Osteonecrosi mandibolare: si può evitare l’operazione chirurgica?
Paola ci scrive per conto di sua madre perché, in seguito a una displasia, una TAC ha evidenziato una frattura mandibolare con sequestro osseo non presente pochi mesi prima. La situazione di salute non permette un operazione e pertanto chiede se la terapia iperbarica possa esserle utile.
Ecco il messaggio:
Buongiorno dottore,
Mia madre da circa 6 mesi ha evidenziato una lesione gengivale. Dopo 2 biopsie eseguite all’Umberto I di Roma con esito di displasia e Tac le è stato diagnosticato il lichen. Questa lesione si è notevolmente infettata ed è stata curata con antibiotici via intramuscolo per 7 giorni.
Mi sono recata alle Molinette di Torino dove altre 3 biopsie e tac con contrasto hanno confermato displasia, ma la tac ha evidenziato una frattura mandibolare con sequestro osseo (non esistente nella tac di 4 mesi prima). Fino a gennaio 2011 mia madre ha assunto bifosfonati e nel giugno 2012 ha subito un trauma (caduta dal letto) per il quale il Pronto Soccorso con RX e Tac non ha evidenziato fratture e/o lesioni.
La situazione globale di mia madre è assai complessa: anemia trattata con eritropoietina (EPO), nefropatia grave (un solo rene funzionante al 70%), altro rene grinzo e vasculopatia diffusa. Inoltre, è presente un aneurisma aorta addominale, stenosi aorta renale trattata con uno stenting nel marzo 2012, occlusioni tra il 50 e il 60% delle carotidi e succlavia, calcificazione aorta, e dall’ultima tac seria compromissione aorta toracica e stenosi giugulari.
La mia domanda è questa: vista la situazione assai complicata per un intervento chirurgico, è valida una terapia iperbarica? Il sequestro osseo che verosimilmente non consente la guarigione della lesione può non essere trattato chirurgicamente? Il nefrologo non autorizza interventi lunghi e a grosso rischio di perdite di sangue copiose. Ora è trattata con co-efferalgan 3 v. al dì per la copertura del dolore. Spero di aver dato elementi sufficienti per una sua gradita risposta.
Paola Di Somma
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Nedjoua Belckacem
Gentile Paola,
mi dispiace molto per lo stato sofferente di sua madre e spero di poterle dare un utile aiuto.
La displasia, che suppongo sia “fibrosa”, è una neoformazione benigna che tende a crescere e che spesso ha effetti rilevanti sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico. E’ caratterizzata dalla sostituzione del tessuto osseo con tessuto fibroso vascolarizzato e si manifesta con una deformazione della parte di osso colpita, fratture sorte in maniera spontanea o rigonfiamento in una zona particolare.
Se nel caso di sua mamma non ci sono questi elementi ma solo una frattura è difficile parlare displasia fibrosa. L’ipotesi di una displasia fibrosa della mandibola sarebbe quindi da accertare con una valutazione clinica e per questo necessario eseguire una visita specialistica maxillo facciale.
Nel caso la diagnosi di displasia fibrosa fosse confermata la terapia iperbarica non potrebbe essere di aiuto perché queste neoformazioni devono necessariamente essere rimosse.
Tuttavia dal quadro clinico che ci ha descritto e dai dati storici come la lunga assunzione dei bifosfonati, mi sorge il dubbio che possa non trattarsi di displasia fibrosa ma di una malattia di natura infettiva a carattere progressivo e necrotizzante con difficoltà di guarigione (oppure può essere che la displasia si sia sovrapposta a questa malattia) e questo spiegherebbe l’infezione da lei descritta.
Questa malattia è chiamata osteonecrosi della mandibola ed è possibile che si sia formata in seguito all’assunzione di bifosfonati, che infatti possono portare ad una grave patologia infettiva delle ossa mandibolari e mascellari.
L’osteonecrosi è una malattia dell’osso che può rimanere senza sintomi per settimane o addirittura mesi per poi rivelarsi in caso di malattie dentali o gengivali (in questo caso potrebbe essere il lichen): i batteri entrano nell’osso e provocando l’infezione che progredisce fino a deteriorarlo e provocarne la frattura.
Questa malattia può essere diagnosticata con la TC con mdc (che in questo caso è negativa), ma anche con una scintigrafia con leucociti marcati.
Se viene confermato che si tratta di osteonecrosi della mandibola l’ossigenoterapia iperbarica è fortemente consigliata per il suo effetto antibatterico, anti-infiammatorio, e stimolatore della rigenerazione e ristrutturazione dell’osso, che può preparare l’osso nel migliore dei modi all’intervento chirurgico (comunque necessario per un effetto curativo completo e radicale).
Considerando però che l’intervento è improponibile nel caso di sua mamma, l’ossigenoterapia iperbarica in associazione agli antibiotici potrebbe essere utile per aiutare a ridurre l’infezione e l’infiammazione migliorandone i sintomi e limitando l’estensione della malattia.
Le consiglio di fare presente i suoi dubbi e perplessità ai medici che l’hanno seguita e che conoscono il caso specifico, in ogni caso rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Se ha bisogno di altre informazioni può anche contattare la segreteria del Centro Iperbarico al numero 0544 500152.
Grazie per la sua fiducia,
Dr.ssa Belkacem Nedjoua
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