Piede diabetico: si può evitare l’amputazione?
Albert ci scrive perché per il padre, diabetico, pare necessaria l’amputazione al piede a causa di molteplici ferite. Ci ha scritto per chiedere se sia in qualche modo evitabile:
Salve, Le scrivo per mio padre che è affetto da piede diabetico.
Finora si chiude una ferita e se ne apre un altra. Come conseguenza di tutte queste ferite si è rovinata la caviglia: il dottore ha detto che il piede non è più recuperabile ed è necessaria l’amputazione. La prego di darmi un consiglio su cosa si possa fare per salvare il piede. Grazie. Albert
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Pasquale Longobardi
06/12/2010, 20:55:49
caro Albert, ti ringrazio per l’attenzione. Posso esserti utile nel fornirti informazioni grazie all’esperienza nel trattamento del piede diabetico acquisita presso il Centro Cura Ferite Difficili della Ausl Ravenna (che ha sede presso il Centro iperbarico Ravenna)
Sulla base del tuo messaggio, mi dispiace che tuo padre non abbia ricevuto le cure appropriate nella fase iniziale della malattia. Ora è da decidere se amputare o meno.
La nostra procedura segue il criterio Perfusione, Estensione, Depth (Profondità), Infezione, Sensibilità (PEDIS).
La perfusione (quanto sangue arriva al piede) viene valutata misurando l’ossigeno che è nel piede (ossimetria transcutanea) e il flusso di sangue nelle dita del piede a riposo, dopo riscaldamento, variazione di posizione e compressione con un bracciale (laser doppler flussimetria). Qualora ci sia una carenza di sangue è prevista una angiografia o angio Risonanza Magnetica e valutazione del chirurgo vascolare, perchè è essenziale ripristinare l’arrivo del sangue nel piede.
La estensione e la profondità della lesione vengono misurate con un sistema elettronico (Visitrak) e sono importanti per valutare il destino del piede (prognosi). Il piede guarirà se dopo quattro settimane di trattamento saremo in grado di ridurre del 40% l’estensione della lesione.
Infezione: qualora ci siano segni di infezione (febbre, caldo, rossore, cattivo odore, ecc.) sarà necessario aprire immediatamente il piede per pulire bene tutta la parte marcia.
Sensibilità: tramite una accurata visita neurologica e la risposta ai test della laser doppler flussimetria, possiamo valutare la presenza di neuropatia periferica.
Se il piede diabetico del papà fosse prevalentemente di tipo ischemico (carenza di sangue), sarebbe più grave e sarebbe possibile salvarlo solo ripristinando l’arrivo del sangue.
Se il piede diabetico del papà fosse prevalentemente neuropatico con infezione, sarebbe più facile salvarlo tramite pulizia chirurgica e riposo assoluto.
Una volta che si sia capito il vero problema, potremmo anche decidere se fosse utile la ossigenoterapia iperbarica. Utilizzata correttamente, questa terapia riesce a salvare una piede su tre che erano già destinati all’amputazione (Number Needed to Treat = 3).
Se avessi necessità di una valutazione del papà, contatta la segreteria del Centro Cura Ferite Difficili Ausl Ravenna (struttura pubblica) – il numero di telefono è 0544-500152.
In bocca al lupo per il papà. Ciao, Pasquale
verardo alfredina
05/03/2011, 10:53:26
Buongiorno, mia madre di anni 77 e’ affetta da un ulcera all’alluce del piede sinistro. Riteniamo sia partito tutto da un callo trattato chirurgicamente dal dermatologo ferita che non si e’ mai rimarginata completamente. Premetto che mia madre non e’diabetica. Ha molto dolore, camminare e’ quasi impossibile, non sappiamo a chi rivolgerci se ad un chirurgo vascolare o a un ortopedico. Ultimamente sono stati costruiti dei plantari per poter meglio dustibuire lo scarico del peso, pesa circa 65 kg. Ci sono centri nella nostra provincia a cui rivolgerci? Grazie. Alfredina
Redazione
05/03/2011, 15:47:30
Buongiorno Verardo, e grazie per la sua attenzione. Potrebbe dirci in quale provincia vive con la sua mamma?
Presto seguirà anche la risposta del Dr. Longobardi che riprenderà le risposte al suo rientro dalle ferie.
Un cordiale saluto, Lidia Marongiu, resp. Redazione
Pasquale Longobardi
11/03/2011, 14:59:46
cara Alfredina, ti ringrazio per l’attenzione e mi dispiace per la mamma, in particolare per il dolore che rende difficile camminare. Gli anziani è bene che si muovano e siano autonomi.
Immagino (dici “nostra” Provincia) che tu abiti vicino a Ravenna. In tal caso ti consiglio di contattare il Centro Cura Ferite Difficili della Ausl Ravenna (tel. 0544-500152) per concordare una valutazione. E’ una struttura pubblica e si accede con la prescrizione del medico di famiglia.
Dalle tue informazioni, consiglio un ecodoppler arterioso degli arti inferiori per escludere una arteriopatia (deficit della circolazione alle gambe) che potrebbe essere la causa del dolore (specialmente se presente quanto cammina o la notte mentre è stesa sul letto) e una radiografia del piede. Poi si deciderà se affidarla al chirurgo vascolare o al fisiatra/ortopedico. Entrambi questi professionisti collaborano con il Centro Cura Ferite Difficili Ausl Ravenna. Ciao, Pasquale
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