Osteonecrosi e paura della camera iperbarica. Cosa faccio?
Il signor Furio ci ha scritto perché, in seguito a risonanza magnetica, è stato rivelata un’osteonecrosi alla testa del femore destro. Il suo timore per il trattamento in camera iperbarica, connesso alla necessità – evidenziata dai medici – di installare una protesi lo ha spinto a scriverci.
Ecco il suo messaggio:
Buongiorno, ho 48 anni, conduco una vita abbastanza dinamica e faccio anche tanto sport.
Quest’estate ho percorso 1200 Km in bicicletta ma verso fine agosto ho cominciato ad avere dolori alla coscia destra. Il 16 settembre ho fatto RM che ha rivelato un focolaio osteonecrotico stabile sul versante di carico della testa femorale dx con edema spongioso subcondrale esteso parzialmente al collo femorale.
Come terapia mi sono state indicate cicli di magnetoterapia, iniezioni clodix 200 e soprattutto 40 sedute di camera iperbarica. Alcuni terapisti della riabilitazione e il mio medico della mutua hanno detto però che la mia patologia non può guarire e che la protesi è l’unica soluzione.
Siccome io ho timore della camera iperbarica perché sono asmatico (lievemente però) e anche un po’ claustrofobico mi chiedo che senso può avere effettuare 40 sedute in camera iperbarica avendo la quasi certezza che tutto finirà con una protesi.
Nel mio caso non avrebbe più senso prepararsi alla protesi? Inoltre chiedo se è vero che in camera iperbarica si può leggere un libro e anche parlare con le altre persone.
Grazie.
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro dottore Andrea Galvani. Per approfondire le patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:
Andrea Galvani
Gentilissimo sig. Furio,
per capire se l’Ossigenoterapia-Iperbarica può essere utile per aiutarla nel processo di guarigione sarebbe molto utile poter vedere le immagini della risonanza magnetica riguardanti la sua patologia.
Questo ci permetterebbe di valutare il grado di progressione dell’osteonecrosi (grado di Steimberg) e di poter fare così osservazioni sulla prognosi. Infatti se il grado di Steimberg è medio-basso per lei sarebbe utile sottoporsi a terapia iperbarica, mentre per gradi superiori l’unica terapia valida è l’intervento di protesi.
Per quanto riguarda la preoccupazione di entrare in camera iperbarica non si deve preoccupare perché all’interno ci sono altri pazienti con cui può chiacchierare, c’è sempre un infermiere specializzato pronto ad aiutarvi e ad assistervi in qualsiasi necessità e può tranquillamente leggere un libro.
Se vuole può inviarci la risonanza magnetica all’indirizzo scrivici@iperbaricoravenna.it (all’attenzione del dott. Andrea Galvani) e cercheremo di darle informazioni più precise sul grado della sua malattia e sulla possibile efficacia o meno della terapia iperbarica nel suo caso. Oppure se è interessato a maggiori informazioni o vuole prenotare una visita può chiamarci al numero 0544 500152.
In bocca al lupo.
Un caro saluto,
dott. Andrea Galvani
Furio Dioguardi
Gentilissimo Dottor Galvani,
La ringrazio della Sua cortese risposta. La ringrazio anche della Sua disponibilità a visionare la mia risonanza ma penso sia inutile perché da quando ho scritto la mail al vostro centro (settembre scorso) sono passati due mesi e nel mentre ho iniziato la camera iperbarica anche perché il grado di steimberg è rimasto il primo (due radiografie effettuate il 9 settembre e il 13 novembre danno entrambe esito negativo e anche le due risonanze effettuate nello stesso periodo delle due radiografie sembrano dire che l’osteonecrosi è al primo stadio che penso coincida con il primo grado steimberg) e quindi sia l’ortopedico che mi ha in cura (prof. Paolo Rossi di Torino) sia gli altri specialisti che mi stanno seguendo nella zona in cui abito mi (Villafranca in Lunigiana) mi hanno consigliato la terapia iperbarica che sto facendo a Massa seguito dal direttore sanitario del centro di medicina iperbarica dottor. Roberto Pruiti. attuamente sono giunto a 32 sedute di camera iperbarica e alla fine dela terapia ne mancherebbero 8. Io sto meglio ma continuo prudentemente a camminare con le stampelle e aspetto con pazienza la risonanza che effettuerò subito dopo le feste natalizie. Questo dovrebbe essere il mio percorso terapeutico ma se lei avesse qualche consiglio in merito gliene sarei grato anche perché vorrei proprio risolvere alla mia età (quasi 49 anni) questa situazione invalidante.
Ancora La ringrazio e La saluto cordialmente.
Furio Dioguardi
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