Emicrania: posso effettuare l’attività subacquea (immersioni)?
Annibale, nostro lettore, ci scrive per chiedere se la forma di cefalea (emicrania) della quale soffre possa impedirgli di effettuare l’attività subacquea.
Ecco il messaggio che ci ha inviato:
Buongiorno, purtroppo da una settimana è cominciata per me “la stagione del mal di testa”.
Soffro da qualche anno di Cefalea al grappolo, una forma di emicrania veramente rara. Solitamente il periodo degli attacchi si presenta una volta all’anno (nel 2010 a febbraio, quest’anno: adesso) per 7-20 giorni. Gli attacchi stessi durano tra 30 a 90minuti. Una delle terapie che sembra di avere almeno un minimo effetto attenuante è l’ossigeno puro… altre medicazioni a volta aiutano altre volte no.
Volevo chiedere se esistono incompatibilità/controindicazioni riguardo emicrania e l’attività subacquea? Ovviamente non parlo di attacchi o mal di testa durante l’immersione ma dei cambiamenti di pressione e degli effetti collaterali…
Grazie e saluti, Annibale
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
caro Annibale, ti ringrazio per l’attenzione. Riporto nel blog la nostra corrispondenza email perché l’argomento è di interesse generale.
La cefalea a grappolo è una grave forma di emicrania. Ti segnalo subito che la ossigenoterapia iperbarica è efficace nel bloccare gli attacchi acuti (mentre non vi è evidenza scientifica che prevenga attacchi futuri). L’ossigeno normobarico è efficace ma ci sono meno evidenze scientifiche. Se leggi l’inglese vedi l’autorevole parere della Cochrane Library: http://tinyurl.com/6jq5u3d
Se sei interessato a una valutazione contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna, tel. 0544-500152.
L’emicrania, in generale, è un problema diffuso. Più della metà delle persone nel mondo durante la propria vita farà l’esperienza di un attacco, più o meno grave, di emicrania. Circa il 5 per cento della popolazione mondiale è in cura da medici per questa patologia. Si manifesta con un dolore pulsante alla testa che insorge periodicamente, per lo più da un solo lato della testa, a volte preceduto da segni e sintomi di gravità variabile che avvisano l’arrivo dell’attacco acuto.
Per quanto riguarda l’idoneità alle immersioni la letteratura medica è controversa. Alcuni pensano che sia una controindicazione assoluta, altri pensano che non sia un problema significativo. Ti illustro i pro e i contro.
Pro
Secondo il Diver’s Alert Network (DAN) l’emicrania è correlata con un rischio nell’attività subacquea ragionevolmente accettabile. E’ stato accertato che durante l’immersione, anche nelle persone che soffrano di emicrania frequente, di solito non vi sia un aumento dell’incidenza degli attacchi. Quindi la controindicazione all’immersione sarebbe limitata ai subacquei che soffrano di emicrania grave e invalidante.
Contro
Un elevato livello di anidride carbonica nel sangue che si verifica quando la ventilazione sia ridotta (respiro trattenuto, ridotta ventilazione, erogatore duro, ecc.), teoricamente potrebbe precipitare un attacco di emicrania dovuto al fatto che l’anidride carbonica (CO2) causa vasodilatazione nel cervello. Di contro l’aumento della pressione parziale dell’ossigeno nel sangue (che si verifica in immersione e in camera iperbarica) è stato utilizzato con un certo successo nel trattamento dell’emicrania grave, perché l’ossigeno è un potente vasocostrittore nel cervello e perché innesca la sintesi di monossido di azoto (NO) che è un modulatore del tono vascolare.
Il timore è che una emicrania che si scateni dopo una immersione, potrebbe essere difficilmente distinta da un incidente da decompressione. Nelle forme più gravi i sintomi includono cecità e paralisi temporanea.
L’insorgenza di sintomi dell’emicrania sembra facilitata dal nuoto in immersione, dal freddo. Inoltre gli stessi farmaci per la cura della patologia possono avere effetti collaterali che controindicano l’attività subacquea.
Specialmente negli adolescenti l’emicrania può causare svenimento che, in immersione, sarebbe particolarmente pericoloso. Può anche causare vertigine grave, nausea e vomito.
