Ulcera cronica in seguito ad una frattura esposta
Alberto è affetto da un’ulcera cronica in seguito ad un intervento per una frattura esposta tibio-tarsica.
Alberto scrive:
Buongiorno,
In seguito ad un incidente stradale avvenuto nel 1978, con frattura esposta tibio-tarsica sx, soffro di un’ulcera cronica che si forma nella zona dell’ “impatto”, ogni 3-4 anni.
L’utima volta si è aperta l’anno scorso ed è stata curata prima in dermatologia (pulizia e leggera scarnificazione, duoderm, Aquacel) e successivamente al centro trasfusionale mediante gel piastrinico. La ferita si è chiusa a fine 2013.
Ieri mi sono accorto di una nuova ripresa, in quanto c’è un minuscolo punto di fuoriuscita di liquido.
Negli anni è stato fatto qualche ecodoppler, scintigrafie (non c’è traccia di infezioni all’osso fortunatamente), RMN ma la causa reale dell’ulcera rimane tuttora ipotetica (scarsa circolazione venosa? Frammenti ossei che periodicamente riaffiorano?).
Ho già avuto un intervento di trapianto cutaneo nel’93 a Firenze, cha ha migliorato la situazione rispetto a quella iniziale (nei primi anni l’ulcera era aperta molto più spesso).
Vi chiedo cortesemente se voi avete a disposizione dei mezzi di indagine per cercare di capire qualcosa di più sull’origine del problema.
Molte grazie e cordiali saluti
Qui sotto, la risposta della nostra coordinatrice infermieristica Klarida.
Per saperne di più sul trattamento delle ulcere e delle lesioni clicca qui
Klarida Hoxha
Gentile Alberto, grazie per la sua cortese richiesta.
Purtroppo gli esiti degli incidenti stradali diventano sempre noiosi perché lasciano dietro di sé problematiche che non si possono risolvere. All’atto dell’incidente, insieme alle fratture dell’osso, si sono danneggiati anche i vari vasi del sistema sia venoso che linfatico. Questo porta a una sofferenza a livello circolatorio che crea ristagno di sangue non ossigenato che scorre in maniera inefficace avanti e indietro, causando una serie di disturbi tra cui vene varicose, edema, aumento della pressione, lesioni cutanee croniche.
Non si può pensare che dopo la guarigione dell’ulcera non vi sia una recidiva, ma bisogna sempre tenere conto di lavorare per una buona prevenzione. Al fine di mantenere la pressione venosa e linfatica adeguata delle gambe durante la quotidianità (svolgendo le normali attività), necessita utilizzare bendaggio compressivo o calze terapeutiche.
Al Centro iperbarico di Ravenna rileviamo diversi parametri quali l’ABI (Ankle Brachial Index) e la TcpO2 (ossimetria transutanea), per valutare lo stato circolatorio e decidere il tipo di bendaggio adeguato. Il percorso che eseguiamo prevede:
• Terapia compressiva correttamente eseguita. Esistono diversi tipi di bendaggio, deve essere scelto quello più efficace nel suo caso. In genere si utilizza il bendaggio anelastico che esercita una giusta pressione quando si cammina e da poco fastidio quando si è a riposo. In pratica il bendaggio serve a pompare il sangue venoso dal piede verso l’alto durante la camminata in modo da scaricare, lontano dalla piaga, il ristagno di sangue venoso povero di ossigeno.
• Medicazione. Quella più opportuna da utilizzare è scelta in base alla fase in cui si trova la lesione.
• Ossigenoterapia iperbarica. E’ una terapia sistemica (cioè che agisce su tutto il corpo) che prevede la respirazione di ossigeno in una stanza pressurizzata. Favorisce all’interno del corpo la sintesi di un gas – il monossido di azoto (NO) – che è un potente acceleratore della riparazione tessutale. Se associata ad altre terapie sono sufficienti poche sedute (15-20 che possono essere eseguite due volte al giorno).
