Campionessa sportiva a rischio amputazione per sospetta osteomielite
Stefania, tre volte campionessa mondiale di motocross femminile, si è infortunata durante l’attività sportiva, un incidente che ha interrotto la sua carriera di atleta professionista. Dopo l’intervento è comparsa un’ulcera sul piede sinistro che non si chiude, alla quale si è sommata un’altra in seguito a un’attività in mountain bike.
Seppure non vi sia una precisa diagnosi medica, quella di Stefania è una sospetta osteomielite, per la quale i medici vogliono procedere con amputazione del piede. Alla ricerca di una soluzione alternativa, Stefania ci ha scritto questo messaggio:
Nell’ottobre del 2005 ho avuto un incidente sportivo negli Stati Uniti che ha concluso la mia carriera di atleta professionista (ho avuto la fortuna di essere per 3 volte campionessa del mondo di motocross femminile).
In quell’occasione mi è esploso l’astragalo nel piede destro, che poi è stato fissato con delle viti; oggi ho parecchia artrosi ma il piede funziona. Per quanto riguarda il piede sinistro, invece, non si è mai capito il problema originale, ma dopo 5 interventi con esito negativo di infezione (ma positivo per gotta) mi è rimasta un’ulcera sul tallone sinistro.
Ho fatto risonanze, scintigrafia, camera iperbarica, fistolografia, electro test, per passare all’autovaccino, alla saliva di sanguisuga, alla terapia con anidride carbonica, all’ozonoterapia e altre ancora, senza che nulla cambiasse per quanto riguarda la dimensione dell’ulcera e la fuoriuscita del liquido. Nonostante avessi questa ferita aperta che spurgava, dopo 2 anni dall’incidente sono comunque tornata a camminare quasi normalmente e a riprendere pressoché tutte le mie attività.
Dai vari esami del sangue non si è mai trovata un’infezione e in questi 8 anni (dalla data dell’incidente a oggi) non ho mai avuto influenze. Dopo il terzo anno di esami culturali periodici mi avevano individuato un batterio sull’ulcera, ma i medici l’hanno sempre considerata come un’infezione della pelle dovuta alle mie attività sportive.
Sono stata da diversi medici in giro per il mondo in questi 8 anni, e quella che sembra apparire un’osteomielite non è mai stata confermata. Negli Stati Uniti, dove lavoro, mi hanno proposto l’amputazione del piede, ma non la trovo una soluzione appropriata dato che cammino e riesco a fare quasi tutto quello che voglio nella mia vita. Non prendo un antibiotico da 5 anni: se ogni tanto mi fa un po’ male il piede 800mg di ibuprofene hanno sempre sistemato tutto.
Da 2 anni pratico lo sport del mountain bike in modo amatoriale. 4 settimane fa ho percepito un bruciore molto elevato sul lato sinistro del piede, sono stata al pronto soccorso e mi hanno diagnosticato la cellulitis. L’esame culturale del sangue è risultato negativo e tutti gli altri valori nella norma, ora però mi ritrovo con due buchi sul piede che spurgano e con quello “vecchio” che sta cercando di chiudersi. Non c’è odore da nessuno dei due buchi. Questo è successo tutto di colpo, senza nessun preavviso.
Mi hanno dato degli antibiotici (cipro e bactrim) e somministrato una dose di ibuprofene di 800mg al giorno. Il nuovo “buco” si è già chiuso 3 volte, ma non appena lo metto per terra e provo a mettere un po’ di peso si riapre.
Sto aspettando i risultati dell’ultimo esame culturale: qui in USA i medici ancora si grattano la testa e non capiscono cosa poter fare.
Non so più dove sbattere la testa e non voglio andare verso la strada dell’amputazione, visto che fino a questo ultimo risvolto camminavo normalmente!
Vi sarei molto grata se voleste valutare il mio caso. Posso mandare la cartella clinica da quando è successo l’incidente fino a oggi.
Attendendo una vostra risposta, vi ringrazio per l’attenzione.
Distinti saluti. Stefania
Leggi qui sotto la risposta della nostra dottoressa Belkacem e poi approfondisci i nostri percorsi di cura dedicati alle ferite difficili cliccando qui:
Nedjoua Belkacem
Gentile Stefania,
grazie per averci scritto e per l’interesse che ci dimostra. Cerco di darle delle risposte che possano aiutarla, anche se dalla sua lettera fatico un po’ ad avere un quadro completo del suo caso.
Mi sembra di capire che lei ha un ulcera al tallone sinistro che resiste al processo di guarigione ma non è specificato da quanto tempo ha questa lesione e soprattutto se si è creata dopo il trauma subito o dopo gli interventi chirurgici al piede.
Tuttavia, il carattere persistente dell’ulcera e la complicanza di natura infettiva (intendo la cellulitis) avvenuta successivamente mi fa pensare ad una probabile infezione latente sottostante all’ulcera (tessuti molli? Osso? Mezzi di sintesi?) che è utile ricercare con esami diagnostici come la risonanza magnetica o la scintigrafia con leucociti marcati.
Inoltre, mi servirebbe capire se non ci sono altri fattori che compromettono la guarigione di natura vascolare (anomalie della circolazione arteriosa e/o venosa) o sistemica (altre malattie concomitanti come la gotta che lei ha citato).
