Artrosi all’anca e Ossigenoterapia Iperbarica: Grazia ha evitato la protesi!
Grazia è una paziente del Centro Iperbarico di Ravenna, che si è sottoposta a un ciclo di 30 sedute di Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) per trattare una fastidiosa artrosi all’anca. Con estremo orgoglio, possiamo dirlo: la camera iperbarica l’ha salvata dalla protesi!
Non vi anticipiamo nulla però, e vi lasciamo alla preziosa testimonianza che Grazia ci ha scritto al termine della terapia, per raccontarci la sua esperienza al Centro Iperbarico di Ravenna.
Mi chiamo Grazia, e sono un’infermiera in pensione.
Per molti anni ho lavorato presso l’Ospedale della mia città, prestando servizio presso il Centro prelievi. Per il mio carattere gioviale, o forse perché ai miei colleghi, al contrario di me, non riusciva sempre facile rapportarsi con i bambini, sono diventata la persona di riferimento quando un bambino di qualunque età doveva sottoporsi a un prelievo di sangue. Ovviamente, non è che vedendomi cedessero volentieri a tale “tortura”, ma, alla fine, anche se tra qualche pianto e urla, riuscivano comunque a superare la loro paura. Loro alla fine era contenti di questa piccola grande vittoria, ma forse la più felice in fondo ero io, perché non c’è gioia più grande di quella di poter aiutare un bambino a diventare grande.
Adesso sono arrivata al termine del mio percorso lavorativo e, nonostante il riposo e la vita tranquilla da pensionata, comincio quasi subito ad accusare forti dolori, che si concentrano in particolare alla gamba e al piede destro.
Come da indicazioni del mio medico di base, mi sottopongo a varie indagini nell’ordine: un’ecografia al piede per il marcato dolore, che presenta un ispessimento della sinovia, una radiografia della colonna che non evidenzia nulla di patologico, e per ultima, una radiografia ad anca e bacino.
Da questa indagine, emerge un quadro di coxartrosi (artrosi dell’anca) e un addensamento della testa femorale con una un’area di rarefazione dell’osso.
Mi viene poi richiesta una valutazione ortopedica che evidenzia una severa coxartrosi a destra secondaria a necrosi della testa del femore.
A quel punto, con mio profondo rammarico, l’unica soluzione possibile è l’intervento di protesi d’anca.
Molto spaventata, ritorno dal mio medico di base che mi prospetta la possibilità di sottopormi all’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI). L’OTI è una terapia non invasiva che si basa sulla respirazione di ossigeno puro al 100% o miscele gassose iperossigenate all’interno di una Camera Iperbarica. La pressione permette la diffusione dell’ossigeno nel sangue con una concentrazione superiore anche dieci volte rispetto al normale; in questo modo si favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni e si mobilitano le cellule staminali. Se eseguita in tempo, può essere la mia unica possibilità di evitare l’intervento.
Non perdo tempo e mi metto in contatto con il Centro Iperbarico di Ravenna, che mi dà subito appuntamento per una visita, per valutare se il mio caso è idoneo al trattamento con OTI. Fortunatamente, il medico del Centro mi rassicura subito: sono idonea e, come da protocollo, mi dovrò sottoporre a un ciclo di 30 sedute di OTI a frequenza giornaliera. A fine ottobre inizio la terapia.
Mentirei se dicessi che la terapia è stata semplice. Non è facile neanche per me, che ho lavorato tanti anni della sanità, affrontare un percorso terapeutico. Richiede tempo ed energie, ma la mia positività, forse trasmessa anche dagli stessi bambini che per tanti anni ho curato, non mi ha mai abbandonato. Durante le sedute ho poi avuto la fortuna di conoscere altre persone con il mio stesso problema o con situazioni simili. Ho stretto bellissimi rapporti con i miei “compagni di camera” e il loro supporto ha reso più facile vincere la mia sfida.
Due mesi dopo il termine della terapia, mi sottopongo a una risonanza magnetica (RM) e ritorno alla visita di controllo presso il Centro Iperbarico di Ravenna.
La conclusione è questa: completa risoluzione dell’edema osseo, e soprattutto io non ho più il dolore che mi aveva accompagnato nell’ultimo anno e che mi limitava la vita. Sono incredula e piena di gioia! Ce l’ho fatta!
Per ora non devo eseguire altri cicli di terapia e finalmente posso godermi il meritato riposo dopo tanti anni di appassionato lavoro.
Complimenti Grazia per la tua grande tenacia e grazie per la tua preziosa testimonianza, che speriamo possa essere utile a chi si trova ad affrontare una situazione come la tua.
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