Una volta che l’ulcera è guarita, sono necessarie diverse accortezze per prevenire le recidive.
• Indossare calze a compressione (o fasce elastiche se necessita di maggiore compressione) in qualsiasi momento durante il giorno. Le calze devono essere scelte in modo appropriato perchè sono molto più forti di comuni “collant di sostegno”. Se ci sono difficoltà a mettere le calze esistono sistemi e strumenti per poterle indossare.
• Tenere in alto le gambe quando possibile e camminare almeno un’ora al giorno.
• Mantenere la pelle in buone condizioni, utilizzando crema idratante per prevenire la secchezza.
• Rimanere nel proprio peso-forma, mangiare frutta fresca (in generale seguire una dieta ricca di vitamina C e fibre), esercizio fisico e smettere di fumare sono anche di vitale importanza per aiutare a guarire l’ulcera così come per la vostra salute generale.
• Eseguire massaggi linfodrenanti nei cambi di stagione.
Sperando di essere stata d’aiuto le mando un caro saluto e se desidera ci può ricontattare al numero della segreteria del Centro iperbarico 0544/500152 oppure alla mail scrivici@iperbaricoravenna.it per una visita di valutazione.
Klarida Hoxha
Alberto Mambrini
Ciao Klarida,
Tutto bene?
Ho ricevuto oggi la risposta al mio quesito sul blog, molte grazie!
Nel frattempo lunedi 4 agosto ero stato da voi per una visita, mi aveva visto la Dott.ssa Belkacem che mi aveva prescritto una serie di controlli.
Ero stato medicato da te con Cutimed Sorbact.
In attesa di concludere i controlli (mi manca “solo” la scintigrafia, che pare essere una complicazione, essendo già stato “marcato” nel 2008…), sto alternando l’applicazione dell’Aquacel Convatec con il Cutimed Sorbact (i ‘fazzolettini’ verdi senza gel)
Ti chiedo se per la mia ulcera che per fortuna si mantiene piccola può andar bene il Cutimed Sorbact o se è meglio la versione con gel
Per quanto riguarda i controlli fatti, sono tutti negativi, ad eccezione della presenza di qualche staphylococcus aureus rilevato con il tampone.
Tutti i parametri del sangue sono invece perfettamente nei limiti.
Anche l’ecodoppler artero-venoso non ha dato indicazioni di problemi
Qualche domandina per voi: Avendo rilevato lo stafilococco, è stato fatto anche l’antibiogramma. Devo già farmi prescrivere dal medico di base un antibiotico adatto, o è meglio che aspetti di avere tutti i risultati e il parere della vostra brava Dottoressa? Ho il dubbio perché magari è anche normale trovare qualche batterio in un ulcera aperta e prendere antibiotici s non strettamente necessari non è divertente….
Una volta che avrò tutti i risultati, dovrò fissare una visita da voi per portarli e vedere i suggerimenti terapeutici (la camera iperbarica è già in “lista”) o sarà sufficiente intanto inviarveli?
Molte grazie, buon fine settimana!
Cordiali saluti,
Alberto Mambrini
Klarida Hoxha
Caro ALberto, che piacere.
Prima di tutto vai subito dal tuo medico di base per fargli vedere l’ antibiogramma del tampone. E’ vero che sulla ferita è possibile trovare diversi germi,
ma lo strafilococco non è una bella bestia. Bisogna prendere antibiotici assolutamente senza perdere tempo.
Potresti continuare con il cutimed sorbact senza gel. Il gel occlude un pò e finchè vi sono le problematiche infettive, meglio che non utilizzi medicazioni occlusive.
Quando poi hai tutti gli esami che la dott.ssa Belkacem ti ha prescritto allora puoi telefonare alla segreteria (0544/500152) e fissare un appuntamento di controllo.
Per il resto sono felice che vada tutto bene.
Qualsiasi cosa necessiti non esitare a contattarci.
A presto, Klarida
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