Artroscopia ginocchio e dolori: protesi o ossigenoterapia iperbarica?
Angela ci contatta perché, sette mesi dopo l’intervento di pulizia del ginocchio effettuato in artroscopia, soffre di dolori riconducibili a una necrosi dell’osso, con possibili sintomi di infarto dello stesso.
Per questo, chiede se esiste un’alternativa all’installazione di una protesi e, a tal proposito, chiede se sia utile l’ossigenoterapia iperbarica:
Gent. Dott. P. Longobardi, dopo 4 mesi dall’artroscopia con meniscectomia e pulizia cartilagine ho rifatto la RM poiché ho sempre tanti dolori. Ora di mesi ne sono trascorsi 7.
Questo l’esito della RM:
“in riferiti esiti di meniscectomia selettiva interna evidente alterazione del segnale a carico del residuo meniscale in un quadro meniscosico. Meglio rappresentato il menisco esterno che presenta minime note meniscosiche. Indenni i legamenti crociati e quelli collaterali. Riduzione dello spessore delle cartilagini di rivestimento in sede femore-tibiale con vasta area focale osteocondrosica a carico del condilo femorale interno nei piani medi che si accompagna ad edema spugnoso. Indenne il tendine rotuleo e il corpo adiposo di Hoffa. È presente versamento articolare che si estende in regione sottoquadricipitale”.
Sono giustificati tutti questi dolori? Via telefono mi è stato detto dalla segretaria del mio medico che trattasi di necrosi, ha anche parlato di infarto del ginocchio. Infatti nella R.M. si vede un buco nell’osso. La soluzione sarà una protesi da fare in primavera. Non c’è altro modo per risolvere il problema? Navigando in internet ho visto anche il vostro sito e chiedo gentilmente se può essere utile la terapia iperbarica. Ringrazio per la risposta, Angela
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi. Per saperne di più sulle patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:
Pasquale Longobardi
18/12/2010, 10:59:10
cara Angela, grazie per l’attenzione. Mi dispiace per la sofferenza che il dolore al ginocchio ti procura.
Il referto della RMN che hai pubblicato, fa ipotizzare che il tuo problema sia principalmente una cattiva postura sul piede. Il danno è solo alla parte interna del ginocchio (la parte esterna sta bene), come se si fosse consumata camminando male.
Se hai un’età per la quale ti senti di voler riprendere a camminare, farei così:
– valutazione fisiatrica (o di un bravo tecnico ortopedico) con podogramma computerizzato per analisi delle pressioni sulla pianta del piede da fermo e durante il passo
– Radiografia del piede sotto carico (in piedi)
sulla base dei risultati di queste indagini, sarà necessario:
– plantare (è essenziale che sia fatto bene per il tuo problema)
– terapia fisica per rimuovere l’infiammazione (laserterapia)
– idroelettroforesi per veicolare l’acido ialuronico nel ginocchio (senza intervento di artroscopia nè infiltrazioni), allo scopo di sollevare la parte interna del ginocchio e ridurre il carico pressorio
– ossigenoterapia iperbarica per guarire l’edema (liquido dovuto all’infiammazione) della parte spugnosa dell’osso ed evitare o risolvere la necrosi (morte) dell’osso.
Il Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152), in collaborazione con il dr. Francesco Fontana, abile fisiatra, ha l’esperienza (ventennale) e la competenza giusta per assicurare il miglior approccio al fine di evitare (o ritardare) l’intervento di protesi.
