupo. Ti aspetto. Pasquale
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