Osteomielite acuta al IV stadio: si può evitare l’amputazione?
Anna Maria ci scrive in quanto una forma di osteomielite acuta, apparsa tre mesi fa, pare costringere il padre all’amputazione alla gamba sinistra.
Nel messaggio, chiede se sia possibile salvare l’arto:
Le scrivo per chiederle un parere riguardo un problema che affligge mio padre da circa 3 mesi.
Mio padre è stato ricoverato in data 12/07/2013 per frattura biossea gamba sinistra chiusa in paziente vasculopatico. Prima di essere operato di osteosintesi con placca e vite interframmentaria, ha eseguito un eco-doppler che ha confermato lo stato di vasculopatia cronica, senza però segni di lesioni acute in atto (né arteriose, né venose).
Dopo alcuni giorni dall’intervento chirurgico, in data 20/07/2013 si sono manifestati segni di sofferenza cutanea non gravi sulla ferita chirurgica per cui è stato dimesso, con prescrizione di tornare in ambulatorio per le opportune medicazioni ogni due giorni. In data 2/08/2013 presentava dolori e bruciori non spiegabili né con lo stato cutaneo della pelle (piccole zone necrotiche) né con la frattura. Ha quindi eseguito un nuovo eco-doppler che evidenziava la chiusura dello stent a livello dell’arteria femorale superficiale di sinistra, per cui è stato sottoposto a ricanalizzazione dell’arteria femorale superficiale di sinistra (7/08/2013).
Dopo un po’ di tempo dolori e bruciori sono cessati, anche se lo stato necrotico cutaneo non mostrava alcun segno di miglioramento. Dal 12/08/2013 è stato medicato ogni 3 giorni.
In data 17/09/2013, a seguito di rialzo febbrile serotino, è stato ricoverato nuovamente per essere sottoposto dopo gli accertamenti e consulenza del chirurgo plastico, a rimozione della placca e a lembo di rotazione. Durante l’intervento, per la presenza di materiale colliquato e purulento nella zona retrotibiale, è stata effettuata la sola rimozione della placca e lavaggio abbondante con antibiotico e soluzione antibatterica e punti di sutura di accostamento.
Persistendo la secrezione (mio padre è stato medicato in sala operatoria e in sedazione ogni 2-3 giorni con abbondante lavaggio con antibiotico e soluzione antibatterica) gli è stata proposta la resezione urgente della tibia necrotica, l’applicazione di cemento antibiotato (per creare una camera biologica) e fissatore esterno.
Al momento continua a eseguire terapia antibiotica, camera iperbarica quotidiana e debridement della ferita chirurgica in sedazione. Cosa ci consiglia di fare? È ricoverato da quasi un mese, senza risultati. Lo abbiamo portato anche a fare una visita presso la sezione distaccata del Rizzoli a Bagheria e lì ci hanno consigliato l’amputazione immediata per rischio setticemia. All’ospedale in cui ci troviamo ora, invece, hanno proposto di trasferirlo immediatamente al Gaetano Pini per la resezione dell’osso e per proseguire con il trattamento alternativo lungo e incerto.
La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità. Spero che possa darci un parere al più presto possibile. Purtroppo ci hanno detto che non possiamo più permetterci di perdere tempo! Io vorrei fare di tutto per salvargli la gamba, ma neppure deve trattarsi di infliggergli un anno di sofferenza
La ringrazio
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta della dott.ssa Rastelli e poi approfondisci sul tema delle patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica cliccando qui:
Claudia Rastelli
Cara Anna Maria,
mi dispiace molto per le sofferenze e i problemi che sta passando suo padre.
Dalla sua lettera comprendo che è affetto da una forma importante di Osteomielite acuta (si parla di Osteomielite cronica quando c’è infezione ossea per un tempo superiore ai 6 mesi).
Nel caso in cui il flusso sanguigno della gamba fosse buono sarebbe un peccato amputare l’arto, perciò farei dei test per capire quanto sangue arriva alla periferia della gamba. Per questo utilizzerei un Angio Rm o un Angiografia per verificare che lo Stent dell’arteria femorale superficiale sia pervio e per controllare le condizioni delle altre arterie. Inoltre presso il Centro Iperbarico effettuiamo lo studio con Laser Doppler per testare la perfusione distale dell’arto e calcolare l’Ankle Brachial Index.
Per quanto riguarda lo stato infettivo e la preoccupazione della setticemia, consiglierei una visita infettivologica per impostare una terapia antibiotica mirata ai germi che colonizzano i tessuti della gamba.
Proseguirei poi con la terapia iperbarica che migliora la vascolarizzazione periferica e l’ossigenazione dei tessuti oltre a ridurre l’edema e potenziare l’effetto locale dell’antibiotico aiutando così a ridurre la flogosi dei tessuti.
Presso il Centro Iperbarico di Ravenna nelle osteomieliti trattate chirurgicamente utilizziamo anche la Terapia a pressione negativa con un sistema di lavaggio della ferita ed irrigazione di antibiotici attiva 24 ore (Tipo VAC VeraFlo o in Still).
Per il rischio che la setticemia possa aggravare lo stato generale di suo padre inoltre bisogna continuare a controllare i parametri vitali: Pressione Arteriosa, Frequenza cardiaca, Frequenza respiratoria, Temperatura Corporea, Diuresi e il livello di Dolore provato dal paziente. Nel caso di peggioramento dello stato di salute infatti sarebbe purtroppo necessario amputare la gamba.
Se vuole approfondire con maggiori informazioni oppure prenotare una visita al Centro Iperbarico può chiamare la nostra segreteria al numero 0544 500152.
Spero di esserle stata d’aiuto e le mando un grande in bocca al lupo per il suo papà.
Un caro saluto,
Dott. Claudia Rastelli
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