Fattore V di Leiden: è compatibile con l’attività subacquea?
Michela, esperta subacquea, ci scrive perché le è stato riscontrato il fattore V di Leiden (patologia che aumenta il rischio di trombosi venosa). Chiede se, sulla base di quanto emerso, sia rischioso effettuare attività subacquea.
Ecco il messaggio:
Buongiorno Dott. Longobardi,
mi chiamo Michela e sono una subacquea con brevetto advanced. Volevo chiederle un parere sul quale, purtroppo, il mio dottore di base non mi sa dare risposta.
Mi è stato riscontrato, con un’analisi del sangue, che ho il fattore V di Leiden. Ho fatto altre analisi più specifiche ma a quanto pare non è in forma grave. Il fattore non è accompagnato da altri ed è eterozigote. Praticamente mi è stato tramandato geneticamente, magari da mia nonna che ha avuto ictus e trombosi.
Volevo sapere: con questo fattore V di Leiden è un rischio per me praticare subacquea? Per ora non mi sono immersa questa estate proprio per questa cosa qui e spero che la risposta sia positiva, in quanto avrei una certa voglia di immergermi.
La ringrazio anticipatamente e buona estate.
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
10/08/2010, 15:55:22
Per bloccare un sanguinamento interviene il meccanismo della coagulazione che coinvolge una cascata di “fattori” (chiamati con i numeri romani da I a XII). Il risultato è che il sangue si addensa e viene arrestata la sua fuorisuscita dalla ferita. Alcune persone hanno geni difettosi che rendono più facile l’innesco della coagulazione. Il più comune è il fattore V di Leiden, dal nome della città nei Paesi Bassi dove è stato scoperto nel 1994. Si tratta di un gene mutante presente nel 5% degli europei bianchi. Non ci sono controindicazioni all’attività subacquea quando il fattore è presente in forma eterozigote (cioè la persona non manifesta nessun problema ma potrebbe trasmetterlo geneticamente ai figli). Dato che nella forma omozigote (dove il problema è manifesto) aumenta il rischio di un blocco delle vene causato da un coagulo di sangue (trombosi profonda), ai soggetti portatori della forma eterozigote si consiglia – solo per cautela – quanto segue. Durante lunghi voli in aereo: bere acqua e muoversi frequentemente; nelle ventiquattro ore dopo l’atterraggio: evitare l’immersione; nei luoghi caldi (tropicali): bere abbastanza acqua da garantire la diuresi di almeno un litro di urina al giorno. Evitare attrezzatura subacquea eccessivamente stretta (muta, cinghiaggio del GAV, cintura della zavorra) perché potrebbe ridurre il flusso di sangue aumentando la probabilità di coagulazione. È utile una accurata pianificazione dell’immersione per ridurre al minimo l’innesco delle bolle responsabili dell’attivazione della cascata della coagulazione. E’ necessaria la valutazione di uno specialista in medicina subacquea nel caso si assumano contraccettivi orali o se sia necessario assumere farmaci anticoagulanti. Nel tuo caso potrebbe essere sufficiente una visita annuale di idoneità non agonistica all’immersione. Qualora tu sia interessata a una mia valutazione per suggerimenti sui profili di immersione adeguati o per la valutazione degli altri fattori di rischio, contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna: tel. 0544-500152, email: scrivici@iperbaricoravenna.it. Ciao, Pasquale Longobardi
Iannettone Ferdinando
06/10/2020, 14:50:16
Buongiorno, un mese fa ho avuto un ictus ischemico mentre tornavo dal lavoro, l’evento è stato lieve e mi sono ripreso in pieno senza nessuna conseguenza apprezzabile, il tutto si è verificato perché ho il fattore v di leiden, dopo le dimissioni dall’ospedale, per il primo periodo mi è stata prescritta una cura che comprende al giorno, aspirina da 300 mg, trovast da 20 mg, tre compresse di acido folico da 5 mg e una iniezione di vitamina B12 a settimana. Dato che sono appassionato di apnea che pratico da circa 40 anni, volevo sapere se posso continuare a praticare detta attività, con che rischi e quali precauzioni adottare. Secondo i medici che mi hanno dimesso gradualmente potrò riprendere.
centro iperbarico
06/10/2020, 16:12:02
Buongiorno Ferdinando, grazie per averci scritto. Abbiamo trasmesso la tua richiesta al nostro staff medico, che ti risponderà all’indirizzo mail da te fornito.
A presto, Lo Staff del Centro Iperbarico di Ravenna
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