Incidente da decompressione con linfedema: cosa fare?
Angelica, il 19 ottobre 2010, dopo un’immersione si è presentata presso un Centro iperbarico (all’estero) lamentando dolore muscolare e chiazze rosse alle cosce e alle braccia.
Le chiazze rosse erano anche intorno all’ombelico. Alla visita medica i parametri vitali erano normali. Era orientata nello spazio e nel tempo. Pressione arteriosa 90/70 mmHg, polso 90 battiti per minuto (regolare). Il tono muscolare e la forza delle braccia era 5/5 (normale), il movimento aumentava il dolore alle spalle e alle braccia. I riflessi erano nella norma.
La diagnosi è stata di “incidente da decompressione cutaneo associato a grave linfedema ingravescente a carico delle estremità”. È stata trattata con ricompressione in camera iperbarica (125 minuti), un farmaco emoreologico e reidratazione con sali minerali.
C’è stato un netto miglioramento e, per questo, Angelica è stata dimessa, ma con il divieto di prendere l’aereo per le 72 ore successive al trattamento iperbarico e di immersione per sei settimane. Al rientro in Italia, è stata inviata al Centro iperbarico Ravenna, dove abbiamo analizzato la causa del problema in modo da prevenire che si verifichi di nuovo. Sarà valutata anche la presenza di un eventuale shunt destra sinistra legato all’episodio di decompressione, così da comprendere meglio l’iter da seguire nel suo percorso subacqueo.
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Emiliano
02/11/2010, 20:24:08
Sono molto contento che i problemi di Angelica si siano risolti presto e bene grazie alla professionalità e all avanguardia del vostro centro.
Purtroppo nel 2003 quando ho avuto il “mio incidente” se fosse esistito un centro simile anche in Abruzzo non avrei sofferto e non avrei avuto tutti i problemi di salute che ho avuto.
In Italia troppo spesso negli ospedali questo tipo di patologie viene sottovalutata. Il Centro iperbarico di Ravenna rappresenta una branca di specializzazione molto importante che nella stragrande maggioranza degli ospedali comuni manca del tutto. Il Centro iperbarico di Ravenna, così come il Centro Cura Ferite Difficili della Ausl Ravenna, sono la prova di come una struttura sanitaria può funzionare in maniera eccellente ma soprattutto di come una branca di cura (ossigenoterapia iperbarica e vulnologia) del tutto ignorata negli ospedali comuni possa essere indispensabile al livello nazionale e curare dove gli altri falliscono.
Pasquale Longobardi
04/11/2010, 13:15:14
caro Emiliano, ti ringrazio per l’attenzione e la stima. Condivido pienamente la tua opinione sulla importanza di diffondere i centri per la ossigenoterapia iperbarica e per la cura delle ferite difficili. Ti saluto cordialmente, Pasquale
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