Pertanto le propongo di inviarci (via fax o mail) la documentazione che comprende uno degli esami citati già in alto, gli esami emato-chimici (analisi del sangue) e in particolare gli indici di infiammazione (VES-PCR—Fibrinogeno ) oltre agli esami solitamente eseguiti dal medico curante per i controlli standard, i referti degli interventi eseguiti sul piede interessato e in fine un ecodoppler artero-venoso degli arti inferiori.
Può inviare tutto via fax al numero 0544 500148 oppure via mail all’indirizzo scrivici@iperbaricoravenna.it all’attenzione della dott. Belkacem e faremo il possibile per aiutarla a distanza.
Altrimenti, nel caso abbia in programma di rientrare in Italia nei prossimi mesi, sarebbe ancora meglio se potesse venire presso il nostro Centro per una valutazione clinica della lesione (necessaria) con la documentazione richiesta. In questo caso per fissare un appuntamento può contattare la nostra segreteria al numero 0544 500152.
Aspetto sue notizie.
Auguri e a presto,
un caro saluto
Dott. Nedjoua Belkacem
Emiliano Foschi
Cara Stefania, sono un paziente del Centro iperbarico di Ravenna, attualmente in cura per insufficienza linfatica.
Lo ero stato in precedenza ed il centro iperbarico è stato l’unico in grado di guarirmi, ero in condizioni a dir poco disperate.
Se posso darti un consiglio, fai i bagagli e parti al più presto, e vieni a curarti a Ravenna, sono un equipe medica fantastica, unica al mondo.
Pasquale Longobardi
gentile Emiliano, grazie per i tuoi graditi complimenti allo staff del Centro iperbarico Ravenna. In qualità di Direttore sanitario ne sono orgoglioso.
E’ bene Stefania segua il consiglio della dr.sa Belckacem, in modo che dalla documentazione si possa valutare la possibilità reale di aiutarla. Altrimenti sarà indirizzata verso il percorso migliore ovunque esso sia.
Un caro saluto, Pasquale Longobardi
claudia
Ciao a tutti, ho 46 anni e 5 anni fa per un piccolo incidente ho contratto la osteomielite arenus, terzo distale tibia sn, sto cambattendo da anni entro e esco dall’ospedale, ora sembra che l’unica strada sia la amputazione della gamba, ho perso il lavoro e ho due figli di cui uno solo lavora, in tutto questo tutte le visite sono a pagamento e le spese mediche sono sempre state elevatissime, insomma chiedo cortesemente aiuto, aiuto a guarire aiuto a riprendere in mano la mia vita e poter tornare a camminare, possibile che nn ci siano cure per questa patologia? possibile che se non ci sono i soldi nn ci si possa curare? possibile che la mia osteomielite e’ stata presa in sala operatoria, e nessuno mi tutela? Io posso capire lo sbaglio ma non la perseveranza. sono disperata… credetemi disperata fisicamente e mentalemte.
Fabio
Ciao stefania,
Ho lo stesso tuo problema da quattro anni e non so dove sbattere la testa.
Ti va se ti lasciò la mia mail, di contattarmi e spiegarmi se hai trovato soluzioni e cosa ti hanno detto?
Così da poter sperare anche io..
Ecco la mail, ducamazz87@hotmail.it
Un saluto
Fabio
Graziano
Sono seriamente preoccupato, da tre mesi sto vivendo un incubo!
Ho 63 anni e circa tre mesi fa inizio a sentire dolore all’alluce del piede sinistro, (attualmente sono alle isole Canarie – Spagna per lavoro) sono andato al pronto soccorso in ospedale dove mi hanno visitato, fatto una radiografia, analisi del sangue e mandato a casa con una cura di antibiotici per una infezione.
Dopo una settimana, terminato il ciclo di antibiotici, mi sembrava che tutto si fosse risolto ma dopo tre giorni torna il dolore e il gonfiore alla caviglia.
Ritorno in ospedale dove mi prescrivono degli antibiotici da prendere a casa.
La cosa si ripete per altre 4 volte sempre con le stesse modalità, cura di antibiotici a casa per 7/10 giorni poi finito il ciclo, 2/3 giorni e ritorna il dolore e il gonfiore.
Sono ritornato in ospedale e questa volta mi hanno ricoverato 3 giorni fa per una sospetta osteomielite, mi somministrano 2 differenti tipo di antibiotico per vena 4 volte al giorno, sono in attesa per una tac e risonanza magnetica.
Le ricerche che ho effettuato in internet mi hanno spaventato.
Cosa mi aspetta?
Mi conviene tornare al più presto in Italia?
Centro Iperbarico Ravenna
Buonasera Graziano, ci spiace molto per i problemi che stai vivendo e capiamo la tua preoccupazione. Un nostro medico si metterà in contatto con te per rispondere alla tua domanda.
Grazie, lo staff del Centro Iperbarico di Ravenna
Giorgio
Ciao a tutti mi chiamo Giorgio e da 9 anni che osteomelite e oggi mi dicono che mi devono imputare il piede secondo me sono pazzi e non solo non avevo fratture esposta mi hanno messo una placca e viti e la mia vita e stata un calvario se qualcuno mi può aiutare sono disperato
Centro Iperbarico Ravenna
Ciao Giorgio, ci spiace davvero per tutti i problemi che hai dovuto affrontare. Grazie per averci contattati, abbiamo preso in carico la tua richiesta e ti risponderemo all’indirizzo email da te fornito.
Lo Staff del Centro Iperbarico di Ravenna
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