È possibile fare immersioni se si soffre d’asma?
Eliana è sofferente di asma e di un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale e il suo sogno è poter effettuare delle immersioni subacquee. Ci scrive per chiedere se tutto ciò sia realizzabile. Di seguito, il suo messaggio:
Buongiorno, mi ha consigliato di rivolgermi a lei Fabio Zuccato, di Friulana Subacquei. Vorrei iniziare il corso di subacquea, o apnea, ma non sono sicura di poterlo fare perché soffro di asma bronchiale allergica (acari della polvere, peli di gatto, graminacee). La patologia è stata diagnosticata da bambina, ma senza problemi fino al 2007. Da allora ho iniziato la terapia con Aliflus Discus 50/250, che continuo tuttora anche se da quando abito a Sauris (tra 1.000 e 1.400 mt.) mi serve sempre meno. Ora lo prendo solo quando ne ho bisogno, più o meno una volta ogni 2 settimane.
Secondo lei posso fare immersioni?
Ho letto che con problemi di asma non si può, ma vorrei sapere il suo parere! È un sogno che ho da molto e sarebbe veramente dura non poterlo fare. Ho anche un problema di ipoacusia neurosensoriale bilaterale causato dal virus degli orecchioni avuto a 9 anni, poi l’ipoacusia si è manifestata verso i 15 anni e protesizzata dal 2003.
Questo non costituisce un problema vero? Come ho detto a Fabio, ho sempre pensato che per andare sott’acqua non sia necessario avere un udito perfetto..almeno lì! Finalmente un “posto” in cui il mio problema non costituisce un problema!
Resto in attesa della sua risposta, grazie dell’attenzione!
Eliana
Leggi, nei commenti, la risposta del dottor Paolo Della Torre. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Redazione
Risponde il dr. Paolo della Torre
Cara Eliana,
il quesito che poni riguarda uno degli aspetti più rilevanti e delicati con cui noi, medici subacquei ci dobbiamo confrontare per il giudizio di idoneità, cercherò di spiegarmi meglio:
L’ Asma viene definita come malattia infiammatoria cronica della vie aeree caratterizzata da episodi ricorrenti di dispnea, tosse, respiro sibilante;
durante le crisi si verificano ostruzione (di solito reversibile)ed Iperreattività bronchiale come risposta a diversi stimoli, quali sforzi fisici, stress, aria fredda, nebbia o fumo, inalazione di pollini.
La comparsa di asma in immersione è un evento che va assolutamente evitato perché in grado di provocare diminuzione del flusso espiratorio, bronco ostruzione, intrappolamento del gas ed aumento del lavoro respiratorio.
Durante una immersione tutto ciò potrebbe avere conseguenze drammatiche, perché in grado di favorire la comparsa di Sovradistensione polmonare, con lacerazione degli alveoli ed Embolia Gassosa Arteriosa (EGA) per penetrazione di gas nel circolo sanguigno (è l’evenienza più grave e drammatica)
Per tutto questo, puoi capire come per parecchi anni, l’asma tout court sia stata considerata condizione controindicante l’attività subacquea, un po’ come una “etichetta” , per cui non si concedevano idoneità subacquee a soggetti, allergici che riferivano anche lievi e saltuari episodi di broncospasmo alla anamnesi.
Più recentemente, ( e fortunatamente) si sono meglio definite le condizioni per cui anche ad un soggetto che ha manifestato crisi di asma è consentito praticare attività subacquea; quelle attualmente accettate prevedono prove di funzionalità respiratoria nei limiti, e che l’ asma non venga favorita dalle condizioni che si verificano sott’acqua e quindi non sia del tipo scatenato da freddo, sforzi o stress emotivi.
Per poter praticare in tranquillità l’attività subacquea, Eliana, sarà quindi importante verificare con una spiromeria completa, una normale funzione polmonare, anche dopo uno sforzo o la respirazione di aria fredda o nebbia, questi esami vengono effettuati normalmente a cura dello specialista pneumologo . Presso il Centro iperbarico di Ravenna collabora il dr. Umberto Priolo, peumologo e medico subacqueo. Per informazioni contatta la segreteria : tel. 0544-500152, email scrivici@iperbaricoravenna.it
Non ci sono particolari problemi, invece, per quanto riguarda il deficit acustico. Un saluto
Dr. Paolo Della Torre
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