Gessica: “l’ossigenoterapia in gravidanza è un regalo che fai al tuo bambino”
Gessica è la mamma di Sofia e Caterina, due bellissime gemelline di Faenza di cui vi abbiamo già raccontato qui qualche tempo fa. Gessica durante la gravidanza ha deciso di sottoporsi a un ciclo di Terapia Iperbarica senza avere problemi particolari ma per far respirare un po’ di aria buone alle sue bimbe.
Oggi le gemelline hanno tre anni e mezzo e sono in ottima salute e noi abbiamo intervistato di nuovo la loro mamma per farci raccontare la sua esperienza che può essere un esempio per altre mamme in dolce attesa.
Cara Gessica, raccontaci come ti sei avvicinata alla terapia iperbarica..
Devo dire che il mio approccio è stato abbastanza particolare, non avevo alcun tipo di problema respiratorio o di altro genere. La mia gravidanza trascorreva serena e senza intoppi tanto che lavoravo e non avevo alcun tipo di malessere. Un giorno però un amico di mio marito, molto appassionato di subacquea, ci ha parlato della possibilità di avvicinarci alla terapia iperbarica per dare la possibilità ai feti di “respirare aria buona”. Inizialmente l’idea ci è parsa un po’ strana, quasi bizzarra, ma poi mio marito si è documentato lungamente e ne abbiamo parlato più seriamente. Mio marito è quel genere di persona che quando scopre qualcosa di nuovo ed interessante cerca qualsiasi tipo di informazione a riguardo, sviscera l’argomento e cerca di conoscerlo sempre più a fondo. Pian piano l’idea ci ha convinto sempre di più così ci siamo messi in contatto con il Centro Iperbarico di Ravenna e con il dottor Pasquale Longobardi.
Come è iniziato il vostro percorso qui al Centro?
Per prima cosa abbiamo incontrato il dottor Longobardi per una prima visita, lui ci ha chiarito ancor di più le idee sull’argomento e mi ha consigliato di iniziare la terapia iperbarica entro la 33ma settimana di gestazione. Durante quel periodo, infatti, si forma il cervello del feto e la possibilità di farlo entrare in contatto con l’ossigeno consente di creare creare le condizioni ottimali per facilitare la formazione delle nuove cellule.
E come è andata?
E’ proprio andata benissimo, un’esperienza molto positiva che devo senz’altro consigliare!
Ho fatto cinque sedute di terapia, una a settimana: erano 20 minuti che mi prendevo per me stessa e per le mie bambine. In camera iperbarica potevo ascoltare la mia musica preferita, procedevo con le respirazioni, mi rilassavo, distendevo la mente.. E devo dire che quelle due, invece, nella mia pancia si muovevano un bel po’. Le sentivo “nuotare” tranquille mentre procedevo con le respirazioni e mi concedevo un momento di relax.
Tutto il team del Centro mi ha seguito benissimo: non mi è mancato nulla e sin da subito il dott. Longobardi mi ha incoraggiata facendomi capire che questo tipo di terapia poteva essere solo che qualcosa di positivo per il futuro mio e delle bambine.
Sofia e Caterina ora hanno tre anni e mezzo, come stanno, che “tipine” sono?
Le mie bimbe crescono sane e forti, sono adorabili e non hanno mai avuto alcun tipo di problema. Sono nate abbastanza piccole ma le hanno fatte tornare a casa dall’ospedale dopo tre soli giorni dalla nascita. I medici ci hanno detto che erano estremamente recettive all’ambiente esterno e ci hanno dato la possibilità di portarle nel nostro “nido” anche se una di loro pesava poco più di 1,5kg.
Ma quindi, che consiglio ti senti di dare alle altre mamme? Consiglieresti la terapia iperbarica anche a loro?
Mi sento assolutamente di consigliare alle altre mamme questa terapia, si tratta di un regalo per i propri bambini, probabilmente molto più grande di quel che possiamo immaginare.
Non avendo avuto altre esperienze come mamma non posso dire con certezza che le mie figlie siano più brave, più intelligenti o più capaci rispetto alla media per merito della terapia iperbarica, posso però sostenere che sicuramente questo tipo di esperienza non ha controindicazioni in situazioni di gravidanza “normale” e credo possa essere un buon investimento per il futuro dei propri bambini.
Io e mio marito abbiamo deciso di fare un vero e proprio dono “in anticipo” alle nostre figlie: al posto di spendere soldi acquistando qualche oggetto abbiamo pensato di investire in qualcosa che potesse dare loro beneficio, come respirare ossigeno durante la fase di formazione del cervello. I risvolti non potranno che essere positivi.
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