Vasculite leucocitoclastica e ulcera tibiale da oltre tre mesi
Ci scrive una signora preoccupata per la salute del marito , il quale è affetto da vasculite leucocitoclastica alla tibia.
Ecco il messaggio:
Salve, sono capitata qui dopo una ricerca per capire come poter accelerare la guarigione di un’ulcera a livello tibiale di cui soffre mio marito.
L’ulcera si è formata alla fine di novembre, dopo alcune indagini e una biopsia tessutale il responso è stato di vasculite leucocitoclastica.
Attualmente mio marito è seguito dalla chirurgia plastica del policlinico più vicino alla nostra città. Ci rechiamo qui periodicamente per delle medicazioni che poi continuo a fare io da casa con unguento collagenasi (noruxol), garza iodoformica e successivamente garza grassa (fitostimoline).
A oggi non noto grandi miglioramenti e in attesa di avere ulteriori risultati degli esami del sangue per verificare la natura della vasculite volevo avere altri consigli.
Per ora la ferita viene detersa solo con soluzione fisiologica, ho letto delle medicazioni all’idrogel e mi chiedevo se la Noruxol appartiene a questa categoria. Se li consigliate per questo caso, la prossima volta che andremo in ospedale vorrei chiedere dell’holoil e dell’azexin.
Ringrazio anticipatamente.
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Serena Giannini
Carissima Signora,
mi spiace molto per la situazione che lei e suo marito state vivendo in questo momento.
Come conferma la biopsia che avete eseguito, la vasculite è un processo infiammatorio dei vasi che coinvolge tutto l’organismo. L’ulcera non è che un sintomo di malessere derivato che si manifesta a livello cutaneo.
Trovare la causa di un’ulcera vasculitica spesso è complicato ma allo stesso tempo è necessario per riuscire a portare la ferita sulla via della guarigione, per questo è fondamentale il coinvolgimento di diversi specialisti. Una volta individuata la causa che ha determinato la ferita, la scelta della medicazione più opportuna è tutto sommato l’aspetto più semplice perché viene stabilita sulla base di appositi schemi di valutazione.
Collagenasi e Idrogel sono due tipologie di medicazioni che hanno lo stesso scopo ma agiscono in modo differente, per questo la scelta dell’una o dell’altra dipende dal caso specifico. Entrambe però possono essere usate in presenza di fibrina o tessuto necrotico poiché provvedono alla pulizia del fondo della ferita.
Una volta che il fondo è pulito è necessario cambiare il tipo di medicazione e in questa fase i due oli che ha indicato nella sua richiesta (Holoil e Azexin) sono dei buoni prodotti, infatti oltre a nutrire e disinfettare la ferita mantengono protet¬ta e idratata la cute.
Al Centro Cura Ferite Difficili e Centro Iperbarico di Ravenna l’approccio che adottiamo per i pazienti con ulcere vasculitiche è di tipo olistico, cioè prende in considerazione l’intero organismo e tutti gli aspetti della vita di una persona dato che queste patologie possono avere origini molto diverse.
Durante la prima visita eseguiamo una serie di accertamenti utili per inquadrare lo stato di salute del paziente e capire quale può essere il percorso più adatto alla persona. Questo percorso generalmente comprende: biop¬sia della ferita, esami ema¬tochimici per valutare la funzionalità degli organi e i livelli di infiamma¬zione, indagini strumentali dall’angiologo come l’ecocolordoppler degli arti inferiori per valutare lo stato circolatorio, consulenza reumatologica per valutare eventuale terapia cortisonica e capire la causa dell’ulcera, terapia antalgica per la riduzione del dolore e corretta medicazione, bendaggio dell’ar¬to e FREMS (elettrosti¬molazione periferica per trattamento del dolore e stimolazione della microcircolazione, che è la par¬te più sofferente in questo caso).
Se la ferita non dovesse ridursi di almeno il 40% in quattro settimane, si può optare per l’applica-zione di ulteriori terapie come: Terapia a Pressio¬ne Negativa (TPN), Plasma Ricco di Pia¬strine (PRP), innesto cutaneo, Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) ed eventuale consulenza di un chi¬rurgo plastico.
Tenga presente che le scelte di trattamento variano sempre a seconda del caso specifico e delle caratteristiche della persona, quindi l’unico modo per riuscire davvero a trovare la strada più giusta per suo marito è quello di eseguire una visita approfondita. Se voleste iniziare un percorso terapeutico al Centro Iperbarico saremmo felici di poter valutare insieme il miglior percorso di cura per suo marito, per prendere un appuntamento potete contattare la nostra Segreteria al numero 0544 500152 oppure via mail a scrivici@iperbaricoravenna.it
Spero di esserle stata di aiuto,
un caro saluto,
Serena Giannini
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