Ulcera vasculitica da crioglobulinemia essenziale: come curarla?
Teresa ci contatta perché la zia soffre di alcune ulcere molto dolorose, derivanti dalla crioglobulinemia essenziale, con una situazione al limite dell’insostenibile.
Per questo motivo, ha scritto al Centro Iperbarico Ravenna:
Buongiorno Dottor Longobardi, le scrivo per mia zia, 63 anni. Circa 4 anni fa ha avuto un aneurisma e, dopo essere stata in rianimazione, è stata ricoverata presso la Clinica Villa Verde di Lecce. Ringraziando il cielo ha ripreso un po’ a camminare (aiutandosi col treppiedi). Da due anni, però, le hanno diagnosticato la crioglobulinemia e, oltre ad avere le gambe macchiate, si sono manifestate anche delle ulcere (molto dolorose) che nonostante varie terapie messe in atto presso il Policlinico di Bari non migliorano: guarita una se ne manifestano altre.
Volevo chiederle se secondo lei potrebbe essere positivo portarla nel vostro Centro. Per noi è una zia speciale e vorremmo rivederla più o meno come prima. Attendo una sua gradita risposta. Teresa
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi. Per ulteriori approfondimenti sui percorsi di cura dedicati alle ferite difficili, clicca qui:
Pasquale Longobardi
cara Teresa, ti ringrazio per l’attenzione. La zia è speciale veramente per meritare il vostro intenso affetto. Faremo in modo che stia bene.
La zia è affetta da un’ulcera vasculitica (cioè da infiammazione dei vasi sanguigni). Si tratta di una patologia nella quale i globuli bianchi sono “arrabbiati” per un qualsiasi motivo ed emettono dei tentacoli con i quali aderiscono alla parete dei vasi sanguigni, li attraversano per passare nei tessuti dove provocano infiammazione (calore, rossore, dolore, gonfiore, alterata funzionalità) e ulcerazione.
L’ulcera vasculitica da crioglobulinemia è associata, nel 90% dei casi, alla presenza di epatite C. E’ da verificare se non sia affetta da tale infezione virale (visto anche il ricovero per l’aneurisma e la debilitazione fisica che, durante quel periodo, potrebbe aver ridotto le sue difese immunitarie)
La diagnosi certa si fa tramite esame istologico (biopsia) che deve essere eseguita da un anatomo-patologo esperto in cute (a Ravenna collaboriamo con la brava dr.sa Mirella Aldi) e tramite esami del sangue, come i seguenti:
– emocromo con formula e piastrine, aptoglobina, protidemia totale, sideremia, creatininemia, glicemia, GPT, esame delle urine, VES, PCR, fibrinogeno, percorso ANA replex che è una batteria di esami del sangue che include la ricerca degli anticorpi antinucleo (ANA) e nel caso che questi siano presenti in quantità significativa (diluzione 1:160), prosegue con la valutazione del pattern in immunofluorescenza e la ricerca di altri anticorpi (come quello estraibili o ENA). Per tua zia è importante la valutazione dei markers dell’epatite.
L’ulcera vasculitica è intollerante a qualsiasi medicazione che rilasci farmaco o agente antisettico in sede di lesione. Queste sostanze irritano ulteriormente i globuli bianchi e peggiorano il dolore. Ecco perché la zia ha dolore e le ulcere si ripresentano.
Presso il Centro iperbarico Ravenna trattiamo queste lesioni con cortisone e bendaggio medicato all’ossido di zinco, ittiolo, cumarina (a secondo della situazione). Il 30% dei 440 pazienti (132 pazienti) trattati, nel 2011, presso il nostro Centro Cura Ferite Difficili (per un totale di oltre 35.000 prestazioni) era affetto da ulcera vasculitica. Nella maggior parte dei casi (85%) le ulcere sono migliorate entro quattro settimane dalla presa in carico (granulazione della lesione per oltre il 50% della superficie e riduzione significativa del dolore), con guarigione entro tre mesi. Purtroppo l’ulcera vasculitica tende a recidivare quando le condizioni generali del paziente siano fuori controllo (specialmente se fosse confermata la presenza di epatite C) e i globuli bianchi si “arrabbino” di nuovo.
Per un appuntamento (lo ritengo molto utile per la mamma) contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna (0544-500152; email: scrivici@iperbaricoravenna.it) e chiedi appuntamento presso il Centro Cura Ferite Difficili (struttura pubblica del Servizio Sanitario Nazionale). Penseremo noi alla biopsia e ad altre indagini per valutare lo stato della circolazione del sangue (ossimetria transcutanea, LaserDopplerFlussimetria).
Vi aspetto. Un cordiale saluto, Pasquale
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