Paziente diabetica, allettata e con alluci malati: rischio necrosi?
Un utente ci scrive per sua suocera affetta da alzheimer e allettata da circa 2 anni. Da qualche tempo ha le caviglie gonfie e alluci malati, neri e dai quali fuoriesce del liquido.
Ecco il messaggio:
Salve vorrei chiedere un’informazione.
Ho mia suocera con patologia diabetica non più trattata in quanto affetta di alzheimer e allettata da circa 2 anni.
Ha le caviglie gonfie e gli si è formato un buchino laterale sull’alluce che è stato trattato con antibiotico e pomate perché si pensava fosse una micosi. Adesso però si è contagiato anche l’altro alluce, un chirurgo ha tolto l’unghia morta ma ora il pollice è tutto nero, gonfio e arrossato. L’altro è uguale e fuoriesce anche del pus che sta contagiando altre dita.
Vorrei sapere se si tratta di una necrosi.
Distinti saluti
Qui sotto, la risposta della nostra coordinatrice infermieristica Klarida.
Per saperne di più sul trattamento delle ulcere e delle lesioni clicca qui:
Klarida Hoxha
Cara Letteria, grazie per averci contattato. Mi dispiace per il problema di sua suocera.
Da quello che lei mi descrive sembra un problema circolatorio. Il fatto di essere diabetica e di essere allettata ha portato a un deficit della circolazione arteriosa, che è il sangue ossigenato.
E’ essenziale che controlli se il flusso del sangue arriva attualmente al piede.Presso il Centro iperbarico Ravenna, a tal scopo, utilizziamo diverse tecniche:
– l’ossimetria transcutanea durante respirazione in aria (il valore normale dell’ossigeno a livello del piede deve superiore a 40 mmHg), in ossigeno e durante ossigenoterapia iperbarica (valore normale superiore a 200 mmHg);
– la doppler velocimetria che permette di valutare il rapporto tra la pressione alla caviglia e al braccio (Ankle Brachial Index – ABI) – tale rapporto deve essere superiore a 0,45. Questo esame però non è molto affidabile nel paziente diabetico.
– il laser doppler flussimetro che misura il rapporto della pressione tra il primo dito del piede e il braccio (Toe Brachial Index – TBI), il riflesso di variazione posturale (VAR), il test di riscaldamento termico del primo dito del piede, il test di reazione alla compressione. Questo esame è specifico per i pazienti diabetici e permette di capire se c’è un danno ischemico o neuropatico.
Successivamente, nel caso fosse confermato il deficit circolatorio, sarebbe opportuna una consulenza dal chirurgo vascolare (anche l’esecuzione di un ecocolordoppler artero-venoso) che è in grado di valutare se è il caso di rivascolarizzare il piede. Se non arriva il sangue, la lesione non guarisce.
La mancanza di ossigeno e la presenza del diabete possono portare anche a infezione e quindi peggiorare la situazione. Per questo è necessario tenere la lesione asciutta e pulita ed effettuare dei controlli da specialisti come il diabetologo, il podologo per la pulizia dei calli e delle unghie per la prevenzione di ulteriori lesioni e il nutrizionista. Anche l’ alimentazione svolge un ruolo importante nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti: molti oligoelementi essenziali, tra cui selenio, rame, manganese e zinco sono coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività catalitica di questi enzimi. Ai pazienti del Centro Iperbarico consigliamo sempre di usare una dieta ricca di antiossidanti utilizzando sia alimenti che integratori alimentari naturali.
Se è interessata possiamo valutare sua suocera in una prima visita per decidere insieme qual è il percorso giusto per lei. (segreteria: 0544/500152 o scrivici@iperbaricoravenna.it).
Rimaniamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento e informazione.
Un caro saluto,
Klarida Hoxha
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