Cataratta, capsulotomia e attività subacquea: posso immergermi?
Federico ci scrive perché, dopo un doppio intervento di cataratta a entrambi gli occhi e una successiva e più recente capsulotomia, chiede se può regolarmente effettuare – senza complicazioni – l’attività subacquea.
Ecco il suo messaggio:
Egregio dottor Longobardi, gradirei conoscere il suo parere medico sulla mia situazione.
Ho 50 anni, nel 2004 sono stato operato di cataratta all’occhio sinistro e l’anno successivo a quello destro. A novembre dello scorso anno mi sono sottoposto a un intervento di capsulotomia all’occhio destro e in aprile all’occhio sinistro.
Tutto è andato bene e, dopo un controllo dall’oculista, ho chiesto se potevo effettuare immersioni durante le vacanze di agosto. La risposta è stata positiva, anche se mi ha consigliato di inoculare un collirio (INDOCOLLYRE) utilizzato già in precedenza dopo l’intervento per un mese.
Ad agosto ho effettuato 1 full-day, con una prima immersione a 38 mt e la seconda, dopo un intervallo di 1h40, a 30 mt: non ho utilizzato il collirio né prima né dopo.
Le chiedo l’attività subacquea posso continuarla senza problemi, ovviamente sottoponendomi regolarmente a controlli c/o il mio oculista, oppure rischio delle complicazioni? L’attività subacquea è parte della mia vita, come lo è per tutti quelli che hanno scelto questa professione.
In attesa di una sua risposta a questa mia le invio i miei più cordiali saluti. Federico
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
caro Federico, ti ringrazio per l’attenzione e la stima.
L’opacizzazione della capsula (l’involucro del cristallino) avviene in circa il 30% dei casi negli anni seguenti all’operazione della cataratta. L’intervento di cataratta aveva volontariamente lasciato al suo posto la capsula del cristallino. Questa capsula, che avvolge il cristallino artificiale nei mesi e anni successivi all’intervento di cataratta, può perdere la sua trasparenza perché alcune cellule all’interno proliferano sulla superficie. Il laser ha la funzione di rimuovere questa opacità creata da queste cellule.
L’intervento era necessario per evitare il calo della acuità visiva e la difficoltà di controllo (da parte dell’oculista) del fondo oculare.
Dopo l’intervento è possibile un certo grado di irritazione o d’infiammazione oculare, la percezione di mosche volanti e una sensibilità accresciuta alla luce.
Le cure consistono nell’instillazione di gocce e nell’eventuale assunzione di compresse per un periodo precisato dall’oculista.
Trattandosi di un intervento laser, sono possibili complicanze intraoperatorie e postoperatorie cioè che si verificano durante o dopo l’operazione.
Complicanze intraoperatorie sono molto rare:
• alterazione del cristallino artificiale a causa del laser
• dislocazione del cristallino artificiale
Complicanze postoperatorie gravi:
• edema retinico centrale: può richiedere prolungati trattamenti terapeutici e può comportare un calo della vista
• distacco della retina: è possibile ma molto raro; comporta un intervento chirurgico per ricollocare la retina
Complicanze postoperatorie meno gravi:
• processo infiammatorio oculare: moderato e transitorio
. frequente aumento transitorio della pressione intra-oculare transitorio è frequente
• raro aumento permanente e duraturo della pressione intra-oculare
• spostamento del cristallino artificiale impiantato al momento dell’intervento iniziale: è molto raro, può essere necessario un intervento per riposizionarlo.
• recidiva dell’opacizzazione della capsula: è rara e rende necessario un secondo intervento laser.
Ti puoi immergere serenamente, qualora l’oculista escluda queste complicazioni (in particolare la pressione dell’occhio deve essere nella norma) e tu non abbia nessun sintomo (tipo le mosche volanti).
Nel caso ti fosse utile, il Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152) collabora con lo staff del prof. Dal Fiume e del prof. Cesare Forlini (primario del reparto di oculistica dell’Ospedale di Ravenna)- entrambi autorevoli esperti e allenati a controllare i subacquei con problemi oculistici che gravitano sul nostro Centro.
Un caro saluto, Pasquale Longobardi
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