Emianopsia, posso prendere il brevetto da sub?
Cristina è affetta da emianopsia e da una malformazione venosa, inquadrata o in un angioma venoso o teleangeactasia capillare del ponte con scarico venoso nella superficie piale anteriore del ponte in corrispondenza dell’arteria basilare. Ci chiede se può praticare l’attività subacquea.
Ecco il suo messaggio:
Gent.mo Dr. Longobardi,
Ho sposato un subacqueo…che con tanta pazienza mi ha portato da uno stato di totale terrore del blu ad appassionarmi a questo fantastico mondo!!
Sono quindi ora pronta a iscrivermi ad un corso per poter prendere il brevetto, ma ho un dubbio per il quale non so se sono idonea a questa pratica.
15 anni fa sono stata colpita da emianopsia omonima destra tutt’ora presente e dovuta a, come cita l’angiorisonanza, “lesione vascolare ischemica a carico dei rami calcarini dell’arteria celebrale posteriore sx// il reperto è da riferire a un quadro malformativo venoso che deve essere inquadrato o in un angioma venoso o teleangeactasia capillare del ponte con scarico venoso nella superficie piale anteriore del ponte in corrispondenza dell’arteria basilare”
Non mi è mai stata prescritta nessuna terapia, il campo visivo è ristretto ma ci convivo ormai benissimo da 15 anni, tutte le risonanze successive non hanno riscontrato nessun tipo di “movimento” e mai più nulla è successo in tutto questo tempo.
Sono dell’idea di venire a trovarvi per effettuare magari degli esami specialistici, se necessari, per avere sua conferma all’idoneità, sono però a chiederLe se devo abbandonare l’idea di essere brevettata o se posso sperarci!!
La ringrazio
Cristina
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
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Paolo della Torre
Salve Cristina,
ho letto con interesse la sua richiesta, il quesito che pone merita una attenzione particolare.
Intendiamoci, il problema non è l’emianopsia destra, con cui convive tranquillamente e per la quale a questo punto ha sicuramente messo in atto “sistemi di compensazione” che non le comportano limitazioni alle normali attività, l’attenzione per quanto riguarda un giudizio di idoneità subacquea va posta invece alla malformazione venosa che ne è stata la causa e che a quanto riferisce è rimasta invariata.
Il fatto che negli anni non si siano verificati altri sintomi e che la situazione sia stabilizzata è sicuramente un fatto positivo; inoltre l’attività subacquea di per sé non rappresenta una possibile causa scatenante sanguinamenti della lesione. È quindi possibile che lei possa praticare le immersioni, ma è necessario considerare i rischi che, in un ambiente confinato, un accidente vascolare cerebrale in una struttura delicata come il Ponte può comportare.
Questa malformazione, che sia un angioma o una teleangectasia a cui va riferito il deficit del visus, dovrà pertanto essere meglio considerata per garantire la sicurezza delle immersioni.
In particolare per questo sarà importante poter valutare direttamente l’angiorisonanza, e non solo il referto, possibilmente avvalendoci della consulenza di un neurologo che potrà anche richiedere altri esami.
Al Centro Iperbarico di Ravenna da tempo abbiamo attivato canali di consulenza con colleghi specialisti in diversi campi per la valutazione di casi particolari. Se è sempre interessata, le consiglio di telefonare alla segreteria per richiedere una visita.
Un saluto,
Dr Paolo Della Torre
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