Anemia aplastica con EPN, è possibile immergersi?
Cristiano è affetto da anemia aplastica con EPN e ci chiede se può praticare attività subacquea.
Ecco il messaggio:
Buongiorno, sono affetto da anemia aplastica con EPN (Emoglobinuria Parossistica Notturna) e vorrei fare subacquea.
Ho chiesto chiarimenti ai medici che mi seguono e il dubbio che hanno è che con l’aumento della pressione e la disidratazione in immersione si possano avere trombosi, per questo mi hanno suggerito di contattarvi.
Cordialmente
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Luigi Santarella
Caro Cristiano,
purtroppo la patologia di cui sei affetto presenta un rischio troppo elevato per l’attività subacquea per cui ti sconsiglio di praticarla.
L’emoglobinuria parossistica notturna (EPN) è una malattia clonale acquisita delle cellule ematopoietiche. E’ causata dalla mutazione del gene pig-a, posto sul braccio corto del cromosoma X ed interessa le cellule staminali pluripotenti. Fino ad oggi sono state identificate più di 100 alterazioni diverse che rendono i globuli rossi più fragili e più suscettibili a lisi.
La lisi dei globuli rossi può essere scatenata da infezioni concomitanti, stress psico-fisici, assunzione di farmaci o trasfusioni di sangue. I segni e sintomi clinici di questa malattia possono variare da caso a caso, fra questi ci sono: l’anemia emolitica, la trombosi dei grossi vasi, il deficit emopoietico (che può avere come esito la pancitopenia), il pallore, l’affaticamento e l’affanno nel corso di uno sforzo.
L’attività subacquea è una pratica ad elevato impegno cardiovascolare, infatti per essere idonei ad immergersi la prova da sforzo al cicloergometrio con valutazione del Metabolic Equivalent of Task (valore che indica la capacità di fare un lavoro), deve essere superiore a 7 per i subacquei ricreativi e a 10 per i subacquei tecnici.
Il tuo stato di anemia cronica determina una minore disponibilità di ossigeno e nutrimenti al tuo corpo, quindi sottoporlo a un’attività cosi impegnativa sarebbe uno sforzo eccessivo.
Altri aspetti che controindicano la pratica subacquea nel tuo caso specifico sono il substrato infiammatorio causato da questa patologia cronica che, associato alla liberazione cronica di fattori procoagulanti dovuta alla rottura dei globuli rossi e ai riflessi che il nostro organismo sviluppa in acqua (fra i quali la vasocostrizione), possono predisporti ad un maggiore rischio di malattie da decompressione e trombosi.
Il mio consiglio è quindi di non fare attività subacquea ma piuttosto attività fisica moderata nei periodi di benessere (cercando di evitare traumatismi e stress eccessivi) ed evitare invece ogni attività sportiva per tutta la durata di una eventuale terapia anticoagulante.
Un saluto cordiale,
Dott. Luigi Santarella
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