Fatica in immersione: esistono parametri per valutarla?
Lino, istruttore subacqueo, ci scrive per chiedere se esistono parametri codificati per valutare il grado di affaticamento in immersione. Ecco il suo messaggio:
Ciao Pasquale, ti informo che abbiamo appena concluso il lavoro (immersione in saturazione) del quale ti avevo avvisato un mese fa. Ti ringrazio perché ci metti in condizione di lavorare in tranquillità, potendo contare in caso di bisogno sul tuo supporto.
Avrei anche un consiglio da chiederti, riguardo all’affaticamento dell’operatore subacqueo durante l’esecuzione di un lavoro fisicamente impegnativo. Di solito ci si basa sul buon senso: il supervisore valuta man mano il grado di affaticamento (che può ovviamente variare da situazione a situazione e da individuo a individuo, secondo la forma fisica) e agisce di conseguenza.
Vorrei sapere da te se ci sono dei parametri standard, codificati, da seguire per poter valutare se un lavoro fosse affaticante oltre un limite di sicurezza e anche un riferimento a una norma specifica da mostrare al cliente. Grazie in anticipo per la tua attenzione. Tanti saluti e stammi bene. Lino
Risponde, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
Caro Lino,
ti ringrazio per l’attenzione. Le normative prevedono solo la quantità di ore di lavoro anche se c’è differenza tra un lavoro di ispezione o di pulizia (manutenzione leggera) e un lavoro pesante (costruzione, montaggio).
In fase di pianificazione del lavoro, è importante valutare il carico di lavoro nel Piano Operativo di Sicurezza e adeguare le ore di lavoro in acqua o il numero degli OTS necessari. Almeno come base di negoziazione con il cliente.
Se l’affaticamento riguarda solo uno o pochi operatori tecnici subacquei (OTS), è da valutare la loro forma fisica.
Per l’idoneità medica al lavoro subacqueo, al Centro iperbarico Ravenna, chiediamo (o eseguiamo in sede) – a tutti gli OTS – la cicloergometria con valutazione del Metabolic Equivalent of Tasks (METS). Un OTS di basso fondale (così come un subacqueo ricreativo) deve avere un valore superiore a 7. Un OTS di alto fondale (così come un subacqueo tecnico) sarebbe meglio che avesse un valore superiore a 10. Ti allego la nota DMAC in merito.
In questi giorni stiamo esaminando un OTS che ha avuto ripetutamente crampi in immersione e un collasso mentre era sul fondo (saturazione). Abbiamo chiesto esami del sangue (elettroliti in particolare) e una “spiroergometria con carico massimale e valutazione dell’acido lattico”(si pedala sulla bicicletta mentre si respira in una maschera e viene prelevato il sangue per la valutazione dell’acido lattico: questo esame analizza la capacità di eseguire un lavoro fisico).
Sul cantiere di lavoro, c’è poco da fare se non rispettare le generiche regole di una sana alimentazione e adeguata idratazione. Con un semplice esame delle urine (stick) è possibile controllare genericamente la idratazione dell’OTS:
pH 6,5-7; densità 1010-1015: buona alimentazione ricca di frutta e verdura, adeguata idratazione
pH 5; densità 1030-1040: cattiva alimentazione ricca di carne, affettati; scarsa idratazione (aumento significativo del rischio di affaticamento durante il lavoro subacqueo)
Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti, ciao. Pasquale
Paola
Ciao. Desta la mia attenzione l’incidente avvenuto al diver in saturazione. Premetto che non conosco la dinamica dell’evento e le condizioni di salute dell’OTS. La sintomatologia descritta mi farebbe pensare ad un’ipokaliemia. Ma occorre un severo deficit di K (<03mM/l) per determinare uno shock. Quadro che dovrebbe essere accompagnato anche da rilevanti alterazioni elettrocardiografiche (extrasistolia atriale o ventricolare, QT allungato, onda T piatta o negativa, sottoslivellamento ST). Un’ipopotassiemia severa non regredisce solo con una dieta iperpotassica (banane, cioccolata, agrumi, patate, pomodori) ma richiede una somministazione terapeutica tempestiva. Augurandomi che il caso si sia risolto nel migliore dei modi ricollegherei l’accaduto a fattori scatenanti come l’umidità e la disidratazione.
Grazie dell’attenzione
Saluti, Paola
Pasquale Longobardi
cara Paola, ti ringrazio per l’attenzione e il competente commento. L’OTS è stato visitato dal dr. Paolo Della Torre e da me. Riteniamo che il malessere in immersione sia correlato con scarsa forma fisica (forte fumatore fino all’inizio della saturazione, una decina di giorni prima dell’incidente), con errata alimentazione e con l’intenso carico di lavoro. Sono stati richiesti esami ematochimici e un test spiroergometrico massimale con analisi del lattato sotto carico (per valutare il consumo di ossigeno sotto carico di lavoro massimale).
Ti farò sapere, attraverso il blog, l’evoluzione del caso.
Ciao, Pasquale
Pasquale Longobardi
L’OTS che ha subito i crampi in immersione ed è collassato mentre era sul fondo (saturazione) ha completato gli accertamenti. Vi è un importante alterazione del metabolismo lipidico (trigliceridi 540 mg/dl – tre volte oltre la norma; colesterolo 380 mg/dl – il doppio della norma), un lieve disturbo del metabolismo degli zuccheri e dell’asse ipofisi tiroide. La spiroergometria con carico massimale e valutazione dell’acido lattico ha evidenziato una scarsa capacità di eseguire lavoro fisico (Metabolic Equivalent of Tasks). L’OTS ha familiarità per alterazione del metabolismo lipidico. E’ stato inviato a un Centro universitatio per lo studio delle dislipidemie (sospetto una alterazione genetica ed è necessario valutare gli eventuali danni all’organismo causati dall’elevato livello di grassi nel sangue).
La storia avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche e permette di ribadire l’importanza di una accurata visita medica da parte di un medico specialista in medicina subacquea. Meditate. Pasquale
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