Puntura di zanzare, gamba rossa e dolorante: cosa fare?
La lettrice Franca ci scrive per esprimere alcune sue preoccupazioni sulle conseguenze derivanti da una puntura d’insetto che le ha causato rossore e dolore a una gamba.
Questo è il quesito che ci ha posto:
Quest’estate sono stata punta dalle zanzare, in particolare sulla gamba sinistra.
Per il prurito ho grattato la parte infetta, facendo uscire pure il sangue. Si è formata una crosta, che io ho continuato a grattare, ingrandendo la ferita.
Intorno si è formato un alone rosso e sentivo come delle punture nella carne. Mi dava fastidio anche la stoffa degli abiti. Per disinfettare ho usato acqua ossigenata, euclorina e acido borico, senza alcun risultato. Piano piano la parte della gamba vicino alla ferita è diventata rossa, gonfia, pruriginosa e dolorosa. Mi sono decisa ad andare dal medico, che mi ha ordinato Rocefin e Prisma per iniezioni e Veclamox per bocca per 10 giorni.
Ho fatto la cura, la ferita ha la crosta, ma intorno è rossastra. La gamba si è sgonfiata, ma è sempre dolorante, calda e leggermente infiammata.
Mi è stato detto che bisogna far cadere la crosta e pulire bene la ferita perché è certamente lì che si sono insediati i batteri. Vorrei un consiglio da voi sulla cura e su cosa dovrei fare.
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Elisa Ronzullo
Cara Franca,
La ringrazio per aver scritto al nostro Blog. Mi auguro di poterle dare tutte le informazioni che possono esserle utili per stare meglio.
I segni che mi descrive, rossore, gonfiore e dolore, sono i segnali primari dell’infiammazione. Purtroppo il prurito causato dallo stimolo lesivo non ha aiutato e grattandosi la parte danneggiata ha peggiorato la situazione.
Come prima cosa le sconsiglio di utilizzare acqua ossigenata e acido borico: è vero che sono disinfettanti ed eliminano i germi, ma allo stesso tempo distruggono i tessuti sani e quelli di riparazione. La crosta potrebbe nascondere qualcosa di più importante perciò, visti i segni dell’infiammazione, bisognerebbe valutare se la ferita è sottominata.
Da quanto ci ha scritto capisco che la ferita non è mai migliorata, ma avrei bisogno di sapere se si è ingrandita.
Al Centro Iperbarico eseguiamo la mappatura della lesione ed anche la fotografia. La mappatura serve per misurare l’area della lesione e per capire se e in quanto tempo la ferita si riduce. La foto, invece, ci mostra di volta in volta l’evoluzione visiva. Sono valutazioni importanti per capire l’andamento e se la terapia che stiamo facendo è efficace.
Altri due esami fondamentali che eseguiamo durante la prima visita sono:
– ABI (ankle brachial index) incide di pressione caviglia/braccio
– TcpO2 (ossimetria transcutanea)
Questi due parametri ci fanno comprendere lo stato circolatorio ed il tipo di bendaggio compressivo da applicare. La compressione è molto importante per riattivare la circolazione e per allontanare il sangue non ossigenato e accelerare il processo di guarigione. Insieme al bendaggio compressivo utilizziamo garze medicate alla cumarina, che garantisce un effetto antiedemigeno, e all’ittiolo, che serve per sfiammare la zona lesionata e perilesionale.
Un esame più mirato che può essere svolto per assicurarci che non siano presenti problemi di carattere circolatorio è l’ecocolordoppler artero venoso. Inoltre può essere utile eseguire il tampone culturale della lesione per iniziare una terapia antibiotica mirata.
Un’altra terapia utile che in alcuni casi eseguiamo presso il nostro Centro consiste nella neurostimolazione FREMS. Si tratta di un programma specifico e soggettivo; i segnali trasmetti sono biocompatibili e avvengo tramite elettrodi transcutanei. la terapia FREMS promuove:
– riattivazione e aumento del microcircolo
– diminuzione del dolore
– promuove la guarigione delle ferite
Se con queste terapie non si dovesse arrivare ad una guarigione in tempi celeri, per velocizzare il processo si possono effettuare anche:
– trattamenti con PRP (plasma ricco di piastrine) o innesti cutanei trattati in laboratorio che vengono applicati sulla ferita
– cicli di OTI (Ossigenoterapia Iperbarica)
Detto ciò, le consiglio Innanzitutto di eseguire degli esami del sangue per valutare il livello d’infiammazione, conoscere il livello sistemico del suo stato di salute e per escludere vasculiti o patologie concomitanti. Una volta eseguiti questi primi esami può valutare la possibilità di fare una visita al Centro Iperbarico in modo da indagare in maniera più precisa la situazione della sua ferita e trovare la soluzione migliore per curarla (se vuole prenotare una visita al Centro Iperbarico può chiamare la Segreteria al numero 0544 500152).
Colgo l’occasione per augurarle buone feste.
Un caro saluto e a presto,
Elisa
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