Formicolio post immersione: da cosa può dipendere?
Antonio ci contatta per un caso di formicolio alla mano sinistra e intorpidimento del braccio che lo riguarda. Esso avviene solo quando supera profondità superiori ai 30 metri e gli esami effettuati hanno escluso che possa trattarsi di Patologia da Decompressione (PDD).
Per questo, ci ha scritto per chiedere di cosa possa trattarsi:
Gentile Dottore, vorrei approfittare della Vs conoscenza in materia specifica per avere un parere autorevole in relazione a un disturbo fisico del quale soffro da un po’ di tempo a questa parte. Sono un subacqueo ricreativo e abitualmente non faccio immersioni profonde. Mi è capitato, nelle poche occasioni in cui raggiungo profondità superiori a -30 mt (pur restando in curva di sicurezza, rispettando i tempi di risalita e la tappa di sicurezza) di avvertire – al termine dell’immersione o subito dopo – un formicolio sul pollice della mano sinistra e un intorpidimento dello stesso braccio. Questo disturbo dura circa mezzora, trascorsa la quale non ho più nessun sintomo.
I medici da me precedentemente consultati mi hanno assicurato del fatto che non possa trattarsi di sintomi di incidente da decompressione. Per cercare di scoprirne la causa mi sono sottoposto, da poco, a ecocolor doppler. Il risultato non ha fornito nulla di significativo, se non la presenza di un’aneurisma sinistro-convesso del setto interatriale senza apparente shunt.
Affinché possiate effettuare una corretta valutazione del mio caso e fornirmi il Vs giudizio medico devo precisare la mia situazione clinica: soffro di cervicale e, a causa di un incidente stradale verificatosi nel 2007, ho subito una rettilineizzazione di due vertebre cervicali. Inoltre spesso la notte, dipende da come dormo, mi capita che mi si intorpidiscano gli arti superiori.
Attendo speranzoso il Vs parere giudizio. Ringraziando Vi saluto, Antonio
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
caro Antonio, ti ringrazio per l’attenzione e la stima.
In generale, il formicolio dopo immersione può dipendere da diverse cause: incidente da decompressione, infiammazione delle radici nervose per artrosi della colonna vertebrale, problemi di circolazione, danno ai nervi periferici, malattie dismetaboliche come il diabete, problemi alla tiroide, ecc.
L’abilità del medico consiste nel conoscere tutte le diverse cause e per ogni paziente fare una scaletta dalla più alla meno probabile.
In base al tuo messaggio, la scaletta prevede come più probabile una sofferenza meccanica della radice nervosa di uno dei nervi che vanno al braccio sinistro (radicolopatia) correlata con l’artrosi cervicale.
Siccome il disturbo accade solo quando ti immergi oltre trenta metri e l’ecocardiografia ha evidenziato un prolasso del setto interatriale, consiglio di escludere definitivamente la presenza di uno shunt destro sinistro.
Cosa devi fare per chiarire la natura del problema? Gioco il jolly dell’esperienza in materia acquisita dal Centro iperbarico Ravenna. Chiama la mia assistente, Claudia Assirelli (telefono 0544-500152) e chiedi:
– il numero per contattare il dr. Francesco Fontana, fisiatra che collabora con il nostro team. Prendi accordi per una sua valutazione per la ricerca della radicolpatia. In genere, utilizza la teletermografia computerizzata (una telecamera che percepisce il calore prodotto dalle infiammazioni) per individuare il punto incriminato.
– prenotare il test ossigeno presso il Centro iperbarico Ravenna. Si tratta di due emogasanalisi eseguite mentre respirerai aria e ossigeno puro. Un valore della pressione di ossigeno nel sangue inferiore a 400 millimetri di mercurio, dopo respirazione in ossigeno puro, sarebbe indicativo di un anomalo travaso di sangue dal circolo venoso a quello arterioso. L’esame viene eseguito in regime privato (chiedi il costo).
– i numeri per contattare i nostri referenti esperti nell’esecuzione dell’ecodoppler transcranico con contrasto sonografico (applicano una flebo che contiene un liquido ricco di bollicine, dovrai comprimere l’addome e loro vedranno – tramite doppler – se le bolle bypassano il polmone e arrivano al cervello)
– fai prescrivere dal tuo medico di famiglia una scintigrafia polmonare perfusionale con valutazione anche delle immagini al cranio e al rene. Quesito: escludere eventuale shunt destro sinistro extra cardiaco.
Il pomeriggio del test ossigeno sarà, in automatismo di segreteria, prevista anche la mia valutazione. Pertanto coordina in modo da avere, per quel momento, tutti i referti.
Prevedo che potrai proseguire in sicurezza le tue immersioni, dopo aver chiarito il problema e adottato le eventuali misure correttive.
Ti aspetto, Pasquale
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