Ulcera sacrale in seguito a radioterapia: come curarla efficacemente?
Pier Antonio ci scrive perché la madre, in seguito a un intervento di radioterapia, ha subito la comparsa di un’ulcera sacrale che non vuole saperne di guarire.
Per questo, ha contattato il Centro Iperbarico per chiedere informazioni sulle cure da seguire. Ecco il messaggio:
Buongiorno,
mia madre ha 78 anni e da circa due anni e mezzo soffre di una forma di ulcera sacrale che non sta guarendo. Premetto che è affetta da cardiopatia ipertensiva a evoluzione dilatativa e artrosi del rachide con scoliosi lombare: in pratica, si muove solo col deambulatore. L’ulcera è venuta fuori verso la fine del 2010, causata presumibilmente dalle conseguenze di un intervento che ha subito nel 1989 con radioattività e che le ha bruciato la pelle.
Attualmente mia mamma viene seguita dal reparto dermatologia dell’ospedale di Forlì e dall’anno scorso (gennaio 2012) circa 1 volta ogni 15 giorni ci rechiamo lì per una medicazione. Viste le difficoltà ad andare in ospedale più spesso, perché fatica a camminare, siamo riusciti ad avere l’assistenza domiciliare. Quindi, mediamente 1 volta alla settimana, un’infermiera dell’ASL viene a fare la medicazione a casa, seguendo le indicazioni della dermatologia. Nel corso di questi mesi la medicazione è stata cambiata diverse volte: all’inizio sentiva anche molto dolore perché purtroppo sta diverse ore al giorno seduta (su apposita ciambella) e potendo muoversi poco la ferita faceva male; nel tempo, però, il dolore si è attenuato anche se la ferita non si è rimarginata.
La medicazione attuale è con Suprasorb e Mepilex Border Sacrum.
Io vorrei chiedervi se possiamo venire al vostro Centro per una visita e per avere se possibile indicazioni su cosa poter fare. Ringrazio sentitamente in anticipo per il tempo che ci vorrete dedicare e porgo cordiali saluti.
Pier Antonio Saporetti
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Patrizia Baroni
Carissimo Pier Antonio,
mi dispiace molto per la mamma.
Insieme al dr. Lega abbiamo visionato le foto da lei inviate via email e sulla base del suo racconto potrebbero esserci i criteri di inclusione per un trattamento in camera iperbarica.
Le raccomandazioni della SIMSI (Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica) affermano che il danno mediato dalla radioterapia sui tessuti sani consiste in una morte cellulare diretta che produce necrosi tissutale o in un danno subletale dei tessuti prodotto a seguito di una endoarterite obliterante progressiva che produce ischemia, fibrosi e successiva ulcerazione tissutale.
Su un tessuto necrotico o seriamente danneggiato come quello della sua mamma ogni tentativo ricostruttivo, richiedendo un letto ben vascolarizzato, è spesso destinato alla complicanza o al fallimento. La terapia iperbarica invece può essere di grande aiuto.
Alla 1° Conferenza di Consenso Europea sulla Medicina Iperbarica, L’European Committee for Hyperbaric Medicine (ECHM) ha stabilito che l’ossigenoterapia iperbarica (OTI) è fortemente raccomandata nelle radionecrosi dei tessuti molli fatta eccezione per leenteriti da raggi dove l’uso della OTI è opzionale.
In letteratura sono presenti lavori sull’uso dell’OTI nel trattamento e/o prevenzione dell’osteoradionecrosi (37-38) e nella chirurgia ricostruttiva di aree cutanee irradiate ricostruite con lembi di vicinanza, mentre evidenze cliniche sull’uso dell’ossigeno iperbarico nelle radionecrosi tissutali sono riportate da 5 lavori retrospettivi (39-42). Nella review di Feldmeier JJ e coll. del 2002 (42) sono presenti 74 lavori, 67 dei quali riportano risultati positivi dell’OTI nel trattamento o prevenzione delle radiolesioni.
L’unica altra alternativa all’OTI sembra l’operazione chirurgica (le altre terapie mediche sono raramente applicate e non esistono lavori controllati randomizzati), tuttavia la chirurgia produce frequenti complicanze.
Le consiglio dunque di contattare il dr. Baccanelli, autorizzatore per l’azienda usl di Forlì ed esperto in terapia iperbarica.
Per prenotare un appuntamento presso il nostro centro invece può contattare la segreteria al numero 0544 500152 oppure inviare una mail a scrivici@iperbaricoravenna.it
Restiamo a sua disposizione.
Un saluto cordiale,
Patrizia Baroni
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