Mi auguro che tu possa alleviare il dolore e ti auguro serene festività. Pasquale
Barbara Matrisciano
26/12/2010, 20:31:37
Gentile dottor Longobardi,
sarei lieta di avere un suo parere in merito alla condizione di mio padre. Soffre di problemi d’artrosi da tempo e circa 2 anni fa si sarebbe dovuto sottoporre ad un intervento di protesi al ginocchio, ma a causa del diabete e delle alterazioni cardiache (è cardiopatico e ha subito 3 interventi di angioplastica, di cui l’ultima medicata, lo scorso giugno) non hanno ritenuto possibile operarlo in quel momento, dopodichè lui ha deciso di non sottoporsi più a tale intervento. Ha tirato avanti con acido jaluronico, aspirazioni del liquido e trattamenti locali ma poi circa un mese fa dolore e gonfiore sono diventati insopportabili e si è recato al pronto soccorso per ben tre volte. Gli veniva fatta una terapia antidolorifica e rimandato a casa, finchè gli hanno addirittura ingessato il ginocchio! Il giorno seguente è tornato in ospedale per il dolore insopportabile e gli hanno tolto l’inutile e dannoso gesso e l’hanno finalmente ricoverato. Non gli hanno svolto i normali esami di routine (solo analisi del sangue e raggi) ma solo somministrato antidolorifici e antinfiammatori. Tre giorni fa, sotto sua esplicita richiesta, gli hanno prelevato ed esaminato il liquido al ginocchio e gli hanno riscontrato una grave infezione che stanno ora trattando con antibiotici, (più antinfiammatori, antidolorifici, e morfina) ma continua ad avere un dolore e gonfiore insopportabili. Sto chiedendo di praticargli dei lavaggi e dei drenaggi per aiutare l’articolazione ad eliminare i batteri morti e il liquido infetto, ma passano i giorni e nessuno si sta muovendo e ho paura che si aggravi ulteriormente. Mi pùò dare un consiglio sul trattamento che deve ricevere per la sua condizione e su cosa è suo diritto che gli venga praticato? La ringrazio molto.
Pasquale Longobardi
26/12/2010, 22:21:47
cara Barbara, ti ringrazio per l’attenzione e mi dispiace vivamente per il malessere del papà. Il dolore andrà via quando sarà risolta l’infezione (eliminazione dei batteri) e l’infiammazione (risposta dell’organismo del papà al nemico).
Attualmente nel ginocchio c’è acidità, sostanze chimiche che richiamano i globuli bianchi(definite citochine), del “fango” che trattiene microbi, proteine e funge da barriera contro l’efficacia degli antibiotici.
Per vedere se ci sia il “fango” è essenziale una scintigrafia ossea del ginocchio con leucociti marcati e alcuni esami del sangue (emocromo con formula leucocitaria, alfa 2 macroglobuline, VES, PCR, fibrinogeno, creatininemia, esame urine, proteine totali, glicemia, sideremia, ferritina, transferrina, transaminasi).
Alcuni degli esami del sangue consigliati servono per escludere infiammazione in atto, altri per verificare se ci siano altre malattie che facilitino l’infezione.
E’ necessario pulire, quanto prima, l’articolazione per rimuovere il “fango” e eventuali corpi morti (pezzi di articolazione che si siano staccati). La pulizia si esegue in artroscopia con lavaggio utilizzando una soluzione di acido acetico tamponato.
E’ importante una prima terapia con antibiotici che penetrino nel biofilm, tipo tobramicina e rifampicina(per bocca o intramuscolo). Poi un’antibioticoterapia più specifica (mirata).
Cosa fare per essere sicura che tuo padre riceva la migliore assistenza possibile? Mi auguro che i medici che stanno seguendo tuo padre stiano già facendo il meglio per lui, comunque è un suo diritto ricevere un secondo parere esperto. Contatta il dr. Mario Argazzi, ortopedico esperto in infezioni dell’osso (mario@argazzi.com) o il dr. Giovanni Gualdrini (giovanni.gualdrini@ior.it) con i quali ho il piacere di collaborare.
Il Centro iperbarico Ravenna collabora anche con il Gruppo Italiano Studio e Terapia delle Infezioni Ossee (GISTIO – http://www.osteomielite.it) e con l’Associazione Nazionale per le infezioni osteo-articolari (A.N.I.O. tel. 800-688400 http://www.anio.it).
Auspico la rapida guarigione per il papà e ti auguro serene festività. Pasquale Longobardi
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