Edema osseo: vorrei tornare a correre. La terapia iperbarica può aiutare?
Massimo, podista amatoriale colpito da edema osseo, ci scrive per chiedere se la terapia iperbarica potrebbe aiutarlo nel tornare regolarmente a correre.
Ecco il messaggio:
Buonasera,
dopo anni di calcio “tra amici”, in concomitanza di una dieta dimagrante perché ero in sovrappeso ho iniziato a praticare podismo a livello amatoriale.
Ad agosto, al termine di una cena dopo una gara, mentre mi alzavo dalla sedia ho accusato un improvviso dolore al ginocchio SX parte interna. Dopo un paio di settimane di riposo, ghiaccio e pomata spalmata localmente, il dolore non passava perciò ho effettuato una visita ortopedica in cui mi è stato consigliato di fare una RMN.
Il referto dice:
“Minima alterazione di segnale del bordo libero del corno posteriore del menisco mediale da riferire in prima ipotesi a piccola fissurazione intrameniscale.
Non segni di rottura del menisco esterno. Alterazioni degenerative a livello dell’articolazione femoro-tibiale, più accentuata compartimento mediale dove si evidenziano fini irregolarità condrali ed estesa area di edema osseo focale in corrispondenza del condilo femorale mediale in una sede, di maggior carico biomeccanico.
Alterazione di segnale del tratto medio distale del crociato anteriore che appare lievemente sottile da riferire in prima ipotesi ad esiti di lesione parziale.
Regolari per decorso, morfologia, ad intensità di segnale i legamenti crociato posteriore e collaterali.
Ai gradi di flessione dell’esame rotula in asse senza segni di sofferenza dell’osso subcondrale.
Regolare il tendine rotuleo.
Modesto versamento fluido articolare specie in corrispondenza del recesso sottoquadricipitale”.
Dopo aver sentito il parere di diversi ortopedici ho iniziato la terapia che mi hanno prescritto, che include magnetoterapia, iniezioni intramuscolo di acido clodronico e integratore a base di glucosamina, ovviamente insieme a riposo e cyclette leggera (che ho iniziato a fare da qualche giorno) e nuoto.
Casualmente sono venuto a conoscenza della terapia iperbarica e mi sono chiesto se può essere utile nel mio caso. Spero di poter tornare a correre.
Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Leggi qui sotto la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci il ruolo della camera iperbarica nella cura dell’edema osseo:
Nedjoua Belckacem
Gentile Massimo,
grazie per averci scritto, spero di riuscire a essere il più possibile chiara nella risposta.
L’edema osseo focale indica una sofferenza dell’osso spesso di natura infiammatoria. Questa sofferenza può dipendere da diversi fattori: età, farmaci o malattie concomitanti, ma nella maggior parte dei casi è post traumatica (traumi diretti ed indiretti sul segmento scheletrico interessato) e sorge in seguito all’attività sportiva, come nel suo caso.
Una parte del suo osso è “sofferente” a causa dell’urto con il suolo e quindi tende a sostituire la struttura “rigida” con una meno resistente e più “acquosa” per rispondere al trauma subito.
L’edema è una reazione dell’osso simile a quella di tutti gli altri tessuti del corpo: se lei cade sulla coscia probabilmente si forma un livido che rappresenta lo stravaso di sangue locale dove ha battuto il colpo per la rottura di piccoli capillari che portano sangue. L’osso reagisce in modo molto simile e la causa può essere un trauma acuto o un sovraccarico che si protrae nel tempo: l’edema è un segno indiretto di sofferenza locale dovuta a un’ischemia transitoria (generata dall’infiammazione) chiamata algodistrofia oppure a una necrosi (detta anche osteonecrosi asettica).
Tuttavia il suo referto RMN correla l’edema osseo ad un processo degenerativo che oltre all’osso interessa sia i tendini che il menisco: la cartilagine che riveste il condilo femorale laterale del suo ginocchio si sta consumando probabilmente a causa di un sovraccarico funzionale. Ovviamente il referto va inserito nel contesto delle sue condizioni generali quali età, sesso, peso, attività lavorativa.
La terapia iperbarica non ha la pretesa di risolvere i problemi osteo-articolari di natura degenerativa che richiedono l’intervento del fisiatra e dell’ortopedico, mentre viene invece consigliata nei casi di algodistrofia o di osteonecrosi.
In queste due malattie l’ossigenoterapia iperbarica può dare buoni risultati se praticata assieme a una fisioterapia adeguata, magnetoterapia e alla terapia farmacologica che attiva il metabolismo necessario per la riparazione del tessuto osseo. Inoltre è necessario che il paziente cammini per alcuni mesi con il bastone in modo da scaricare dal peso l’arto colpito.
L’ossigenoterapia iperbarica aumenta la frazione di ossigeno disciolta nel plasma (sangue) e ne permette così la diffusione ai tessuti in modo più rapido e più intenso. Di conseguenza attraverso l’ossigenazione del tessuto osseo sofferente, l’ossigeno iperbarico permette la formazione di nuovi vasi sanguigni irroranti quest’ultimo e va a stimolare le cellule responsabili della formazione di tessuto osseo nuovo.
L’ossigenoterapia iperbarica è molto utile e spesso risolutiva nella fase in cui l’osso conserva ancora la sua forma integra. E’ una terapia non invasiva: si tratta di inalare dell’ossigeno puro in un ambiente dove l’aria é compressa e portata ad una pressione superiore alla pressione atmosferica.
Mentre la necrosi rientra tra le malattie prese in carico dal Sistema Sanitario Nazionale (ovvero parte del costo è a carico dello Stato), questo non vale per l’algodistrofia.
Pertanto le consiglio di consultare il suo ortopedico per una diagnosi il più possibile precisa. Dopodichè le suggerisco di contattare per un appuntamento la nostra segreteria al numero 0544 500148 oppure via mail all’indirizzo scrivici@iperbaricoravenna.it
Un caro saluto,
Dott. Nedjoua Belckacem
Annamaria
Soffro di un’edema sulla parte alta del piede e mi provoca un dolore continuo Le chiedo se fosse opportuno fare un ciclo di terapia iperbarica
Bruno Oliviero
Salve ho 58 anni e senza subire alcun (apparente) trauma al ginocchio sinistro ho riscontrato un dolore e una impossibilità di camminare correttamente. Su suggerimento dell’ortopedico ho fatto una RMN. Il risultato è il seguente:
versamento articolare
condropatia alto grado a livello femoro-tibiale-mediale, con piccola frattura intraspongiosa subcondrale da sovraccarico e diffuso edema osseo del condileo femorale mediale.
lesione radiale del corno posteriore del menisco mediale.
non lesioni del menisco esterno.
Nella norma il pivot centrale e le restanti formazioni capsulo-legamentose .
rotula in lieve bascula laterale con condropatia di medio-alto grado
Le sarei molto grato se mi aiutasse a capire la situazione del ginocchio e le eventuali terapie o interventi chirurgici da eseguire
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