L’emicrania, in presenza di segni o sintomi neurologici, è una controindicazione assoluta all’idoneità per l’attività subacquea industriale.
Segnalazione
L’emicrania con aura è risultata essere significativamente correlata con la presenza di shunt destro sinistro (che include anche il Forame Ovale Pervio). Pertanto suggerisco vivamente di escludere tale possibilità. Il Centro iperbarico Ravenna offre, il mercoledì, un percorso per la diagnosi di tali “buchi” (ecodoppler transcranico, emogasanalisi, scintigrafia polmonare) e la eventuale cura – per informazioni infoline 0544-500152.
Suggerimenti per ridurre la probabilità di mal di testa in immersione
1. Sottoporsi regolarmente alla visita medica per l’idoneità all’attività subacquea, preferibilmente presso un medico specialista in medicina subacquea.
2. Mantenersi in buona forma fisica. L’esercizio riduce l’incidenza del mal di testa (anche perché favorisce la sintesi del monossido di azoto – NO).
3. Evitare la caffeina e il fumo intorno alle immersioni.
4. Preferire immersioni tranquille (evitare stress tipo corrente forte o altre situazioni nelle quali il subacqueo si senta a disagio)
5. Indossare una muta con adeguata protezione termica
6. Allentare la cinghia della maschera per evitare la pressione sulla fronte, naso o gli zigomi. Se necessario, scegliere una maschera più comoda.
7. Respirare in maniera corretta: breve inspirazione, lenta espirazione. Si respira muovendo la pancia e non il torace (respirazione diaframmatica).
8. rilassare il collo durante le immersioni. Per guardare in alto, muovere il corpo e non solo il collo, per evitare la sua estensione. Attenzione a essere orizzontali mentre si nuota in immersione (trim point), evitare che le ginocchia siano più in basso della testa.
9. Rispettare il corretto profilo di decompressione (sosta profonda, sosta di sicurezza, tappe).
ciao, Pasquale
Annibale
Caro Pasquale, grazie per la risposta immediata ed esaustiva.
Durante le prime immersioni “vere” (mare) dell’ultimo weekend non soffrivo di attacchi insoliti. Il medico mi ha prescritto una cura di circa 3 settimane con cortisone. La situazione è migliorata in quanto gli attacchi acuti vengono per ora solamente di notte e per durate più brevi. Per attenuare il dolore cerco anche di prendere l’ossigeno (farmacia) come da ricetta per circa 15 minuti durante gli attacchi. Rimane da dire però, che è – come per tutte le altre medicazioni – difficile dire se il mal di testa è passato da solo o per l’effetto dei medicinali.
Terrò sicuramente conto dei preziosi suggerimenti per ridurre la probabilità del mal di testa intorno alle immersioni. Spero comunque che il periodo degli attacchi finisca presto … per un’estate di immersioni senza ansia. Grazie mille, Annibale
luisa e lillo
Salve dott Longobardi, sono la mamma di un ragazzo che all’età di 24 anni(ora ne ha 33) ha avuto un arresto cardiaco in pieno benessere,nel tempo è migliorato e vorrei chiedergli se è possibile per lui effettuare ossigenoterapia.La ringrazio.
Luisa
Pasquale Longobardi
cara Luisa, ti ringrazio per l’attenzione. Lillo è il nome con il quale, Klarida e io, affettivamente chiamiamo il nostro amato figlio Lorenzo (9 mesi). E’ necessario che conosca tuo figlio (visita medica con valutazione neurologica, del cuore e del respiro) prima di poterti dire, con sincerità, se la terapia iperbarica possa essere utile a tuo figlio.
Potresti anche inviare, alla mia attenzione, una relazione sulle condizioni cliniche attuali di tuo figlio e copia di eventuali visite medichie o accertamenti strumentali eseguiti di recente (6 mesi, un anno).
Per informazioni ed eventuale appuntamento, contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna 0544-500152, email: scrivici@iperbaricoravenna.it (nel caso, alla visita mostra stampa di questa corrispondenza). Ciao, Pasquale
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