Polmonite, problemi di respirazione e attività subacquea
Il nostro lettore Massimo ci ha scritto, in seguito alla polmonite diagnosticata e poi curata alla compagna, per chiedere informazioni sulle conseguenze della malattia sull’attività subacquea.
Per sapere come comportarsi, ci ha scritto questo messaggio:
Buongiorno Dott. Longobardi,
nel Marzo 2014 alla mia compagna è stata diagnosticata la polmonite curata con antibiotici. Inoltre è una fumatrice (fuma circa un pacchetto di Marlboro al giorno) e ha spesso respiri affannosi sotto brevi sforzi: scale, corsa breve…
È una subacquea (advanced), non ha mai avuto problemi in acqua, anzi forse respira meglio in immersione che fuori.
Dopo questi risultati, vorremmo sapere le conseguenze future in riferimento alle attività subacquee.
grazie,
cordiali saluti,
Massimo Mazzitelli
Leggi qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro staff medico infermieristico e poi approfondisci sui nostri servizi legati alla medicina subacquea cliccando qui:
Luigi Santarella
Buongiorno Massimo,
di norma le polmoniti, se ben trattate, non lasciano reliquati una volta guariti.
Nei fumatori invece si viene a formare un substrato anatomopatologico dell’apparato respiratorio che favorisce una più frequente insorgenze di malattie infettive dell’apparato respiratorio. Il fumo di sigaretta, infatti, determina un peggioramento della capacità degli epiteli bronchiali respiratori nel rimuovere batteri e inquinanti, ulteriormente l’aumentata produzione di muco può essere un substrato per dette infezioni.
Per quanto riguarda le malattie da decompressione è ipotizzabile che fumatori apparentemente sani possano essere a maggior rischio di MDD.
Il fumo di sigaretta, indipendentemente da altri fattori di rischio, può causare nei subacquei affetti da MDD la manifestazione di una sintomatologia più grave rispetto a quella dei non-fumatori.
Più in generale il fumo di sigarette può portare alla bronchite cronica, condizione in cui i bronchi si infiammano e producono una quantità eccessiva di muco che deve essere eliminato con colpi di tosse. Col tempo questi tappi di muco possono portare ad ostruzione bronchiale.
Questa patologia inizialmente è parzialmente reversibile ma può progredire verso un danno irreversibile determinando una riduzione delle prestazioni fisiche e della tolleranza allo sforzo.
Il primo consiglio che vi darei è di smettere di fumare, la passione per la subacquea può essere un forte stimolo, infatti nonostante a tuttora la sua compagna non abbia un calo delle prestazioni i acqua purtroppo questo è prevedibile in futuro.
Considero necessaria l’esecuzione di una radiografia del torace per verificare la totale scomparsa del focolaio bronco pneumonico, una visita pneumologia dove venga valutata la funzionalità respiratoria attraverso test di spirometria forzata e una visita cardiologica in cui venga valutata la performance cardiopolmonare con un elettrocardiogramma sotto sforzo.
Attraverso questi esami è possibile valutare le condizioni della sua compagna e la sua idoneità a svolgere efficacemente e in piena sicurezza attività fisica ad elevato impegno cardiopolmonare come la subacquea.
Un saluto cordiale,
Dott. Luigi Santarella
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