Incidente da decompressione cutaneo: come comportarsi?
Mario, ex apneista oggi avvicinatosi alla subacquea, ci scrive perché durante un’attività di immersione ha notato delle macchie rosse che riconduce a una probabile piccola patologia da decompressione cutanea. Per questo, ha scritto al nostro staff medico per capire come comportarsi:
Stamani ho chiesto e ottenuto un appuntamento con Lei per il 2 febbraio prossimo, stante però la mia imminente partenza per una settimana in Mar Rosso, le chiedo i comportamenti da tenere in quanto, nello scorso week-end, in due immersioni effettuate all’Elba ho visto il manifestarsi (mai avvenuto prima) di una probabile leggera PDD (patologia da decompressione).
Ho 61 anni, ho praticato in gioventù molta apnea, dall’anno scorso mi sono avvicinato alla subacquea, brevetto PADI Advanced, ad oggi 40 immersioni effettuate. Sono alto 1,78, peso 83 Kg.
Veniamo ai fatti:
Sabato mattina 1^ immersione ore 12,00, raggiungiamo adagio quota 37 mt, dove rimaniamo non più di 2 minuti, poi lentamente iniziamo la risalita, attenti al ceiling zone, con sosta di 3 minuti a 5 metri. Ho scaricato l’immersione dal computer e il diagramma non segnala errori. Tuttavia dopo circa 1 ora ho iniziato ad avvertire prurito sulla spalla destra e mi sono accorto di un po’ di macchie rosse su entrambe le spalle, sparite poi nel corso della serata. Per precauzione ho saltato l’immersione prevista al pomeriggio.
Il giorno seguente circa alla stessa ora mi sono di nuovo immerso con profilo di immersione analogo dove, con il Dive Master, siamo stati ancora più attenti alla risalita. Si sono di nuovo manifestati gli stessi sintomi anche se devo dire in forma un po’ più lieve. Gli istruttori che erano con me mi hanno allora consigliato di assumere una miscela composta da 50% ossigeno e 50% azoto per 20 minuti (due serie). Mentre mi sottoponevo alla prima, le macchie e il leggero prurito, hanno iniziato a dileguarsi.
Non ho avvertito altra sintomatologia di specie.
La ringrazio anticipatamente per la risposta che Vorrà fornirmi.
Mario G.
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
28/10/2010, 10:31:33
caro Mario, ti ringrazio per l’attenzione e la stima.
Claudia, assistente alla Direzione, cercherà di anticipare tutte le visite di medicina subacquea in attesa. Nel frattempo, per le urgenze, sono disponibili gli altri bravi medici dello staff del Centro iperbarico Ravenna.
Per quanto riguarda la descrizione del tuo problema (in particolare il miglioramento dopo ossigeno normobarico), pare suggestiva per un incidente da decompressione (DCI) cutaneo.
Sei stato saggio nell’evitare l’immersione ripetitiva dopo il primo incidente.
Hai sofferto o soffri per problemi (reumatismo, lussazione, fratture) alla spalla destra?. In caso di dubbio fai una ecografia dei tessuti molli e dell’articolazione della spalla destra. Se positiva per una sofferenza (per esempio tendinite o entensopatia, borsite, ecc.) procedi con una Risonanza magnetica della spalla.
L’imbracatura del GAV era quella abituale oppure hai cambiato dispositivo? Il cinghiaggio era stretto?
Esclusi problemi specifici della spalla, concorda con la segreteria del Centro iperbarico (0544-500152)per l’esecuzione presso il Centro di un test ossigeno (emogasanalisi durante respirazione di ossigeno ad alto flusso); fatti dare i riferimenti degli specialisti di nostra fiducia per l’esecuzione di ecodoppler transcranico con contrasto sonografico; fai prescrivere dal tuo medico di medicina generale (di famiglia) una scintigrafia polmonare perfusionale con valutazione delle statistiche al cranio e reni (per escludere shunt destro sinistro polmonare).
In tal caso, ci vedremo quando prenoterai il test ossigeno per la valutazione e la condivisione delle decisioni.
Per Sharm, in assenza di altre informazioni, mi è difficile darti l’autorizzazione alle immersioni. In generale, se la spalla destra non avesse problemi e ipotizzando la presenza di uno shunt destro sinistro, sarebbe importante ridurre al minimo la formazione delle bolle. Quindi una sola immersione al giorno entro i trenta metri di profondità con un tempo di fondo massimo di venti minuti. Sosta profonda di due minuti a metà della massima pressione assoluta raggiunta (o metà della profondità massima meno cinque metri) – solo per immersioni tra i 25 e 30 metri di profondità. Evitare sforzi durante la risalita (tipico di Sharm: risalire in barca con l’attrezzatura indossata), meglio predisporre una cima con moschettone alla quale aggangiare l’attrezzatura prima di risalire in barca.
Ti aspetto, Pasquale
Pasquale Longobardi
28/10/2010, 12:06:32
Mario “Gentile dottore, un sentito ringraziamento per la sollecita risposta, eseguirò senz’altro quanto da Lei suggerito!
Comunque non ho mai sofferto di tendiniti o borsiti, mentre proprio in quelle immersioni ho cambiato GAV, adottandone uno molto più stretto.
Ancora un cordiale saluto. Mario”
Pasquale Longobardi
28/10/2010, 12:08:30
caro Mario, visto che avevi un GAV nuovo e stretto, potresti provare a fare immersioni a Sharm (curando che il GAV non sia stretto) e attivare la procedura per la ricerca dello shunt destro sinistro solo se si ripresentasse il problema. Buone immersioni. Pasquale
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