Edema condrale con iniziale osteonecrosi: la terapia iperbarica è utile?
Cesare, un lettore, ci chiede consiglio per un edema condrale con iniziale osteonecrosi.
Riportiamo qui sotto la sua domanda:
Salve, mi è stato diagnosticato tramite Risonanza Magnetica al ginocchio destro un edema condrale con iniziale osteonecrosi. Il referto della RM è: marcata ed estesa edema spongioso del condilo interno, modesto versamento intra-articolare con piccolo ganglio sinoviale nel recesso postero-interno. Edema flogisitico interstiziale del corpo adiposo di Hoffa. Non lesioni spazio occupanti del cavo politeo.
Mi hanno consigliato solo l’uso della magnetoterapia casalinga con biostim.
La Terapia Iperbarica mi aiuterebbe oppure è inutile in questa fase? Mi consigliate qualche farmaco?
Grazie
Qui sotto, nei commenti, risponde la nostra Dott.ssa Belkacem. Per approfondire la terapia di cura dell’edema osseo tramite l’Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:
Nedjoua Belkacem
Gentile Cesare,
grazie per l’attenzione e l’interesse che ci dimostra. Provo a darle una risposta che spero sia chiara.
L’edema osseo focale indica una sofferenza dell’osso spesso di natura infiammatoria che può dipendere da diversi fattori: età, farmaci, malattie concomitanti ma nella maggior parte dei casi è post traumatica e in particolare si verifica in seguito all’attività sportiva (traumi diretti e indiretti sul segmento scheletrico interessato).
Una parte dell’osso è “sofferente” a causa dell’urto e tende a sostituire la struttura “rigida” con una meno resistente e più “acquosa”, in risposta all’insulto traumatico.
L’edema è una reazione dell’osso simile a quella di tutti gli altri tessuti del corpo: se lei cade sulla coscia si forma presumibilmente un livido, che rappresenta lo stravaso di sangue locale dove ha battuto il colpo, per la rottura di piccoli capillari che portano sangue. L’osso reagisce in modo molto simile, o causato da un trauma acuto o da un sovraccarico che si protrae nel tempo. E’ un segno indiretto di sofferenza locale dovuta anche ad un ischemia transitoria (generata da tale infiammazione) chiamata algodistrofia o ad una necrosi (osteonecrosi asettica).
L’ossigenoterapia iperbarica può dare buoni risultati in ambedue le malattie (algodistrofia o osteonecrosi) se praticata assieme a una fisioterapia adeguata, magnetoterapia (Biostim) e alla terapia farmacologica che attiva il metabolismo necessario per la riparazione del tessuto osseo. Inoltre è necessario che il paziente cammini per alcuni mesi con il bastone in modo da scaricare dal peso l’arto colpito.
L’ossigenoterapia iperbarica aumenta la frazione di ossigeno disciolta nel plasma (sangue) e ne permette così la diffusione ai tessuti in modo più rapido e più intenso. Di conseguenza attraverso l’ossigenazione del tessuto osseo sofferente, l’ossigeno iperbarico permette la formazione di nuovi vasi sanguigni irroranti quest’ultimo e va a stimolare le cellule responsabili della formazione di tessuto osseo nuovo
L’ossigenoterapia iperbarica è molto utile e spesso risolutiva nella fase in cui l’osso conserva ancora la sua
forma integra.
E’ una terapia non invasiva: si tratta di inalare dell’ossigeno puro in un ambiente dove l’area e compressa e portata ad una pressione superiore alla pressione atmosferica.
Mentre la necrosi rientra tra le malattie prese in carico dal Sistema Sanitario Nazionale (ovvero parte del costo è a carico dello Stato), questo non vale per l’algodistrofia.
Pertanto le consiglio di consultare il suo ortopedico per una diagnosi il più possibile precisa. Dopo di che le suggerisco di contattare per un appuntamento la nostra segreteria al numero 0544 500148 oppure via mail
Un caro saluto,
Dott.ssa Nedjoua Belkacem
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