Necrosi asettica della testa del femore: da cosa dipende il dolore?
Monica ci contatta in quanto, nonostante la terapia iperbarica, il dolore derivante dalla necrosi del femore è aumentato. Per questo, ci chiede da cosa dipenda. Ecco il messaggio:
Sono una paziente del Centro iperbarico per una necrosi asettica della testa del femore, stadio I. Sto effettuando la 25ma seduta e me ne rimangono solo altre 5.
Parlando con altre persone con il mio stesso problema – o anche più grave – mi sembra di capire che tutte hanno avuto un miglioramento del dolore. Io invece sento più dolore di quando ho iniziato, soprattutto nella zona dell’ inguine e posteriore. Il dolore è iniziato circa a metà terapia.
Mi chiedo, come mai? È questione di tempo? Come terapia sto facendo la magneto e la cyclette, in alternativa al nuoto. Sto sbagliando qualcosa? Riesce a darmi una spiegazione? Grazie mille, Monica
Leggi qui sotto la risposta del nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi e poi approfondisci le patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica cliccando qui:
Pasquale Longobardi
cara Monica, ti ringrazio dell’attenzione. Hai la mia stessa età (quindi sei giovane) ed è importante recuperare la piena funzionalità dell’anca senza intervento chirurgico.
Il dolore dipende dalla presenza di liquido (edema) che comprime la membrana che riveste l’osso (periostio). Ci sono pazienti che hanno un sacco di liquido al centro della testa del femore e non sentono dolore perché il periostio non è teso e ci sono pazienti che hanno una piccola falda di acqua proprio sotto il periostio e hanno un dolore terribile.
Non c’è correlazione tra dolore e processo di guarigione. Il dolore dipende solo dalla irritazione delle terminazioni nervose, non dal “buco” nell’osso di per sé.
Ho visto che è stata la mitica dr.sa Cinzia Lotta a suggerirti la terapia iperbarica. Contattala per chiederle se la magnetoerapia che utilizzi è corretta e se sia daccordo che tu pratichi la riabilitazione in acqua. In caso di parere favorevole ti consiglio vivamente di contattare il dr. Francesco Fontana (cheidi il n. telefono in segreteria del Centro iperbarico Ravenna) perché applica una tecnica particolare di nuoto contro corrente che rafforza i muscoli dell’anca. Chiedi, a mio nome, al dr. Fontana di eseguire una teletermografia computerizzata dell’anca: permette di valutare quanto calore (infiammazione) ci sia e le terapie fisiche del caso.
Solo per completezza di informazione, se il dolore persistesse sarebbe utile una consulenza del dr. Peter Davidovich (radiologo di Modena, chiedi il numero di telefono in segreteria), mago della Risonanza magnetica, per escludere altre patologie come un osteoma osteoide o per eventuale infiltrazione di antinfiammatori o acido ialuronico guidata dall’ecografia o dalla Risonanza.
Fammi sapere, un caro saluto. Pasquale
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