Ulcere da eroina: la storia di Rosanna e del suo coraggio
Con molto coraggio, Rosanna ci ha raccontato la sua storia: un passato da tossicodipendente e la disintossicazione, ma un’ulcera da eroina non vuole saperne di guarire.
Ci ha scritto per chiederci un consiglio e comprendere cosa poter fare:
Voglio raccontare la verità..
Dall’età di 20 anni fino ai 35 ho fatto uso di eroina e negli ultimi anni mi bucavo nelle gambe. Qui si formavano delle piaghe o dei gonfiori che con l’andare del tempo si sono infettati e aperti creando delle ulcere. Con il tempo alcune si sono chiuse; nel frattempo io mi sono disintossicata e ho smesso di fare uso di tutte le droghe da 15 anni. Fortunatamente non soffro di nessuna patologia come diabete o HIV, ma un ulcera 4 x 3 cm non si chiude e mi sta creando molti problemi, come la perdita del muscolo della gamba destra (dove è situata l’ulcera), caviglia anchilosata e perdita della sensibilità di 3 dita del piede.
Cammino zoppa e anche l’innesto cutaneo non ha risolto niente, non sopporto molto il bendaggio perché la caviglia non si muove e il tallone non riesce a fare il suo gioco per poter camminare. La ferita non guarisce neppure con le medicazioni avanzate come kerlix, duo derm ecc..
Non è un’ulcera infetta ma da 1 mese ho anche un dolore da impazzire: cosa posso fare? Vorrei essere ricoverata ma qui a Pisa mi hanno rifiutato: se in 15 anni mi avessero ricoverato e curato forse oggi starei meglio!
Aspetto un consiglio, grazie.
Rosanna
Qui sotto la risposta della nostra coordinatrice infermieristica Klarida. Per saperne di più sul trattamento delle ulcere e delle lesioni clicca qui:
Klarida Hoxha
Cara Rosanna,
Grazie per la sua testimonianza e per essere stata così sincera nel raccontarsi.
Ci è capitato sovente seguire e curare ulcere di questo tipo. E’ un percorso complesso ma non impossibile. Il segreto è la collaborazione fra i professionisti, il tempismo e la scelta delle prestazioni giuste al momento giusto.
Purtroppo il circolo periferico è rimasto compromesso dall’ utilizzo delle sostanze negli anni: questo porta al ristagno di sangue venoso, quindi non ossigenato (non utile per le lesioni), e al gonfiore delle gambe (edema da ristagno).
Il nostro corpo è eccezionale: cerca di ripararsi e far fronte a qualsiasi avversità a cui viene sottoposto, a volte però le nostre energie non sono sufficienti per fare fronte al fabbisogno, soprattutto quando ci sono dei fattori di compromissione come l’intossicazione cronica. E’ vero che ha smesso da molto tempo, ma la depurazione avviene per un periodo molto lungo e a volte i segni che lasciano queste situazioni sono indelebili.
Servono diversi accertamenti come ad esempio esami del sangue, ecocolordoppler, ABI, ossimetria transcutanea, monitoraggio della glicemia del pH della ferita e anche un test chiamato WOUNDCHEK che misura le metalloproteasi (piccole molecole che se presenti in eccesso all’ interno della lesione non permettono la guarigione).
La terapia compressiva sarebbe fondamentale, ma oltre al bendaggio ci sono diverse soluzioni per poter avere una adeguata compressione.
Oltre alle solite procedure indicate per le ulcere vascolari, nel suo caso specifico potrebbe essere necessario anche un ciclo di terapia iperbarica, che in presenza di fattori di compromissione come il suo, aiuta a trovare l’energia necessaria per innescare il processi di guarigione. In associazione all’ossigenoterapia iperbarica e alle medicazioni potrebbe inoltre essere utile l’utilizzo della terapia a pressione negativa, che può portare a maggior successo nella guarigione.
Se necessario al Centro Iperbarico di Ravenna eseguiamo anche innesti cutanei, ovviamente il percorso terapeutico più appropriato viene sempre deciso dopo una visita del paziente ed è volto a portarlo alla guarigione nel miglior modo possibile.
Per poterla consigliare al meglio ci aiuterebbe molto valutarla in modo completo, sia dal punto di vista sistemico, che dal punto di vista locale. Rimaniamo a sua disposizione e se le interessa essere seguito da noi ci può prenotare una prima visita al nr. 0544/500152. Insieme potremmo sicuramente trovare il percorso giusto.
P.S. La vita è sacra e deve essere vissuta degnamente; mi congratulo con lei per essere riuscita a vincere questo mostro quale l’ eroina.
Un caro saluto e a presto
Klarida Hoxha
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