Alfonso e l’osteonecrosi: conoscere il Centro Iperbarico
Alfonso, paziente del Centro Iperbarico a seguito di un’osteonecrosi bilaterale alla testa del femore – nata come effetto collaterale delle terapie di cura per la leucemia – vuole raccontare la sua storia e le possibilità di evitare la protesi d’anca grazie all’ossigenoterapia iperbarica.
Riportiamo la sua lettera:
Sono un paziente del Centro Iperbarico (osteonecrosi della testa del femore, bilaterale, più acuta a sinistra). Ho scoperto il Centro per conto mio facendo ricerche sul web: gli oncologi (sono in follow up dopo una leucemia acuta) mi hanno indirizzato da un ortopedico, il quale mi ha prospettato un percorso senza deviazioni verso l’artroprotesi dell’anca (ho 45 anni… sicuramente dovrei anche ripetere l’intervento per usura della protesi).
Quando mi capita di parlare con amici che hanno problemi di fratture o simili, nessuno di loro mi cita la camera iperbarica. A uno che, poveretto, è caduto in moto procurandosi fratture non serie ma multiple, hanno detto che la camera è utile quando le fratture sono gravi!
Se solo avessi saputo dei rischi che correvo per le terapie (chemio + radio) che ho fatto, avrei fatto una risonanza a mie spese a un anno dal trapianto di midollo… I medici che mi hanno in cura hanno detto che l’osteonecrosi è un esito molto frequente per i malati di leucemia per gli effetti collaterali delle terapie. Allora perché non prevenire, dico io?
Gli ortopedici, a cui pure gli oncologi si sono rivolti quando hanno individuato una osteonecrosi iniziale, rispondono che essendo in stadio iniziale conviene aspettare che diventi operabile.
Scandaloso!
Non ho ambizioni di cambiare “il sistema”… sono solo un piccolo numero in mezzo a ingranaggi più grandi di me. Ma alla fine del mio ciclo, a prescindere dall’esito, farò ciò che posso perché i miei “colleghi” pazienti di Ematologia, dopo il trapianto (prima si pensa a sopravvivere…), ricevano tutte le informazioni su questo problema che ha una probabilità così alta di insorgere sul più bello, cioè quando, fatto il trapianto, uno si sente “miracolato” perché la leucemia è stata eliminata.
Ho scoperto il vostro Centro sulla rete e nella rete vorrei fare qualcosa perché la gente SAPPIA che esiste e che può fare tanto, anche e soprattutto per quelli come me che dopo avere passato esperienze indescrivibili a sentire parlare di un intervento di protesi d’anca rabbrividiscono.
Un saluto affettuoso,
Alfonso De Prisco
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