Morbo di Kienböck al polso: il fidanzato di Mariangela cerca nuove cure
Mariangela ci scrive che il suo fidanzato è affetto dal Morbo di Kienböck al polso, una sindrome che rientra nella famiglia delle osteonecrosi.
Ecco la cosa ci scrive:
Buongiorno,
il mio ragazzo ha il Morbo di Kienbock.
Abbiamo contattato diversi medici e le risposte sono tante e differenziali: chi parla di accorciare il radio, chi invece sostiene di lasciare tutto così in attesa che arrivi la tanto temuta artrosi.
Noi non vogliamo credere che non ci sia nulla da fare, pertanto abbiamo subito iniziato la magnetoterapia e medicine di varie per recuperare l’osso.
Siamo alla ricerca di metodologie, magari non troppo invasive, che puntino al recupero dell’osso.
Non chiedo ovviamente suggerimenti come nomi di medici, ma secondo lei la direzione è quella giusta?
Dell’ozonoterapia che opinione ha lei?
Grazie in anticipo,
siamo molto tesi e preoccupati e prima di farci operare, le tenteremo tutte!
Mariangela
Leggi qui sotto la risposta del nostro staff medico infermieristico e approfondisci con ulteriori informazioni legate all’osteonecrosi cliccando qui:
Claudia Rastelli
Gentile signora Mariangela,
mi dispiace che il suo compagno stia attraversando questa problematica.
Il mio consiglio è quello di iniziare un ciclo di sedute di Ossigenoterapia Iperbarica per cercare di guarire l’osteonecrosi che colpisce il semilunare del polso e di affiancare all’Ossigenoterapia, la magnetoterapia che già state effettuando e la terapia con bifosfonati.
L’intervento chirurgico sarebbe necessario solo nel caso in cui la reale causa della patologia fosse un eccessiva lunghezza del radio che causerebbe sofferenza dell’osso semilunare e nel caso in cui lo stadio della lesione sia troppo avanzato.
Infatti in casi come questo l’ossigenoterapia iperbarica è indicata nello stadio I e II della classificazione di Litchmann (presenza di edema osseo) e nello stadio IIIA (fratture del semilunare) solo se è conservata la struttura del metacarpo.
L’Ossigenoterapia Iperbarica favorisce la neoangiogenesi dell’osso necrotico (creazione di nuovi vasi) , il riassorbimento dell’edema osseo e la deposizione di nuovo tessuto osseo grazie all’attivazione degli osteoblasti.
Al Centro Iperbarico di Ravenna il protocollo per questa patologia prevede un ciclo di 30 sedute OTI affiancato a magnetoterapia e uso di farmaci come i bifosfonati e la vitamina D, ma anche una consulenza fisiatrica che aiuti il paziente a preservare l’articolazione e a gestire il dolore.
La invito a contattarci per qualsiasi dubbio o per una valutazione del vostro quadro clinico al numero della nostra segreteria 0544.500152.
Spero di esservi stata d’aiuto
Cordiali saluti
Dott.ssa Claudia Rastelli
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Ferrara
Ordine dei Medici Chirurghi di Rimini n. 2074
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