Forame Ovale Pervio (PFO)
Che cosa si intende per Forame Ovale Pervio?
Il Forame Ovale Pervio – che in inglese è detto Patent Foramen Ovale o PFO – è un canale di un paio di centimetri che è normalmente presente in tutti noi mentre siamo ancora nel grembo materno. Alla nascita l’ingresso del canale viene coperto da una membrana che nella prima infanzia si rafforza e non permette il passaggio di sangue (o bolle).
Spesso (30-40% delle persone), alla nascita o nel corso della vita, può capitare che la membrana si sollevi e faccia passare il sangue (e coaguli o bolle) dalla parte destra alla parte sinistra del cuore (shunt destro sinistro).Il Centro iperbarico Ravenna ha un approccio unico rispetto alle procedure diffuse altrove perché applica un percorso finalizzato a individuare ogni possibile “buco” che faciliti il travaso di sangue dalla parte destra alla parte sinistra del sistema circolatorio (cuore, polmone, altro).
Pertanto il percorso terapeutico proposto dal Centro iperbarico di Ravenna prevede le seguenti visite e analisi.
Fase 1
Accertamenti per verificare la predisposizione a produrre trombi ed emboli
- emocromo con formula e piastrine, aptoglobina, protidemia totale, sideremia, creatininemia, glicemia, GPT, GOT, esame delle urine, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi, uricemia, VES, PCR, fibrinogeno, ANA, anti ENA, C3, C4, proteina S, antitrombina III, resistenza proteina C attivata, omocisteina, CEA, GICA, Ca 19-9, markers epatite, fattore reumatoide, FT4, TSH, PT, PTT, INR
- test genetico per la ricerca dei geni relativi al fattore V di Leiden, al fattore II della coagulazione (protrombina) e il gene MTHFR (metilentetraidrofolatoreduttasi).
- capillaroscopia (per escludere anomalie correlabili con una patologia reumatica)
- ecografia tiroide (per escludere patologia tiroidea, eventualmente autoimmunitaria)
- ricerca sangue occulto nelle feci (non mangiare carne nella settimana precedente l’esame; preferibilmente ripeterlo tre volte a distanza di un mese tra un esame e l’altro).
Fase 2
Emogasanalisi ed ecografia
- prelievo di sangue arterioso (emogasanalisi) durante respirazione in ossigeno puro ad alto flusso (valore normale > 400 mmHg)
- ricerca nella testa, con una ecografia, dell’eventuale passaggio attraverso la “scorciatoia” di piccole e innocue bolle iniettate nel braccio tramite una flebo (ecocolordoppler transcranico con contrasto sonografico; valore normale < 20 bolle come totale della conta sui due lati del cranio).
Fase 3
Ecografia (qualora la fase 1 risulti positiva)
- ricerca, sempre tramite ecografia, del “buco” nel cuore (ricerca della pervietà forame ovale attraverso ecocardiografia transesofagea (esame eseguito presso la cardiologia dell’Ospedale di Ravenna). E’ importante valutare se l’entità dell’eventuale shunt è compatibile con i valori rilevati in fase 1
Fase 4
Indagine radiologica
- la fase 4 viene attivata quando l’evidenza della fase 2 non è coerente con i valori rilevati in fase 1: solo in questo caso si richiede una indagine radiologica (angioTC polmonare) per escludere la presenza di altri “buchi” nel polmone o altrove (shunt ds/sn extracardiaco).
PFO: diagnosi e terapia
Il Centro Iperbarico di Ravenna, grazie anche alla ventennale esperienza nella subacquea, ha sviluppato un percorso di diagnosi e terapia che permette di diagnosticare con assoluta certezza la presenza e la rilevanza del Forame Ovale Pervio.
A tal fine, anche per andare incontro alle esigenze di chi arriva da fuori Ravenna è stato predisposto un pacchetto che comprende analisi, diagnosi, visita del Dr. Pasquale Longobardi con valutazione finale ed eventuale percorso di cura.
Le analisi e la visita con il Dr. Pasquale Longobardi vengono eseguite in un solo giorno.
Il percorso di analisi prevede:
- ecodoppler transcranico con contrasto sonografico con misurazione delle bolle che passano nei vasi del collo da entrambi i lati: fino a venti bolle, il problema è piccolo
- emogasanalisi durante respirazione in ossigeno puro con maschera a elevato flusso. Una pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso superiore a 400 millimetri di mercurio è nella norma, una pressione inferiore conferma la presenza di un “buco” nel sistema circolatorio e permette di indicare quanto esso sia grande
- ossimetria transcutanea per convalidare il dato della emogasanalisi.
Se si decide di procedere con la chiusura del PFO sono previsti i seguenti esami:
- ecocardiografia transesofagea
- angioTomografia computerizzata polmonare per escludere “buchi” e malformazioni vascolari a livello polmonare (eseguita nel caso in cui l'ecocardiografia transesofagea evidenzi un buco piccolo rispetto agli altri valori precedentemente rilevati).
Percorso per i subacquei dopo la chiusura del PFO
In caso di chiusura del PFO, viene suggerito un programma di immersioni controllate a scopo riabilitativo da iniziare dopo il primo controllo con ecodoppler transtoracico, eseguito dopo un mese dall’intervento. Dopo sei mesi dalla chiusura è prevista la visita finale per il via libera alle immersioni nel rispetto dei limiti previsti dal brevetto.