Farmaci per la disfunzione erettile e attività subacquea
Marco e altri subacquei di media età mi chiedono informazioni sulla compatibilità tra l’immersione e l’utilizzo dei farmaci per la disfunzione erettile come il sildenafil (Viagra), vardenafil (Levitra), tadalafil (Cialis).
Viagra, Levitra, Cialis e tutti i farmaci similari appartengono a una classe di farmaci chiamati inibitori della fosfodiesterasi PDE5. Le fosfodiesterasi PDE5 sono proteine presenti nella muscolatura liscia dei corpi cavernosi del pene. La loro disattivazione favorisce il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni (vasodilatazione), quindi la tumescenza del pene e l’erezione.
Nel dettaglio, le cellule del sangue e delle pareti dei vasi sanguigni producono un gas (monossido di azoto o NO) che induce – nella parete dei vasi sanguigni – la sintesi di un secondo messaggero (la Guanosin-monofosfato ciclico o cGMP) che determina la dilatazione dei vasi sanguigni e l’erezione del pene. Dopo un pò, il cGMP è eliminato da spazzini (le fosfodiesterasi). Bloccando gli spazzini, attraverso il farmaco, il cGMP non viene eliminato e la dilatazione dei vasi (erezione) persiste per un tempo più lungo.
È interessante notare che il primo messaggero, il monossido di azoto, è prodotto dalla interazione tra l’arginina (un mattoncino o aminoacido presente nell’alimentazione) con l’ossigeno. Nell’attività subacquea il monossido di azoto è importante per regolare il processo infiammatorio causato dalle bolle di gas che si innescano durante la decompressione.
L’aumento dei livelli di monossido di azoto (NO) ottenuto con l’attività sportiva (fino a 20 ore prima dell’immersione), la corretta alimentazione (per esempio 30 grammi di cioccolato fondente), la vibrazione (utilizzo delle pedane vibranti e/o trasferimento in gommone al sito di immersione) sembra proteggere la parete dei vasi sanguigni dal danno infiammatorio dovuto all’innesco delle bolle durante e dopo l’immersione. A parità di bolle prodotte, la maggiore concentrazione di monossido di azoto (NO) riduce la probabilità di incidente da decompressione.
Uno studio scientifico autorevole (Duji Z, Brubakk AO. e altri “Exogenous nitric oxide and bubble formation in divers”, 2006 Aug;38(8):1432-5) afferma che l’assunzione di un farmaco che aumenti temporaneamente la sintesi di monossido di azoto (attenzione: gli autori hanno utilizzato la nitroglicerina, prescritta per problemi al cuore; lo studio non ha verificato l’effetto dei farmaci per la disfunzione erettile) riduce la formazione di bolle dopo la decompressione. Lo studio ha suddiviso 16 subacquei esperti in due gruppi. Un gruppo ha effettuato due immersioni in mare a – 30 metri per 30 minuti di respirazione in aria e ha eseguito, sul fondo, esercizio fisico con una intensità pari al 30% del massimo consumo di ossigeno. Il secondo gruppo ha effettuato due immersioni a secco (in camera iperbarica) a – 18 metri per 80 minuti di respirazione in aria ed è rimasto sedentario durante la permanenza alla massima pressione. Trenta minuti prima della seconda immersione, i subacquei hanno assunto il farmaco induttore di monossido di azoto (NO) – cioè 0,4 mg di nitroglicerina per via orale a spruzzo. Attraverso la rilevazione ecodoppler (ultrasuoni) sono state rilevate le eventuali bolle di gas presenti in arteria polmonare.
RISULTATI: L’immersione in acqua ha innescato molte più bolle dell’immersione a secco (acqua: 0.87 + / – 1.3 bollicine per centimetro quadrato rispetto a secco: 0,12 + / – 0,23 ). Il monossido di azoto (nitroglicerina) ha ridotto la formazione delle bolle in modo significativo in entrambe le immersioni (per le immersioni in acqua: da 0.87 bollicine per centimetro quadrato a 0,32 + / – 0,7; per le immersione a secco: da 0,12 bollicine per centimetro quadrato a 0,03).
CONCLUSIONI DELLO STUDIO: l’assunzione per breve tempo di un donatore di monossido di azoto (NO) – come la nitroglicerina o, indirettamente, i farmaci per la disfunzione sessuale – riduce la formazione di bolle correlata con la decompressione in immersioni ripetitive.
Interazione tra i farmaci per la disfunzione erettile e l’attività subacquea
Attenzione: i farmaci per la disfunzione erettile dilatando le arterie polmonari, in teoria, favoriscono il travaso di sangue dalla parte destra dell’apparato circolatorio (sangue venoso che trasporta le bolle a fine immersione) verso la parte sinistra (sangue arterioso che dovrebbe rimanere pulito, senza bolle). Questi farmaci potrebbero favorire, cioè, lo shunt destra sinistra: famiglia di problemi ai quali appartiene anche la famigerata Pervietà del Forame Ovale – PFO. Ho usato il condizionale (“potrebbero”) perché non ci sono prove a sostegno di questa teoria, per quanto logica appaia.
Siccome l’emivita del Viagra è di quattro ore, in attesa di ulteriori ricerche scientifiche, ritengo che questi farmaci possano essere utilizzati in sicurezza seguendo le seguenti raccomandazioni:
- visita medica per l’idoneità all’attività subacquea, informando il medico sull’utilizzo di questi farmaci (quindi: è obbligatoria l’idoneità medica rilasciata da un medico specialista in medicina subacquea);
- escludere la presenza di shunt destra sinistra (presso il Centro iperbarico Ravenna è proposto un percorso che si completa in un solo giorno. Infoline: scrivici@iperbaricoravenna.it; tel. 0544-500152 chiedere di Claudia Ferreira, assistente alla Direzione sanitaria);
- controllo periodico della pressione arteriosa (che deve essere nella norma);
- evitare di assumere il farmaco (in riferimento al Viagra) nelle quattro ore prima dell’immersione;
- evitare di assumere il farmaco nelle quattro ore dopo l’immersione. Dopo tale periodo le bolle residue nell’organismo sono poche e un eventuale shunt destra sinistra non aumenta la probabilità di incidente da decompressione.
Nessuno dei farmaci indicati dovrebbe essere utilizzato più di una volta al giorno. Le persone che assumano farmaci a base di nitrato, come la nitroglicerina, per problemi di cuore non dovrebbero utilizzare entrambi i farmaci, perché la combinazione può causare un improvviso calo della pressione sanguigna. È necessaria la valutazione medica anche se si utilizzano farmaci per il controllo della pressione arteriosa o della ipertrofia prostatica (alfa-bloccanti): l’uso combinato dei due farmaci (entro quatto ore) può causare un brusco calo della pressione sanguigna ed eventuale svenimento.
In sintesi, sarebbe utile uno studio scientifico che dimostri quanto pare logico in teoria: l’utilizzo (sotto sorveglianza medica) dei farmaci per la disfunzione sessuale potrebbe ridurre la probabilità di incidente da decompressione.
Sono certo che sarebbe facile reclutare i volontari subacquei e le mogli ne sarebbero felici.
Finché lo studio verrà eseguito, chi utilizzi questi farmaci per problemi urologici, deve obbligatoriamente sottoporsi a visita di idoneità all’attività subacquea (informando il medico).
Un caro saluto, Pasquale Longobardi
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