Ulcere vasculitiche
Che cos’è l’ulcera vasculitica?
L’ulcera reumatica o vasculitica è una ferita dinamica che tende ad evolvere nel tempo. Questo tipo di ulcera è causata da un processo infiammatorio che interessa i vasi sanguigni di ogni calibro e in varie sedi.
Per semplicità possiamo suddividere il loro andamento clinico in tre fasi:
- Fase attiva: la lesione appare in evidente estensione con margini irregolari e infiammati; presenza di zone necrotiche e dolore urente.
- Fase statica: caratterizzata da una netta riduzione dei fattori infiammatori, fondo lesionale deterso e calo del dolore.
- Remissione: segni evidenti di miglioramento e riduzione dell’area lesionale.
Nella maggior parte dei casi questo tipo di ulcera si presenta con l’insorgenza di piccole macchie (color porpora), singole o multiple, che si evolvono in necrosi in breve tempo. Sono accompagnate da dolore intenso, che il paziente tende spesso ad associare alla sensazione di un “morso di cane”.
L’ulcera reumatica o vasculitica può manifestarsi a tutte le età, più facilmente in pazienti con malattie reumatiche. In questi casi, il sistema immunitario attacca i propri vasi sanguigni, causandone l’occlusione; di conseguenza, la zona irrorata da quel vaso va in necrosi. Possono però verificarsi anche in pazienti che assumono alcuni farmaci particolari che vanno a “irritare” il sistema immunitario.
Solitamente, per le ulcere vasculitiche si prediligono medicazioni non traumatiche. L’utilizzo dei bendaggi dipende dalla fase in cui la lesione si trova.
In fase attiva, è controindicato il bendaggio compressivo, in quanto causa molto dolore e il paziente non lo tollera. Può essere applicato nelle fasi successive aumentandone gradualmente la compressione.
La pulizia del fondo della ferita non deve essere cruenta, poiché si potrebbero innescare sulla lesione ulteriori processi infiammatori e la ricomparsa di zone necrotiche, agendo negativamente anche sul sistema immunitario e dando luogo a un peggioramento.
È inoltre sconsigliato da tutte le linee guida sulle ferite difficili, l’uso delle tinture in generale (eosina, mercurio cromo, violetto di genziana), poiché seccano la pelle e sono molto aggressive. Tra l’altro, colorano il fondo della lesione, rendendolo illeggibile per una corretta valutazione.
Sintomi delle ulcere reumatiche o vasculitiche
I sintomi sono:
- insorge in maniera acuta, maggiormente negli arti inferiori (gambe o cosce) e sulle braccia
- dolore fortissimo di tipo urente/bruciore
- orticaria, noduli, piccole e crescenti emorragie infiammatorie sulle lesioni della pelle
- cute perilesionale violacea
- bordi “ustionati” e irregolari
- localizzazione atipica
- presenza di necrosi
Nelle foto qui sotto è visibile il processo di guarigione di un’ulcera reumatica in un paziente trattato presso il nostro CCFD:
Il nostro percorso di cura per le ulcere reumatiche o vasculitiche
Presso il Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico di Ravenna abbiamo sviluppato un percorso ad hoc per il trattamento delle ulcere, che aiuta molti pazienti a ritrovare la serenità e a sconfiggere il dolore.
Il percorso prevede una prima visita con medico e infermiere specialisti nel trattamento delle ferite difficili, in cui vengono rilevati i parametri generali e specifici per l’inquadramento dell’ulcera e della situazione clinica generale del paziente:
si procede con la conoscenza della storia clinica (malattie concomitanti, farmaci assunti, allergie, intolleranze, dieta e stile di vita)
si prosegue con la rilevazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, glicemia, emoglobina, saturazione)
si prosegue con la Misurazione Indice ABI (Ankle Brachial Index): rapporto fra pressione alla caviglia/pressione al braccio.
si esegue una Ossimetria Transcutanea (TcpO2): metodologia non invasiva per misurare la pressione parziale di ossigeno presente nell’area delle ulcere.
si effettua una Laser Doppler Flussimetria: metodologia non invasiva che fornisce informazioni sulla perfusione dei tessuti e sulla capacità residua del microcircolo di rispondere agli stimoli.
si misura costantemente la ferita per verificare i progressi