L’ossigenoterapia iperbarica è utile per curare le ulcere venose?
La madre di Giuseppe cerca di curare l’ulcera venosa che però continua a peggiorare. Chiede se la camera iperbarica può aiutarla e se ci sono controindicazioni
Ecco il messaggio:
Da quasi due anni mia madre cerca di curare il suo male ma senza risultato. Dopo svariate visite da dermatologi e chirurghi vascolari non siamo riusciti ad avere i risultati sperati, anzi, la situazione continua a peggiorare.
Le sono state somministrate un sacco di creme senza ottenere nulla. Volevo capire come funziona la camera iperbarica, quante sedute mediamente servono per un problema come quello di mia madre e quali possono essere le controindicazioni.
Vi ringrazio anticipatamente.
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
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Klarida Hoxha
Gentile Giuseppe,
grazie per averci contattato. Mi dispiace per il problema della mamma che dura ormai da tempo causando grande sofferenza per entrambi.
Le medicazioni e le creme sono secondarie nel trattamento dell’ulcera venosa, infatti è la compressione (bendaggio) il trattamento più importante per condurle alla guarigione. La compressione si può ottenere in diversi modi: con bendaggi elastocompressivi a multistrati, bende a lunga o corta estensibilità e bendaggi tubolari elastici. In caso di ulcere di difficile guarigione, la compressione ideale è ottenuta dal confezionamento di un bendaggio multistrato da un operatore esperto, in quanto un bendaggio eseguito male può essere pericoloso per la gamba.
La pressione esercitata dal bendaggio deve essere graduata, con la pressione più alta (circa 40 mm Hg) alla caviglia, e la pressione più bassa (circa 18 mm Hg) sotto il ginocchio: aumentando la pressione idrostatica dell’arto si riduce contemporaneamente la pressione venosa superficiale.
Al Centro iperbarico di Ravenna gli infermieri esperti nella cura delle ulcere eseguono in media circa 50 bendaggi di vario tipo ogni giorno. Le bende utilizzate hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione, ridurre l’edema e assicurare una compressione idonea; queste vengono associate a medicazioni che variano a secondo del tipo di ferita.
Il trattamento iperbarico può servire come preparazione dell’ulcera alle procedure ricostruttive oppure nel caso di presenza di fattori di compromissione (ad esempio la sovrainfezione).
La terapia iperbarica viene prescritta successivamente alla terapia compressiva, dopo aver svolto uno studio vascolare con adeguato iter diagnostico. Durante le visite di controllo si rilevano con precisione la misura dell’area dell’ulcera e il tipo di fondo della lesione secondo i criteri di Falanga, solo a questo punto viene stabilito il protocollo terapeutico da seguire e il numero di sedute di camera iperbarica necessarie per la persona.
Per quanto riguarda le controindicazioni, il medico in prima visita valuta i pazienti con un’anamnesi approfondita e nel caso di problemi ai vari organi (cuore, occhi, polmone ecc) richiede gli esami di accertamento o la consulenza dei vari specialisti prima di prescrivere la terapia iperbarica.
Se desidera prenotare una visita può contattare la segreteria del centro iperbarico al numero 0544/500152.
In bocca al lupo per la mamma,
Cordiali saluti,
Klarida Hoxha
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