Ulcera infetta dopo trapianto polmonare: come medicarla correttamente?
Carla ci contatta perché il marito, immunodepresso e diabetico, soffre per un’infezione di una ferita causata da trapianto polmonare. Nel messaggio che ci ha scritto, è preoccupata per le potenziali conseguenze e chiede come proseguire con le medicazioni.
Ecco il messaggio:
Gentile Dr. Longobardi, scrivo per mio marito. In settembre 2010 – a distanza di un anno dall’intervento di trapianto polmonare – è comparso un ascesso sulla cicatrice addominale del trapianto. Eseguito tampone: Pseudomonas aureginosa multiresistente. Mio marito già accusava da tempo sintomi di forte debolezza.
Da settembre 2010 ha assunto, per 6 mesi, Colimicina in vena (2.000.000 di unità mattino, idem sera). È stata eseguita pulizia chirurgica della ferita che era aperta e veniva medicata due volte al giorno. Sembrava che tutto andasse bene ed è stato sospeso l’antibiotico, la ferita è stata chiusa con punti. Dopo 20 giorni recidivava l’infezione con molto pus: ritorno alla Colimicina e alle medicazioni, poi intervento di pulizia profonda allo sterno e asportazione di una parte della costola, dove si era incuneata l’infezione.
Ora medicazioni, due volte al giorno, della ferita che è aperta e profonda: pulizia con acido borico 3%, Colimicina in polvere nel fondo e riempimento con garza iodoformica. Stop alla Colimicina per via generale.
Chiedo un consiglio: acido borico da solo o si continua con Colimicina? La medicazione a una ferita così rischiosa viene fatta da un amico medico chirurgo da qualche anno in pensione. Non ha conoscenza approfondita di queste particolari medicazioni e infezioni. Abbiamo bisogno di un consiglio per non rischiare recidive pericolose su di una persona immunodepressa e anche diabetica.
So che è un caso complicato. Grazie tante comunque. Carla
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi. Per saperne di più sul trattamento delle ulcere e delle lesioni clicca qui:
Pasquale Longobardi
30/04/2011, 17:32:54
gentile Carla, ti ringrazio per l’attenzione. Il caso clinico è difficile ma si tratta di tuo marito e quindi è importante agire nel modo più appropriato.
Innanzitutto è necessario capire se ci sia una osteomielite refrattaria cronica (visto che sono passati oltre sei mesi dall’intervento di trapianto polmonare). Per la diagnosi serve:
– Radiografia del torace,
– TAC del torace. Quesito: sospetta osteomielite sterno e coste in sede intervento chirurgico
– scintigrafia ossea con leucociti marcati. Quesito: sospetta osteomielite torace in sede di intervento chirurgico
– esami del sangue: emocromo con formula e piastrine, aptoglobina, protidemia totale, sideremia, creatininemia, GPT, emoglobina glicosilata, glicemia, esame delle urine, microalbuminuria, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi, uricemia, VES, PCR, fibrinogeno.
Se ci fosse osteomielite sarà da verificare se sia necessaria ulteriore pulizia chirurgica;terapia antibiotica sistemica (non locale); immunoterapia aspecifica (“vaccino”); ossigenoterapia iperbarica.
Per le medicazioni:
– l’acido borico distrugge i microbi ma anche il tessuto di riparazione. E’ il cane che si morde la coda: la ferita guarirà molto lentamente.
– l’antibiotico locale crea resistenza ed è inutile. Il Pseudomonas è bravissimo a diventare rapidamente resistente agli antibiotici
– la garza iodoformica è tossica per il tessuto di riparazione e ritarda la guarigione.
Quindi l’approccio corretto è:
– capire bene quale sia il problema del ritardo di guarigione e estirpare la radice del disagio (se fosse osteomielite: curarla)
– siccome lo Pseudomonas vive in ambiente umido e chiuso dove vi sia debolezza dei tessuti è importante, per adesso, lavare bene con sapone di Marsiglia (tipo: Vea Marsiglia Sapone Naturale Protettivo); poi irrorare abbondantemente con Ringer lattato o soluzione fisiologica nel quale sia stato aggiunto estratto di semi di pompelmo che ha azione antibatterica (utilizzare una siringa da 50 ml senza ago per insufflare il liquido nella ferita); quindi medicare con una garza sterile
Se la ferita fosse nella parte alta dello sterno, potrebbe essere che il pus scenda verso la parte bassa dello sterno e si accumuli lì alimentando l’infezione. In tal caso, al Centro iperbarico Ravenna, consigliamo una teletermografia computerizzata o una ecografia dei tessuti molli. Se fosse confermata la presenza del pus nella parte bassa dello sterno sarebbe necessario inserire un drenaggio.
Il Centro iperbarico Ravenna (tel. 0544-500152) è competente e ha notevole esperienza nella cure delle ferite chirurgiche al torace post intervento cardiopolmonare e nel trattamento della osteomielite cronica refrattaria. Se lo riterrai utile sarà un piacere visitare tuo marito ed elaborare insieme un piano di diagnosi e terapia.
ciao. Pasquale
Carla
03/05/2011, 22:41:12
Caro Pasquale, leggo solo ora la tua risposta. Ti sono profondamente grata per il tuo interessamento e per gli inaspettati veloci tempi. Anche nei momenti più duri della vita, e questo lo è di certo, c’è sempre la soddisfazione di scoprire che esistono persone come te, disponibili, capaci che, pur con mille impegni, trovano il tempo di dare sollievo e supporto professionale a chi ha bisogno.
Ho chiamato qualche giorno fa in sede a Ravenna e una caposala gentilissima mi ha comunicato che ci sono almeno due mesi di attesa per poter avere un appuntamento. Sono consapevole che la situazione di mio marito è delicata.
Una seconda approfondita pulizia chirurgica allo sterno è stata eseguita il 12 Aprile in regime di anestesia generale. Pochi giorni prima gli è stata eseguita:
– Tac al torace
– Radiografia del torace
– Ecografia dei tessuti molli
– molti degli esami da te elencati sono stati fatti di recente.
Avremmo proprio bisogno di fare il punto della situazione insieme, come dici tu. Ancora grazie. Un caro saluto Carla
Pasquale Longobardi
11/05/2011, 20:11:46
cara Carla, ti ringrazio per i graditi complimenti. Essere utile mi rende felice.
Chiama Francesca Cappai, assistente alla Direzione (tel. 0544-500152), dille che ci siamo sentiti tramite il blog del Centro iperbarico Ravenna e che siamo daccordo per accelerare la visita data la gravità del problema. Ti aspetto, Pasquale
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