Astrea ci scrive per il suo bambino, affetto da Morbo di Perthes
Astrea desidera sapere quale percorso è più indicato per suo figlio di due anni, affetto da Morbo di Perthes. Ecco la sua richiesta:
Buongiorno,
scrivo per chiedervi una consulenza o almeno qualche consiglio su come ottimizzare il piano terapeutico per nostro figlio, affetto da Morbo di Perthes.
Il bambino è nato nell’aprile del 2014 e a luglio dello scorso anno (a 2 anni e tre mesi) ha manifestato la prima coxalgia, da li in autunno episodi dolorosi con zoppia circa due volte al mese, ad aprile, dopo esserci rivolti ad un ortopedico privato, abbiamo avuto la diagnosi di Morbo di Perthes. Attualmente, stiamo svolgendo sedute settimanali di fisioterapia, fino a giugno seguivamo una psicomotricista per attività in piscina, abbiamo ottenuto la certificazione ex l. 104/92, stiamo cercando di procedere al riconoscimento di malattia rara per ottenere le esenzioni. Cerchiamo di tenere il bambino impegnato con attività manuali, giochi a terra con macchinine, bicicletta, altalena, però avendo tre anni ed anche una sorella di 6 anni è alquanto complesso impedire completamente corse o qualche salto, seppur per la maggior parte del tempo o sta nel passeggino o in braccio.
Siamo quindi a chiedere un vostro parere su come poter tutelare al meglio nostro figlio.
Ringraziamo per l’attenzione,
Astrea
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
Claudia Rastelli
Gentile Astrea,
sono molto dispiaciuta, per lui e per voi non deve essere facile affrontare questa problematica!
Per poter aiutarla in maniera concreta sarebbe utile poter visionare le immagini radiografiche e la Risonanza Magnetica delle anche di suo figlio, per capire il grado di compromissione dell’articolazione coxo-femorale .
In linea generale il consiglio che mi sento di darle è quello di affidarsi ad un Ortopedico specializzato in bambini e nel morbo di Perthes, lo specialista potrà indicarvi eventuali presidi come ad esempio tutori che preservano l’articolazione e ne prevengono la deformazione e consigliarvi, se opportuno, terapie riabilitative in cui il bambino giocando fa esercizi che non gravino sulle anche.
In associazione con le terapie convenzionali è consigliato ed utile eseguire ossigenoterapia iperbarica al fine di:
– Migliorare l’arrivo di Ossigeno dell’osso sofferente
– Promuovere la formazione di nuovi vasi sanguigni nei canali ossei ( Alla base di tale patologia si riconosce una sofferenza vascolare a carico della testa del femore che causa progressiva necrosi ossea e conseguente deformazione dello stesso)
– Ridurre l’eventuale componente infiammatoria ( sinovite)
– Facilitare la calcificazione e la deposizione di nuovo osso
Presso il Centro Iperbarico di Ravenna vengono trattati numerosi bambini colpiti da diverse patologie. In seguito a un’attenta prima visita potremo definire se l’Ossigenoterapia Iperbarica sia indicata o meno a suo figlio e seguire il piccolo nel suo percorso in camera con presidi specifici per l’età pediatrica.
Per qualsiasi informazione la invito a contattarci allo 0544-500152
Cordiali Saluti a lei e un abbraccio suo figlio,
Dott.ssa Claudia Rastelli
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Ferrara
Ordine dei Medici Chirurghi di Rimini n. 2074
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