Off-gassing: quando si scarica il gas inerte nella decompressione?
Andrea ci scrive per chiedere un chiarimento sull’off-gassing durante la fase di decompressione in immersione subacquea: nel messaggio che abbiamo ricevuto, chiede al nostro staff di medicina subacquea se le affermazioni lette in “Deco for divers” di Mark Powell siano corrette:
Buonasera Dottore, le scrivo perché avrei una domanda da farle.
Sto leggendo “Deco for divers” di Mark Powell che, nei primi capitoli, spiega le basi della decompressione: leggi fisiche e fisiologia. In questa sezione scrive che il rilascio di gas (off-gassing) inizia quando un tessuto è sovrasaturo, cioè che la tensione dell’azoto nel tessuto è maggiore della pressione ambiente.
Per come avevo capito io, invece, il rilascio di gas avviene già quando la pressione parziale del gas nel tessuto è maggiore della pressione parziale dell’inerte (per semplicità) nella miscela respirata.
Avevo capito male fin dall’inizio oppure ho tradotto male?
Grazie per la disponibilità, Andrea
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
01/02/2011, 19:02:29
Pasquale Longobardi 01 febbraio alle ore 18.05
caro Andrea, ti ringrazio per l’attenzione.
Il libro è corretto: lo scarico del gas inerte dall’organismo, durante la decompressione, dipende dal rapporto tra la pressione parziale del gas inerte nel compartimento e la pressione ambiente. Un esempio pratico: utilizzando un computer Galileo (Uwatech), se il software PDIS indicasse che l’offgassing è a 13 metri (p.es.), per facilitare lo scarico del gas sarebbe necessario risalire qualche metro sopra (sosta a 12 mt, p.es).
Non c’entra la pressione parziale del gas inerte nella miscela respirata.
ciao, Pasquale
Emanuele Chiozzi
04/05/2014, 22:47:02
Gentilissimo Dott. Longobardi,
la seguo e leggo con estrema attenzione le sue pubblicazioni, in quanto penso che sia tra i più esperti in materia.
Ma continuo a condividere il dubbio di Andrea, e rilancio, puntualizzando che:
ho letto Deco For Divers, Deep Diving, e qualche decina di pubblicazioni trovate sul web, e da quello che ho capito sulla teoria compartimentale è che i tessuti iniziano a desaturare nel momento in cui la pressione parziale dell’inerte respirato (tralasciando la diminuzione di Pp di inerte a causa del vapore acqueo polmonare, etc.) diventa inferiore alla tensione di inerte accumulato. (per off-gassing si intende la desaturazione, ovvero lo scarico di inerte da parte dei tessuti verso il sangue e verso i polmoni, giusto?)
Ad esempio, ancor prima di fare un immersione, ho i tessuti caricati a 0,79 ata di azoto (Ptig = 0,79 ata), e se respirassi ossigeno, andrei in desaturazione (Pr = 0 ata), anche senza immergermi o cambiare quota. Ovvero, se respirassi ossigeno per tante ore, avrei tutti i tessuti praticamente scarichi di azoto (Ptig = 0 ata). Proprio la formula di Bulhmann ha tra i fattori (della formula della saturazione a pressione respirata costante) il termine (Pr – Ptig) che determina la velocità di saturazione o di desaturazione, a seconda di quale dei due sia il valore superiore. Tant’è che percentuali minori di inerte nella miscela respirata accelerano la desaturazione, ovviamente.
D’altra parte, è giusto (secondo quello che ho capito) considerare la pressione ambiente come limite quando si deve identificare un limite massimo di sovrasaturazione; infatti è più corretto utilizzarla per capire se ci si sta avvicinando troppo al rischio di “formazione bolle”, così come mi sembra giusto utilizzarla come retta di riferimento (partendo dalle rette degli m-valori) per arrivare ai gradient factors. Forse è qui che nasce il fraintendimento?
Chiedo scusa se ho detto qualche sciocchezza, sono un sub alle prime armi!
Grazie mille per i piacevolissimi spunti di riflessione!!
Emanuele
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