Vasculite leucocitoclasica: cos’è e come affrontare i sintomi
Loredana è affetta da vasculite leucocitoclasica e dopo molte terapie farmacologiche non trova rimedi.
Ecco il messaggio:
Buongiorno, dal 2007 sono affetta da vasculite leucocitoclasica e dopo molte terapie farmacologiche (dapsone,colchicina,cortisone,antistaminici e per ultimo un piccolo tentativo con la ciclosporina da subito non tollerata ) non ho trovato alcun beneficio.
Ho sentito parlare della leucaferesi come piccola possibilità per alleviare i sintomi che questa condizione mi provoca e sono alla ricerca di un centro possibilmente non troppo distante dalla mia città dove potermi rivolgere.
Cercando un po’ su internet ho trovato il vostro centro e ho letto un articolo in merito ad una signora affetta dalla mia stessa patologia che voi state trattando o avete trattato. Vorrei capire se potreste dare una mano anche a me, è chiaro che via mail non si conclude niente ma verrei volentieri da voi.
Rimango in attesa di una vostra cortese risposta. Cordiali saluti, Loredana Scrobe
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Nedjoua Belkacem
Cara Loredana,
ho letto con attenzione la sua richiesta e mi dispiace non riuscire ad aiutarla per il fatto che non ci ha spiegato come si e manifestata la sua malattia.
La vasculite è un’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni. Questo può verificarsi senza causa nota (vasculite primaria), per un disturbo del sistema immunitario (malattie auto-immuni come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia), come conseguenza di un infezione, di un farmaco, esposizione a sostanze chimiche o in associazione ad un’altra malattia (epatite cronica, tumori delle cellule del sangue).
Nella vasculite il sistema immunitario riconosce erroneamente le cellule dei vasi sanguigni come estranee e pericolose, quindi le attacca come fossero un batterio o un virus. Non è sempre chiaro perché questo accade, ma un’infezione, alcuni tipi di tumore o disturbi del sistema immunitario, certi farmaci oppure una reazione allergica spesso agiscono da fattore scatenante.
L’infiammazione provoca cambiamenti nelle pareti dei vasi sanguigni: restringe il loro lume riducendo la quantità di sangue che raggiunge i tessuti e gli organi con conseguente sofferenza di questi ultimi. In alcuni casi in un vaso affetto possono anche formarsi trombi o granulomi che ostruiscono il flusso sanguigno.
La terapia che ci riferisce di assumere ci fa pensare che nel suo caso si tratti di malattia autoimmune. La terapia iperbarica (OTI) non ha ancora dimostrato la sua efficacia nelle malattie di questo tipo ma numerose ricerche scientifiche sono attualmente in corso su questo argomento. Al momento l’OTI interviene solo in fase di complicazioni mentre la terapia di fondo che aspira alla stabilizzazione delle alterazioni immunitarie è di natura antinfiammatoria basata sui cortisonici, colchicina e immunosoppressiva.
Fra i vari sintomi che può generare la vasculite si possono presentare anche lesioni a livello della cute (pelle) che al Centro Iperbarico di Ravenna siamo in grado di curare con medicazioni oppure trattamenti con ossigenoterapia iperbarica.
In casi di malattia autoimmune come potrebbe essere il suo inoltre spesso si può associare il fenomeno di Raynaud, dovuto ad un infiammazione che interessa il rivestimento dei piccoli vasi sanguinei con conseguente alterazione della loro funzione (capillari e arteriole). Il Fenomeno di Raynaud si esprime con la comparsa di episodi reversibili di pallore delle dita delle mani (meno frequentemente dei piedi) dopo l’esposizione al freddo e/o a seguito di uno stress emotivo.
Se nel suo caso fosse verificata la presenza del Fenomeno di Raynaud, la terapia iperbarica potrebbe aiutarla aumentando il flusso sanguigno capillare. In questo caso l’OTI dovrebbe essere accostata alla terapia farmacologica che dilata i vasi (vasodilatatori), somministrata per via orale o infusionale con in particolare infusioni di prostanoidi (Iloprost) oltre all’anti-aggregante a base di aspirina in piccole dosi che previene le microtrombosi.
Pertanto, le chiederei di darci maggior informazioni sulla presenza o meno di ferite o ulcere sul suo corpo e in tale caso le suggerisco di chiedere un appuntamento per una visita presso il nostro Centro per valutare insieme il percorso da intraprendere.
In attesa di notizie, cordiali saluti
Dott.ssa Nedjoua Belkacem
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