Morbo di Kienböck: convegno sulla necrosi del polso
Si è tenuto ieri, a Ravenna, il 3° corso di aggiornamento ortopedico “Attualità in chirurgia della mano”. Ecco una sintesi degli appunti raccolti sul morbo di Kienböck e sulla necrosi del polso.
A. Marcuzzi: “Morbo di Kienböck: inquadramento etiopatogenetico, diagnostico e trattamento”
Il morbo di Kienböck è la necrosi (morte) dell’osso semilunare che si trova nel polso. Colpisce prevalentemente i maschi in età adulta, la sua insorgenza aumenta dai 10 ai 40 anni, dove inizia una diminuzione degli eventi registrati. La mano interessata è quella dominante, un lavoro abitudinario con una maggiore presenza di manualità pesante costituisce un fattore di rischio. Raramente si manifesta in maniera bilaterale.
- Causa: ci sono diverse teorie, nessuna è certa.
- Sintomi: limitazione funzionale del polso, tumefazione. L’intensità dipende dalla gravità della artrosinovite.
- Diagnosi: Rx, RMN con mezzo di contrasto (gadolinio), TAC che meglio permette di vedere la frattura del semilunare (stadio III) e/o il segno dell’anello e l’artrosi (stadio IV).
- Stadiazione: classificazione di Litchmann
- Controllo: utile la valutazione dell’indice di Stahl che misura l’altezza del semilunare
La Terapia:
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- biomeccanica: accorciamento del radio, dell’ulna o del capitato. Osteotomia del capitato (rischio necrosi del capitato). L’allungamento del radio o dell’ ulna sono state abbandonate.
- biologica: rivascolarizzazione dell’osso semilunare con peduncolo vascolare (arteria intermetacarpale), rivascolarizzazione di Brunelli, di Makino (2000), di Zaidemberg (1991), di Kuhlammm (1987), di Saffar
- artroplastica: impianto osseo. Sono sconsigliate le protesi
- artrodesi: blocco definitivo del polso (è da considerare come ultima scelta)
P. Longobardi: “Ossigenoterapia iperbarica nel morbo di Kienböck“
L’utilizzo dell’ossigenoterapia iperbarica nel morbo di Kienböck è forte anche se mancano evidenze in letteratura sull’appropriatezza dell’OTI in tale patologia.L’ossigeno iperbarico è indicato nello stadio I e II della classificazione di Litchmann (edema osseo) e nello stadio IIIA (fratture del semilunare), solo qualora sia conservata la struttura del polso (metacarpo).
In questo caso, l’OTI ha un effetto antinfiammatorio e antalgico (blocco della diapedesi leucocitaria attraverso la parete dei vasi sanguigni, riduzione delle citochine infiammatorie); favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni a partire dai bordi della lesione (angiogenesi) e dalle cellule staminali (vasogenesi); favorisce la formazione di nuovo osso (osteogenesi).
Negli stadi IIIB e IV è necessaria la chirurgia (rivascolarizzazione dell’osso, innesto vascolarizzato, artroplastica, artrodesi). In questo caso l’OTI potrebbe essere utile dopo la decompressione dell’osso (chirurgia per ridurre la pressione dell’edema nell’osso) o per favorire l’attecchimento dell’innesto peduncolato. Sono consigliate trenta sedute di ossigenoterapia iperbarica che sono riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale (con la diagnosi di “necrosi ossea asettica”).
Presso il Centro iperbarico Ravenna sono stati trattati con successo diversi casi (otto pazienti nel 2009). Presentato il caso clinico di Filippo, anni 18, campione di breakdance. Filippo è completamente guarito e ha ripreso la sua danza, grazie alla terapia iperbarica, allo scarico dell’articolazione, alla terapia fisica e alla riabilitaizone del polso (anche in camera iperbarica).
ossigenoterapia iperbarica nel morbo di Kienboeck 09.10
ossigenoterapia iperbarica nel morbo di Kienboeck 09.10 from Pasquale Longobardi
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Colamartino Gianpino
Buongiorno, sfogliando i siti internet alla ricerca di informazioni in merito al morbo di Kienbock ho trovato interessante la possibilità di “curarmi” con la tecnica iperbarica. Mi è stata diagnosticata la malattia al I stadio, in entrambi i polsi, il dolore è presente da circa un anno al polso destro e da un mese circa al polso sinistro. L’unico trattamento al quale mi sono sottoposto ad oggi è la laserterapia (8 sedute da 10′ in etrambi i polsi). Sarebbe possibile approfondire e avere indicazioni x la cura iperbarica a Milano? Dimenticavo, età 48 anni. Grazie.
Pasquale Longobardi
01/06/2011, 19:15:18
caro Gianpino, ti ringrazio per l’attenzione. Effettivamente, presso il Centro iperbarico Ravenna, abbiamo acquisito esperienza e buona competenza per la cura con ossigenoterapia iperbarica del morbo di Kienbock. I risultati sono molto buoni negli stadi iniziali della malattia (come è nel tuo caso).
Potrai trovare i Centro iperbarici di Milano (ILMI in viale Premuda e Ospedale Niguarda) nel sito www.simsi.org (sulla destra c’è il documento “centri iperbarici”).
Il Centro iperbarico Ravenna offre un percorso – già gradito da altri pazienti milanesi che si sono regalati una breve vacanza estiva nella felice Romagna – che prevede:
– valutazione iniziale (lunedì) da parte del medico iperbarico e del fisiatra (dr. Francesco Fontana);
– due terapie iperbariche al giorno(per venti sedute totali equivalenti a un soggiorno di due settimane dal lunedì al venerdì – ) con convenzioni particolari per gli alberghi;
– riabilitazione fisica: tecarterapia; onde d’urto che – se necessarie – promuovono la sintesi di monossido di azoto nell’osso inducendo la rivascolarizzazione in sinergia con la terapia iperbarica; magnetoterapia; laserterapia. Eventuale riabilitazione in acqua assistita da fisioterapista
– riabilitazione del polso durante trattamento iperbarico (se necessaria).
Per informazioni contatta la segreteria del Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152). Ciao, Pasquale
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