Tetraparesi spastica da meningite: la terapia iperbarica può aiutare?
Carmela ci scrive per chiederci se per sua figlia, affetta da tetraparesi spastica dovuta a una meningite, possa essere utile un trattamento in camera iperbarica.
Questo è ciò che abbiamo ricevuto:
Buonasera, sono la mamma di una bimba di tre anni affetta da tetraparesi spastica in seguito a una meningoencefalite batterica alla nascita. La bimba prende farmaci antiepilettici anche se non non ha avuto crisi di recente.
Volevo chiedere se nelle condizioni di mia figlia si potrebbe fare un trattamento in camera iperbarica per avere piccoli miglioramenti? Ci sono controindicazioni?
Grazie, attendo sue notizie
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per saperne di più sulle patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:
Pasquale Longobardi
gentile Carmela, La ringrazio per l’attenzione.
Presso il Centro iperbarico Ravenna sono stati trattati quarantacinque bambini affetti da patologia cerebrale cronica, con buoni risultati rispetto all’obiettivo – condiviso con i genitori – di facilitare l’autonomia.
Il trattamento è basato su un percorso integrato mutidisciplinare, interspecialistico, progettato in Ravenna e applicato su “misura” per ciascun bambino.
La terapia iperbarica da sola, al di fuori dal percorso integrato, è inutile. In qualità di Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica (SIMSI) la invito a leggere il commento della Società che segnala l’assenza di evidenze scientifiche nel trattamento con ossigeno iperbarico nelle patologie cerebrali croniche (http://www.simsi.org/Istituzionale/Bollettino/2008/Bollettino%201-2008.pdf)
Il percorso integrato applicato dal Centro iperbarico Ravenna prevede la selezione accurata dei bambini sulla base della previsione di successo nel raggiungimento degli obiettivi concordati con i genitori: prevalentemente orientati alla autonomia. La selezione inizia con il colloquio della famiglia con il neuropsichiatra infantile che valuta lo stadio della malattia del bambino e l’obiettivo dei genitori. Prosegue con la visita del medico iperbarico che valuta la possibilità di ottenere l’obiettivo concordato con il neuropsichiatra. Viene richiesta, dove possibile, la PET-TC (indagine radiologica) per la valutazione del danno neurologico e del metabolismo cerebrale.
Qualora il bambino fosse preso in carico, il percorso si articola in un periodo iniziale di due settimane (approccio intensivo) o, meglio, quattro settimane. E’ poi necessaria una settimane (approccio intensivo) o, meglio, due settimane ogni tre mesi per il primo anno dalla presa in carico. Quindi rivalutazione e decisione sulla appropriatezza di proseguire con un ritmo meno intenso.
Durante il soggiorno in Ravenna il percorso prevede alcune terapie tra quelle di seguito elencate (il percorso è costruito su “misura” per facilitare l’autonomia del bambino).
Al mattino:
– Energia Vibratoria Meccanica (EVM) che utilizza la vibrazione per ridurre la spasticità e facilitare la riabilitazione
– fisioterapia
– riabilitazione in acqua
Nel pomeriggio:
– logopedia
– ossigenoterapia iperbarica alla pressione di 1,7 bar in camere iperbariche multiposto (il bambino è accompagnato da un assistente sanitario esperto in iperbarismo e da un genitore) con frazione di ossigeno in maschera del 90% (oppure utilizzo di casco: con il limite di un solo bambino che utilizzi il casco per ciascuna camera iperbarica).
– massofisioterapia (o osteopatia) in camera iperbarica
nel fine settimana (e/o nel tardo pomeriggio):
– riabilitazione equestre. Nel caso della tetraparesi, la riabilitazione equestre consiste nel favorire il contatto (carezze, interazione anche minima) tra il cavallo e il bambino. Sono utilizzati cavalli appositamente addestrati e istruttori diplomati in tale settore.
Il razionale della ossigenoterapia iperbarica è ripristinare l’energia nelle cellule nervose sofferenti (flusso di elettroni nei mitocondri che sono i motorini che generano l’energia nelle cellule). Quando la corrente prodotta è giusta (un eccesso danneggerebbe la cellula) si innesca la sintesi di un messaggero chimico (il monossido di azoto – NO) che richiama, dal midollo osseo, le cellule staminali (cellule indifferenziate che possono trasformarsi in cellule mature). Queste migrano nelle aeree del cervello danneggiate e si connettono con le altre cellule nervose sane per cercare di riparare i danno.
Questo processo avviene continuamente anche senza la terapia iperbarica, però la maggior parte delle cellule staminali non riesce a connettersi con le altre cellule e muore (per un meccanismo di apoptosi, cioè un suicidio programmato a tempo). L’ossigeno iperbarico aumenta significativamente il numero di cellule staminali che riescono a connettersi con il tessuto cerebrale sano. Inoltre l’ossigeno iperbarico riduce il suicidio programmato (apoptosi) dando più tempo alle cellule per connettersi.
In merito alle controindicazioni alla terapia iperbarica si distinguono in controindicazioni assolute per le quali il trattamento è impossibile (prevalentemente cardiopatia grave, importante danno ai polmoni) e controindicazioni relative che vanno risolte prima di iniziare la terapia iperbarica (raffreddore e tutte le cause che rendano difficile la compensazione dell’orecchio medio e dei seni paranasali).
Per quanto riguarda le convulsioni e/o epilessia, l’ossigeno iperbarico può facilitare l’innesco di un episodio durante il trattamento. L’utilizzo dei farmaci antiepilettici e la bassa pressione utilizzata (1,7 bar) rendono poco frequenti le crisi (finora non è mai accaduto ai bambini trattati presso il Centro iperbarico Ravenna). Il personale sanitario di assistenza in iperbarismo è informato su tale rischio e pronto a intervenire. Al Centro iperbarico Ravenna è comunque presente il rianimatore per la gestione delle eventuali emergenze.
D’altra parte la attenta ossigenazione cerebrale riduce la frequenza delle crisi convulsive in patologie come la sindrome di West
Per ulteriori chiarimenti contatti Claudia Ferreira, assistente alla Direzione sanitaria, tel. 0544-500152, email scrivici@iperbaricoravenna.it
Cordiali saluti, Pasquale Longobardi
DONATELLA
BUONA SERA SONO LA MAMMA DI UNA BAMBINA DI 5 ANNI E VORREI SAPERE QUANTO QUESTA TERAPIA PUO ESSERE UTILE SU MIA FIGLIA CHE IN SEGUITO A UNA POLMONITE NEL GREMBO MATERNO ANCORA NON CAMMINA E SEGUITA A ROMA MA ANCORA NON HO OTTENUTO RISULTATI……ASPETTO UNA VOSTRA RISPOSTA GRAZIE
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